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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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The Outlaws - Dixie Highway
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30/03/2020
( 2110 letture )
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Southern Rock Will Never Die... basterebbe questa chiara dichiarazione d'intenti posta in avvio per comprendere il nuovo lavoro degli Outlaws, storica band nata in Florida nel 1967, una delle maggiori esponenti della tradizione southern/country rock americana. Dixie Highway, strada che negli anni venti del secolo scorso collegava Miami a Chicago, simboleggia il lungo percorso del gruppo di Tampa dalla nascita fino ad oggi, un percorso costellato da figure mitiche ormai scomparse, in grado di rivivere tramite la musica di Henry Paul e Monte Yoho, unici supersiti dello storico nucleo originale. È presente dunque all'interno dell'album lo spirito dei membri fondatori Hughie Thomasson, Billy Jones e Frank O'Keefe (quest'ultimo autore della demo del 1972 di Windy City's Blue, canzone rimasta irrealizzata fino ad ora ed inserita nell'LP), ma c'è anche spazio per il ricordo di personalità d'indiscusso calibro del mondo al quale appartiene il disco, come i compianti Ronnie Van Zant e Steve Gaines (Lynyrd Skynyrd), Toy e Tommy Caldwell (The Marshall Tucker Band), Duane e Greg Allman (The Allman Brothers Band), Joel "Taz" DiGregorio e Tommy "TC" Crain. Dixie Highway è in toto una dedica a costoro ed al southern, qui proposto rispettosamente secondo gli stilemi del genere attraverso tre chitarre, autrici d'incastri emozionanti e di assolo onnipresenti sostenuti nella fase centrale ed in conclusione dei brani. La voce grattata, maschia e vissuta del singer trasmette al meglio gioie e dolori di un'esistenza e viene prontamente coadiuvata dai cori dei propri compagni di viaggio.
Come accennato la fantastica opentrack indica la strada da seguire ed il modo d'intendere il prodotto come un unico cammino da assorbire interamente, un tragitto nel quale rimangono impresse alcune fermate: la title track ad esempio. Una rapida progressione di botta e risposta fra refrain di sei corde ispirati, alternati alle solide strofe modellate sulla sporca voce del frontman. Il finale scoppiettante è pura libidine, una sontuosa spolverata di southern incontaminato. Tutt'altra storia per la successiva tappa Overnight from Athens, brano decisamente dolce e leggiadro, dalla verve cantautoriale. Endless Ride è un'altra sosta obbligata di questo itinerario essendo una delicata ballata da cowboy con una decisa accelerata sui quattro minuti, momento che di fatto spezza il brano in due. La melodiosa Dark Horse Run mette sul piatto un chorus incantevole ed un finale al cardiopalma con performances soliste degne di nota. Le ultime frazioni sono anche quelle più impervie poiché abbastanza malinconiche. La succitata Windy City's Blue è appunto un blues nostalgico sorretto in maniera impeccabile dalla sezione ritmica e definito dai lunghi passaggi strumentali in chiusura; mentre la melliflua Macon Memories, sentito omaggio ai fratelli Allman, esplode in un ritornello corale che vive nel passato e che distende il cuore.
Il fatto che Paul abbia deciso di riarrangiare Heavenly Blues, canzone facente parte di Hurry Sundown, disco del 1977, la dice lunga sulla volontà di concedere a Dixie Highway un sound particolarmente fedele agli anni 70 e la produzione certamente più moderna non snatura il suono tipico di quel decennio. Riuscirci non era affatto scontato: bisogna essere ispirati in fase di scrittura e possedere i musicisti giusti, caratteristiche che agli Outlaws di sicuro non mancano.
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6
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Voto lettori mi trova più d\'accordo. C\'è anche qualche perla davvero brillante come già indicato da altri |
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5
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Voto un po' basso per i miei gusti, graditissimo ritorno |
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4
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Letteralmente consumato. Quando partono Dixie Highway, Endless ride, Dark Horse Run (la mia preferita) e Windy city's blue non ce n'è per nessuno. La Florida Guitar Army è tornata e il Sud può tornare ad essere fiero dei propri figli. 85 |
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3
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Disco assolutamente favoloso!! L'opener dice tutto: il southern rock non morirà mai, poi quando tiri fuori un capolavoro come la titletrack non si può fare niente altro che gioire per questo lavoro. |
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2
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Bello, bello, bello. Non mi aspettavo chissacchè e invece siamo sui livelli di It's About Pride, che mi era piaciuto molto, ma che tanto c'ha già 8 anni. Il Southern degli OUTLAWS non è mai stato sofisticato come quello degli ALLMAN, duro come quello degli SKYNYRDS, rozzo come quello degli HATCHETS o dei BLACKFOOT, men che meno sperimentale come i MARSHALL TUCKER. Eppure, si sono ritagliati la loro fetta e guadagnati il rispetto di tutti, grazie ad una proposta originale, genuina, ma soprattutto personale, ottenuta mischiando forse un pizzico di West Coast, e ad una certa coerenza di intenti nell'arco dei decenni. La voce di HENRY PAUL e senz'altro quella + immediatamente riconoscibile fra i vari cantanti che si sono alternati nel corso delle varie formazioni, e le canzoni + belle sono, non a caso, quelle cantate da lui, oltre al brano strumentale. Anzi, negli anni ha assunto un certo graffiato che lo rende ancora + sofferente, e, di conseguenza, ancora + credibile nelle interpretazioni sempre un po' malinconiche che ci regala. Il Southern è x gente dura e rude, ma non fredda. In ogni caso, quando partono gli intrecci chitarristici, sempre minuziosamente curati, e gli assoli chilometrici, è un trionfo delle pentatoniche. |
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1
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Quando si dice che prima di sparare bisogna chiedere chi è. Visto il voto avevo già imbracciato il Winchester. Ma prima di sparare sul pianist...pardon sul recensore, ho letto lo scritto. Non fa una piega. In questi giorni lo sto divorando e gli darei una decina di punti in più. Ma condivido il contenuto della recensione che ha anche il pregio di essere succinta, puntuale e andare subito al sodo. 85 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Southern Rock Will Never Die 2. Heavenly Blues 3. Dixie Highway 4. Overnight from Athens 5. Endless Ride 6. Dark Horse Run 7. Rattlesnake Road 8. Lonesome Boy from Dixie 9. Showdown 10. Windy City's Blue 11. Macon Memories
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Line Up
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Henry Paul (Voce, Chitarra) Dale Oliver (Chitarra, Cori) Steve Grisham (Chitarra, Cori) Dave Robbins (Tastiera, Cori) Randy Threet (Basso, Cori) Monte Yoho (Batteria, Percussioni) Jaran Sorenson (Batteria, Percussioni)
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