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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Assassin - Bestia Immundis
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09/04/2020
( 1235 letture )
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Dopo il discreto Combat Cathedral del 2016, tornano alla carica i tedeschi Assassin con Bestia Immundis, sesto album della loro travagliata carriera. Nati all’inizio degli anni Ottanta a Düsseldorf, i Nostri pubblicano sul finire del decennio due buoni lavori di puro thrash metal teutonico, The Upcoming Terror e Interstellar Experience. Il loro promettente percorso si interrompe bruscamente nell’89, quando dei malintenzionati svaligiano la sala prove della band che, non avendo assicurato i propri strumenti, non può ripagarseli e finisce per sciogliersi. A partire dal nuovo millennio, gli Assassin rifanno capolino sul mercato con una serie di album dalla qualità altalenante. Riusciranno oggi a invertire questa tendenza? Un segnale incoraggiante arriva dalla presenza di un certo Frank Blackfire, storica ascia dei Sodom entrato da qualche anno in sostituzione di Michael Hoffmann. Per il resto, la formazione resta quella di Combat Cathedral, che vede nel chitarrista Jürgen Scholz l’unico superstite del periodo ottantiano.
Anche a livello musicale, la band è più vicina al precedente lavoro che al passato glorioso. Bestia Immundis si inserisce comodamente nel solco tracciato da Combat Cathedral, all’insegna quindi di un thrash metal feroce e affilato, tritaossa e senza compromessi. Il riff zanzaroso che apre The Swamp Thing mette subito in chiaro le cose: il brano, uno dei migliori del lavoro, sfoggia un livello di violenza davvero alto, pompato dalla travolgente sezione ritmica, da un riffing massiccio e dal cantato ruvido spesso al limite del growl di Ingo Bajonczak. Velocità elevate, headbanging e un pizzico di groove caratterizzano anche la successiva How Much Can I Take, che si distingue per i suoi botta e risposta nel muscoloso ritornello. Al di là di ciò però, la canzone si scosta molto poco dall’opener, tanto che si fa quasi fatica a capire dove finisca una e dove inizi l’altra. Una sensazione che, crescendo e si intensificandosi con lo scorrere delle tracce, stende un velo di uniformità generale su tutto il lavoro. Dagli affondi maligni di Not Like You! fino alla furiosa Shark Attack, passando per le aperture melodiche e groovy di No More Lies, la tracklist di Bestia Immundis si srotola in una serie di piacevoli mitragliate che lasciano ben poco respiro all’ascoltatore, costantemente preso alla gola dalle rasoiate inferte dal Quintetto. Eppure, se ascoltati di seguito, i brani perdono le loro caratteristiche specifiche per sciogliersi un brodo pulsante e continuo, certo violentissimo ma presto fin troppo uniforme. Uniche relative eccezioni, Chemtrails (Part 1) e The Killing Light. Trascurabile strumentale dal sapore fantahorror la prima, ben più interessante la seconda che, con i suoi riff cesellati e armonizzati, sfoggia un ritornello coinvolgente e vince la palma di brano meno ortodosso (si fa per dire) dell’album.
Insomma, se Bestia Immundis adotta le stesse coordinate sonore del precedente lavoro, ne eredita anche tutti i difetti. Innanzitutto, tanto l’album quanto i brani sono tendenzialmente troppo lunghi, oltre che eccessivamente monolitici. La varietà è quindi praticamente inesistente, anche per gli standard di un disco thrash metal. A discapito delle velocità elevate, l’album soffre di un immobilismo che lo rende pesante all’ascolto. Singolarmente, i brani funzionano bene, la produzione affilata e la prova tecnica globale li rendono oltremodo veementi ma, complice anche l’assenza di episodi davvero memorabili, questo non basta a far decollare il sesto album degli Assassin. Bestia Immundis è quindi un’uscita corretta ma eccessivamente manieristica, che scorre senza nessuno scossone particolare. Potrebbe (forse) interessare gli appassionati, ma tutti gli altri possono tranquillamente passare oltre.
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4
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Riascoltato oggi. Il disco è una mazzata pazzesca con qualche sprazzo di idee innovative soprattutto negli assoli. Band che nel nuovo millennio ha trovato una nuova linfa. Per me ottimo album.
Da ascoltare per i fan del thrash death |
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3
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Gia negli anni 80 erano una delle tante band speed metal thrash passabili che inflazionavano il mercato...già upcoming terror e interstellar overdrive erano 2 buone uscite ma in linea con le uscite dell' epoca....niente di eccezionale...figuriamoci dopo 40 anni...alla fine quando il revival ritorna ...ritornano anche queste band!.Questo va a favore della mia tesi...per far ritornare in auge una band mediocre del passato al giorno d'oggi bastano un paio di ristampe e un paio di recensioni che scrivono sempre le solite cose tipo "band di culto"...band"all' avanguardia" per i tempi che furono"...comunque sia hanno fatto ne più ne meno lo stesso disco anni 80 ...ma con una produzione odierna...niente di speciale...disco sufficiente come i primi 2 degli anni 80. |
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2
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aspetto a dare un voto ma al primo ascolto mediocre |
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1
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Canonico fino al midollo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Swamp Thing 2. How Much Can I Take 3. No More Lies 4. Not like You! 5. The Wall 6. Hell's Work Done 7. The Killing Light 8. Shark Attack 9. War Song 10. Chemtrails (Part 1) 11. Chemtrails (Part 2)
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Line Up
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Ingo Bajonczak (Voce) Jürgen Scholz (Chitarra) Frank Blackfire (Chitarra) Joachim Kremer (Basso) Björn Sondermann (Batteria)
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RECENSIONI |
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