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Oranssi Pazuzu - Mestarin Kynsi
14/04/2020
( 2937 letture )
Gli Oranssi Pazuzu sono una band che negli ha avuto modo di sviluppare una propria identità forte e ben definita, segnata da continue evoluzioni nel sound e nello stile, pur mantenendo come capisaldi di riferimento tre generi in particolare: il black, il progressive e il krautrock. Questo mix è ancora una volta sapientemente riproposto in Mestarin Kynsi, quinto album che segna anche il passaggio del gruppo sotto l'etichetta discografica Nuclear Blast Records. Se confrontato con i lavori precedenti, si può notare fin da subito come la deriva sperimentale abbia virato ulteriormente verso i mari sintetici dell'elettronica, grazie a una nuova strumentazione consistente in sintetizzatori e sequencers. Rispetto a Värähtelijä infatti, la componente psichedelica è ulteriormente raffinata e spinta su tinte più acide e cupe, praticamente al limite del tossico. "Mestarin Kynsi" si può letteralmente tradurre come l'artiglio del maestro. Questa figura incarna perlopiù il concetto di un impersonale padrone che esercita il potere e il controllo mentale sui suoi schiavi, ingannandoli e imprigionandoli in una schizofrenia collettiva. È vero, è un tema tanto caro in musica e ricorrente nelle ere, passando dai Pink Floyd, King Crimson, Metallica e via discorrendo, ma è ogni volta declinato a un contesto diverso e ha bisogno di molteplici rappresentazione per poter catturare l'essenza di ogni sua sfaccettatura.

La copertina anticipa perfettamente ciò che potremmo aspettarci dal disco, intuizione confermata dalle presentazioni affidate all'apertura Illmestys. Un giro oscillante, scandito da una grancassa secca e ipnotizzante, fa entrare in circolo le tossine che daranno il via al trip. Un basso elettronico, dal suono gommoso e melmoso, si agita torpidamente, mentre la voce di Jun-His rantola sofferente, alimentando il senso di una disturbante prigionia. Il senso di ammorbamento è suggerito visivamente dalle bollicine del liquido in cui è affondata la copertina. L'illustrazione di parti del corpo scomposte lascia intendere che le strutture logiche della ragione andranno sempre più sfaldandosi durante questo viaggio, lasciando la vittima indifesa contro qualsiasi tentativo di manipolazione mentale. Il Maestro infatti opera come uno stregone dei tempi moderni, conosce il trucco nascosto delle nuove tecnologie e delle nuove correnti di pensiero, solitamente proposte come il martello che romperà le catene dell'ignoranza, elevando l'uomo dalla sua miseria. Il Maestro intuisce l'esoterismo nascosto nel futuro, il grande potere di una comunicazione malata e ossessiva, di una manipolazione del vero grazie a sofisticati strumenti usati per rielaborare gli eventi e la storia. La routine obbligata è uno di questi, la ripetizione di giornate sempre uguali aiuta ad intorpidire la mente, a farle pensare che la normalità è il non preoccuparsi di ciò che accade intorno, che il benessere è dato dall'inerzia. Illmestys così, nei suoi primi cinque minuti, recita questo mantra del vuoto, grazie a sequencer ipnotizzanti che si insinuano nella mente precedentemente disarmata dalla ciclicità della musica. Nel momento in cui ormai la mente è ridotta ad un morbido impasto, privo di difese, il Maestro irrompe tempestivo, instaurando così il suo dominio. La marionetta di carne è pronta, completamente a disposizione del suo Maestro e delle sue volontà. La vittima quindi intraprende questa nuova vita incosciente fiondandosi in un tunnel, che si può immaginare di percorrere con l'inizio di Tyhjyyden Sakramentti. Anche qui si ha una prima parte di viaggio mentale per lande cupe e allo stesso tempo variegate, ma il caos di una mente ormai a pezzi non può rimanere sopito troppo a lungo, e inizia ad accusare gli effetti di un'intrinseca instabilità. Il flusso del pensiero è torbido, gonfio come un fiume in piena e sul punto di implodere, ma senza che i suoi devastanti effetti possano esser visti dall'esterno. Mutilato e decerebrato, lo schiavo ubbidisce e continua a vivere inconsapevolmente una realtà allo stesso tempo schizofrenica e composta, in cui tutti sono impazziti ma nessuno lo dà a vedere. Lo scisma tra il mondo interiore e quello esteriore si accentua, e i synth intorno al sesto minuto riescono a rappresentare meravigliosamente questo strappo, quest'alienazione che avanza sempre più.

