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At The Drive-In - Relationship of Command
04/04/2020
( 1922 letture )
Penso che chiunque abbia un disco (o più di uno) di cui sente il bisogno dopo una giornata storta, dopo qualche grattacapo sul lavoro, dopo l'esame andato male, che sia per lasciar andare rabbia e frustrazione o solo per ricevere una scarica di energia. Per chi scrive, questo disco è Relationship of Command degli At the Drive-In.

L'album in questione è il terzo parto dei cinque texani di El Paso, ed anche indiscutibilmente il loro lavoro migliore; rilasciato agli inizi del 2000, Relationship of Command sfonda le porte del nuovo millennio con un'energia e una forza primitiva che negli anni precedenti erano in qualche modo andate perdendosi. I colossi nu metal avevano già sfornati grandi capolavori, altri erano destinati ad arrivare e stavano prendendo piede pop-punk, emo et similia. Le undici canzoni nascoste dietro questa copertina gialla riportano indietro il calendario al cosiddetto post-hardcore che aveva timidamente fatto capolino all'inizio degli anni Novanta, in maniera apparentemente anacronistica ma allo stesso tempo riuscendo a sbaragliare ogni tentativo di ricercare la modernità a qualunque costo.

Passando a parlare direttamente delle singole tracce, non si può non dire immediatamente che gli At the Drive-In inanellano una hit dietro l'altra, senza pause, molto semplicemente energia allo stato puro; non a caso la band fino ad allora era stata famosa più per le esagerate performance live, specialmente del frontman Cedric Bixler, che per gli album in studio. Arcarsenal parte premendo subito sull'acceleratore, non tralasciando però un elegante gioco di contrasti che richiama il nu metal di cui si parlava sopra, ma il primo pezzo da novanta è One Armed Scissor: il singolone per eccellenza, con un suono pulito e privo di orpelli, una scelta perfetta per irrompere nella vita di ogni ignaro ascoltatore con un ritornello da cantare a squarciagola impossibile da dimenticare. Proseguendo poi nella tracklist iniziano a delinearsi anche altri volti degli At the Drive-In: Invalid Letter Dept è una brusca frenata a livello di ritmiche, ma ciò non impedisce di avere il solito refrain azzeccatissimo prima dell'esplosione finale. Onestamente tutte le tracce sarebbero da citare almeno per un piccolo particolare, dalla schizzata prestazione al basso di Paul Hinojos in Mannequin Republic alle backing vocals nientemeno che di Iggy Pop (grande estimatore della band) in Rolodex Propaganda, giusto per citarne due tra le tante.

Dopo la pubblicazione di Relationship of Command, la band si scioglierà di lì a poco, prendendo diverse strade tra Mars Volta e Sparta a causa della volontà dei membri di perseguire generi musicali differenti. Gli stessi membri non furono pienamente soddifatti del risultato: in un'intervista successiva, Omar Rodriguez dichiarerà di odiare la produzione plasticosa dell'album, colpevole di aver in qualche modo smorzato l'aggressività diretta e genuina che il disco aveva in origine. Produzione che però fu probabilmente proprio la fortuna di quest'album, grazie al produttore Ross Robinson e al mixaggio di Andy Wallace (si conoscono anche svariati aneddoti riguardo il lavoro di Robinson), che permise agli At the Drive-In di raggiungere -per quanto possibile- le masse e di dar vita a uno degli album fondamentali per il post-hardcore degli anni 2000.



VOTO RECENSORE
91
VOTO LETTORI
88.18 su 11 voti [ VOTA]
SkullBeneathTheSkin
Sabato 29 Agosto 2020, 11.02.44
8
Che bomba! Le contaminazioni incorporate sono tante. L'opener richiama i NIN, Sleepwalk Capsules rilegge i Korn, frequenti i sentori dei Deftones di Arounfd the fur e non mancano note stemperate di grunge, in particolare di STP. Bixler ha una gran voce (nelle parti rappate non vi ricorda Zack de la Rocha?) Il disco mi pare un crocevia di quelli storicamente molto importanti... esplosivo nel rileggere i suoi tempi per stabilire nuovi canoni. Nasce qui la bruciante vertigine che marchierà il sound dei Mars volta... devo recuperare gli Sparta perchè mi pare evidente che in questi anni in prossimità di Tremulant e De-Loused questi ragazzi fossero letteralmente indemoniati Voto 95
Silvia
Martedì 25 Agosto 2020, 9.08.55
7
@Gals, si' c'era gia', io ne ho sentito parlare x la prima volta negli anni 90 con gruppi come Mineral, Christie Front Drive, Sunny Day Real Estate, Jimmy Eat World, Elliott, The Promise Ring le prime band che mi vengono in mente e secondo me l'approccio melodico di questo album deve molto a quel periodo, oltre ad una grande influenza dei Fugazi a tratti, non so se la sentite anche voi.
Nu Metal Head
Martedì 25 Agosto 2020, 0.34.42
6
grazie per la spiegazione Indigo, in effetti non sembravano nu metal proprio per niente...
Indigo
Lunedì 24 Agosto 2020, 19.52.13
5
@NuMetalHead, immagino ti riferisci al libro di iannini. Penso li abbia inseriti solo perché prodotti da Ross Robinson, stessa cosa con i glassjaw, e ha sbagliato due volte. Come giustamente dice luca questo è post hardcore e di nu metal praticamente non c'è traccia. Non è che se c'è Robinson allora è nu anzi, lui ha prodotto specie da metà anni '00 in poi una valanga di gruppi post hc
Black Me Out
Domenica 5 Aprile 2020, 12.58.02
4
Disco leggendario, che ho pure inserito in un documentario che ho contribuito a scrivere tempo fa.
Nu Metal Head
Sabato 4 Aprile 2020, 22.40.58
3
questi il mio libro sul nu metal li ficca dentro, ma io li ho sempre snobbati... conosco la sola "one armed scissor", che non mi era sembrata nemmeno male, però non mi hanno colpito particolarmente...
Rob Fleming
Sabato 4 Aprile 2020, 18.42.16
2
@Skydancer: con la tua introduzione mi hai fatto sorridere. Perché quello che dici è pura verità, ma la cosa divertente è che questo cd su di me ha esattamente il potere opposto: mi innervosisce, incattivisce; mi indispone in larghi tratti. Certi passaggi alla Jane's Addiction o la psichedelia di Quarantined mi piacciono. Così come gradisco la melodica Non-Zero Possibility. Ma la voce sgraziata e certi passaggi sin troppo caotici non mi fanno apprezzare l'album come dovrebbe. 73
Galilee
Sabato 4 Aprile 2020, 15.24.57
1
Disco incredibile, dall'energia pazzesca. Un rilettura dell'HC punk tutta personale e vincente. Ma nel 2000 c'era già l'emo?
INFORMAZIONI
2000
Virgin
Post Core
Tracklist
1. Arcarsenal
2. Patterns Against User
3. One Armed Scissor
4. Sleepwalk Capsules
5. Invalid Letter Dept
6. Mannequin Republic
7. Enfilade
8. Rolodex Propaganda
9. Quarantined
10. Cosmonaut
11. Non-Zero Possibility

Line Up
Cedric Bixler (Voce, Percussioni)
Jim Ward (Voce, Chitarra, Tastiere)
Omar Rodriguez (Voce, Chitarra)
Paul Hinojos (Basso)
Tony Haijar (Batteria)

Musicisti ospiti
Iggy Pop (Voce nelle tracce 7,8)

 
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