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26/04/24
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Intense - Songs of a Broken Future
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08/04/2020
( 836 letture )
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Gli Intense sono una band inglese attiva fin dal lontano 1997, anno in cui pubblicano il loro primo EP, da allora solo il cantante Sean Hetherington ed il chitarrista Nick Palmer sono rimasti della formazione originale nonostante l’attuale line up sia immutata dal 2004. Songs of a Broken Future viene pubblicato dopo ben 9 anni dal precedente Shapes Of Rage grazie alla sempre attiva etichetta tedesca Pure Steel Records. La band ha radici nell’heavy classico anche se si dichiara fortemente influenzata dal filone power/thrash tipico di Iced Earth e Nevermore. Dichiarazione piuttosto veritiera, infatti durante l’ascolto dei 12 brani le influenze delle due band americane risultano evidenti e palesi, tuttavia è anche innegabile che la classe ed il livello delle due band citate è ben al di sopra della proposta, pur valida, degli Intense. La proposta della band è quindi un roccioso heavy metal che riesce a miscelare heavy tradizionale che trae radici nella NWOBHM con il power thrash anni ‘90 americano, con una produzione potente ed un livello tecnico di livello. Le premesse per un album godibile ci sono tutte, ma i due limiti si riscontrano subito nella voce di Sean Hetherington, poco adatta al genere e limitata a livello tecnico e di espressione, che troverebbe terreno più fertile in ambito gothic, ed in brani che seppur validi necessitano di diversi ascolti per essere assimilati.
Si parte con una intro dalle atmosfere cupe che ci porta alla vera opener End Of Days, bella cavalcata heavy thrash, ricca di arrangiamenti e di un ritornello riuscito, dove purtroppo la voce del già citato Hetherington non riesce a valorizzare in toto il potenziale del brano. Head Above Water è un’altra cavalcata nello stile Iced Earth di metà anni ‘90, e anche la voce riesce a trovare un migliore dimensione all’interno del brano, nonostante l’intenzione non troppo velata di ricalcare le orme di un certo Matt Barlow. Final Cry è introdotta da arpeggi sinistri e tutto il brano ricorda e prende a piene mani da quel capolavoro di Burnt Offering, con alcune soluzioni al limite del plagio, tuttavia il brano in sé è ottimo, I Agonise si sposta maggiormente verso un thrash stile Nevermore e troviamo interessanti inserti di tastiera. La prova vocale si fa più interessante e meglio amalgamata al contesto musicale. Ottima la prova chitarristica di Nick Palmer e Dave Peak, bravi sia nel creare trame e melodie che nella sezione solista. Il resto dei brani si attesta su un livello compositivo ed esecutivo più che buono, in linea con quanto proposto finora, talvolta un po’ ripetitivo nelle soluzioni, il che spesso porta a non riuscire a memorizzare i brani, a causa anche di una durata mediamente di sei minuti a brano. Ancora degne di nota The Jesters Smile, che con vari cambi di tempo ed una alternanza di maggiore melodia a parti più ricercate risulta uno dei brani migliori del lotto, e la semiballad Until the Memories Fade, evidentemente ispirata dai Metallica ma ben confezionata.
Livello tecnico alto per tutti i membri della band ed una buona produzione completano il pacchetto, Songs of a Broken Future è un buon album senza difetti di forma evidenti, compatto e gradevole nell’insieme, che non deluderà gli amanti di queste sonorità e delle band di riferimento citate più volte, tuttavia nove anni che separano questo album dal precedente lavoro sono tanti ed era lecito aspettarsi qualcosa di più, soprattutto al livello di personalità, quindi bene, bravi, ma per il prossimo lavoro, speriamo prima di altri nove anni, ci aspettiamo una ulteriore evoluzione.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Oncoming Storm 2. End of Days 3. Head Above Water 4. Final Cry 5. I Agonise 6. Songs of a Broken Future 7. The Social Elite 8. The Jesters Smile 9. The Tragedy of Life 10. Until the Memories Fade 11. Stand or Fall 12. Children of Tomorrow
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Line Up
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Sean Hetherington (voce) Nick Palmer (chitarra) Dave Peak (chitarra) Stephen Brine (basso) Neil Ablard (batteria)
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RECENSIONI |
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