Sul tema, nonostante sia chiaro, ci si potrebbe dilungare enormemente, in un piacevole perdersi tra i suoni e le strutture ordite in ciò che sembra solo caos all'apparenza. Uusi Teknokratia è uno dei brani più complessi dell'album, ricco di idee interessanti e passaggi che riassumono il suo aritmico cuore pulsante. Il loop di fiati e moog synth è un piacevole tributo alla scena progressive del passato, mentre la componente black si fonde con incredibile naturalezza in questa fiumana sonora. Il Maestro è passato dalla necromanzia alla tecnocrazia: non ha più bisogno di morti che ritornino ad esser vivi, bensì di vivi inermi e privi di volontà come i morti. Controllo mentale, privazione dei valori, semplificazione del pensiero e capacità di comunicazione ridotta ai suoi minimi termini sono le maledizioni e le stregonerie dei tempi moderni. Il viaggio che ci porta a fare Mestarin Kynsi è allo stesso tempo liberatorio e opprimente, che sì ci lascia vagare, ma solo per mondi devastati e frantumati. Viaggiare qui non è un piacere, ma una dolorosa presa di coscienza di aver girato per tutto il tempo con gli occhi bendati.

Gli Oranssi Pazuzu dimostrano di aver raggiunto uno stato di grazia, ricompensati dall'audacia infusa in questo disco da tutti i suoi membri. Ogni strumento brilla nel timbro e nelle tecnica, capace così di dare uno spessore multistrato a tutte le tracce. Nonostante il risultato sia una musica ipnotizzante per far viaggiare l'ascoltatore, questo mantra è ottenuto da loop e giri ben caratterizzati che mettono in risalto una grande capacità tecnica, sia nella ritmica che nel songwriting complessivo. Con l'avanzare delle tracce, l'aria tossica che pervade il mondo costruito sulle note di Mestarin Kynsi diventa sempre più ruvida e graffiante nei polmoni. La rarefazione dell'ossigeno compromette le fragili condizioni del cervello, ormai completamente obnubilato dallo strapotere del Maestro. L'ossessività ribollente nel disco scoppia e vede il suo culmine nella traccia di chiusura, Taivaan Portti, ascolto estremamente pesante e martellante, il colpo di grazia atto a frantumare le ultime volontà e la psiche delle proprie vittime.

Mestaryn Kinsi è un ascolto impegnativo e dall'innegabile complessità, di alta qualità sia nell'esecuzione che nella produzione. Probabilmente una buona metà degli ascoltatori apprezzerà l'album sin dal primo approccio, mentre per altri sarà necessario assorbire a più riprese questa densa poltiglia allucinogena, i cui effetti sono equiparabili a quelli di un "gotto esplosivo pangalattico". Aggiungendo quindi un caposaldo alla loro discografia, gli Oranssi Pazuzu confermano ancora una volta la loro maestria e una vena ispiratrice vigorosa. Seppur reduci dall'impegnativo Syntheosis, album-collaborazione con i Dark Buddha Rising del 2019, la band è riuscita a pubblicare un ottimo disco che soddisfa pienamente le aspettative, grazie al suo iconico trittico di generi e alle sperimentazioni elettroniche dall'alto valore aggiunto. In conclusione, per chiunque abbia voglia di rovinarsi una giornata grazie a un trip alieno fluorescente psico-cannibale, attraverso tunnel ammorbati da spore allucinogene, Mestarin Kynsi è la sostanza giusta da assumere per spalancare le porte della percezione, anche se malsana e irrimediabilmente compromessa.



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
80.09 su 21 voti [ VOTA]
Matt Solstice
Giovedì 14 Dicembre 2023, 19.23.27
12
@LUCIO 77 uno dei commenti più da babbione che abbia mai letto su metallized
LUCIO 77
Sabato 28 Novembre 2020, 14.12.15
11
Ascoltato stamattina.. Conoscevo il Gruppo solo di nome ma non avevo mai sentito nulla della loro Discografia.. Album impegnativo ed ostico.. Arrivato alla fine sinceramente mi ha lasciato poca voglia di riascoltarlo nell'immediato.. Credo proprio sia uno di quei Lavori che, o catturano subito, o vengono lasciati al loro destino..
DEEP BLUE
Sabato 12 Settembre 2020, 14.12.49
10
Bravi, bravissimi, tra i pochi gruppi che ancora ci credono.
Riccardo
Domenica 2 Agosto 2020, 11.41.25
9
Questo album lo ascolterò anche a distanza di molti anni. *
Riccardo
Domenica 2 Agosto 2020, 11.41.22
8
Questo album lo ascolterò anche a distanza di molti anni. *
Riccardo
Domenica 2 Agosto 2020, 11.36.20
7
Questa band ti trasporta in un' altra dimensione, l'album che ascolterò anche a distanza di molti anni
enry
Giovedì 23 Aprile 2020, 22.00.42
6
Fra questo e il nuovo dei Thy Catafalque direi la 'sezione avantgarde' 2020 è partita alla grande...Band sicuramente coraggiosa e a suo modo innovativa - due cose che spesso pagano poco in ambito metal - con una qualità media quasi sempre di buonissimo livello. Uusi Teknokratia da incorniciare. Per me in numeri un bel 80 convinto.
duke
Giovedì 23 Aprile 2020, 21.22.31
5
....sicuramente molto particolari....ma non mi ha preso piu' di tanto....sicuramente sara' indigesto ai piu'....comunque un tentativo di fare qualcosa di nuovo....
Punto Omega
Giovedì 23 Aprile 2020, 12.52.39
4
Estraniante, alieno e ideale per questo periodo folle. Una delle migliori uscite dell'anno in corso.
No Fun
Domenica 19 Aprile 2020, 20.53.27
3
Cos'è sta roba! Fenomenale! Avevo ascoltato altro di loro ma non mi avevano mai preso molto, ma questo! Sarà che dopo aver ascoltato parecchio l'ultimo del Catafalco questo mi è sembrato come se quel disco fosse stato grattugiato e buttato in un pentolone infernale.
Kiodo 74
Martedì 14 Aprile 2020, 22.39.26
2
Non so perché ma questa band mi è sempre stata sullo stomaco.... Per non esser volgare..... Ossequi!
Korgull
Martedì 14 Aprile 2020, 20.27.45
1
Complimenti inanzitutto per la recensione, mette proprio voglia di ascoltare il disco! L'ho preordinato e dovrebbe arrivarmi a giorni, se è sulla scia del primo singolo prevedo giorni di cupa e disturbatnte goduria. Il gruppo in questione non è decisamente per tutti ma può dare gratifiche inaspettate anche ai meno inseriti nel genere
INFORMAZIONI
2020
Nuclear Blast Records
Avantgarde
Tracklist
1. Ilmestys
2. Tyhjyyden Sakramentti
3. Uusi Teknokratia
4. Oikeamielisten Sali
5. Kuulen ääniä Maan Alta
6. Taivaan Portti
Line Up
Jun-His (Voce, Chitarra)
Ikon (Chitarra)
Ontto (Basso)
Evil (Tastiere, Percussioni)
Korjak (Batteria)
 
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