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22/09/23
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Khymera - Master of Illusions
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19/04/2020
( 1329 letture )
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Ormai diventati la creatura di Dennis Ward a tutti gli effetti, ecco il come back dei Khymera. Ward, produttore e bassista statunitense, è divenuto il vero factotum di questo monicker, continuando la sua attività di inesauribile e affermato uomo dietro la consolle, e collaborando con altre band, tra le quali Panorama, Firewind e soprattutto gli storici Magnum, dei quali è divenuto bassista ufficiale, in pianta stabile, dal giugno passato. E quindi presente in formazione nell'ultimo The Serpent Rings, release ottima, qui recensita. Inutile ripercorrere la cronistoria di questa band, lo sanno anche i granelli di sabbia di qualsiasi spiaggia che il progetto Khymera prese forma da Daniele Liverani e Steve Walsh, mitologico singer dei Kansas, poi evolvendosi e trovando delle coordinate più stabili. Il presente nuovo ellepì rispolvera e lucida nuovamente il nome del gruppo, inattivo dal 2015, quando venne editato lo squisito The Grand Design. La realizzazione pratica del nuovo passo discografico è stata più complicata del previsto, sia per i tanti impegni del singer-bassista, che nella sua band storica, i Pink Cream 69, era impegnato alle 4 corde e ai cori, sia per la problematicità rinvenuta ad elaborare brani adatti e di livello. E' stato lo stesso mastermind ad ammettere che il processo creativo, iniziato tre anni orsono, procedeva con estrema lentezza, e necessitava di iniezione di sangue fresco per il songwriting: da qui tentativi con nuovi collaboratori. Prima una coppia di cantautori, idea fallita dopo poco, poi un brano di Michael Palace che è diventato l'ariosa e americaneggiante After All This Time ha determinato il giusto avvio; successivamente il contributo importante di tutta la band e Jean Funes (Silent Tiger) per perfezionare la scrittura. La circostanza, poi, si è concatenata abbastanza rapidamente, consentendo una stesura preziosa in grado di finalizzare melodie, testi, che parlano della vita quotidiana, e completamento delle registrazioni.
Copertina evocativa che ruba l'occhio, poi è subito tempo di musica, con l'ouverture di Walk Away che battezza la nuova tracklist, esordendo con una tendenza serrata nelle chitarre, controcori, spruzzi corposi delle key, ritornello seducente e un solismo spumeggiante di Michael Klein, diciamo il pezzo che ci si attendeva ad aprire le danze, buona la prima. The First Time è ipermelodica sin dal primo nanosecondo di playing, la voce del frontman è calata perfettamente nell'interpretazione, tra partiture de luxe e un basso sussultante, con la sei corde che traccia reticolati spinosi e sposa cori cromati, bello l'intermezzo tastiere-chitarra che volge ad un assolo indiavolato ma breve, mentre la titletrack lustra atmosfere Pomp/AOR di chiara matrice yankee, il cantato appare cantilenante e tremendamente efficace, sfociando in un inciso corale: tra i top dell'intero lavoro. The Sun Goes Down tratteggia puro hard rock con un inciso che assomiglia a qualcosa di già sentito in passato, a voi capire quale possa essere il riferimento, con il guitar solo pirotecnico e bello carico, Paradise è un discreto brandello ma non sposta gli equilibri, tutto ben fatto ma i segnali non si discostano dal trademark del gruppo, mentre The Rhythm of My Life, è uno dei brani preferiti dal singer, con il quartetto bravo a sciorinare un'estrazione marcatamente a stelle e strisce che ricalca stilemi dei padri del AOR nordamericano, belli i cori ampi e ficcanti che si compongono nello svolgimento del ritornello. Chitarre falcianti prendono per mano Follow The Sun, brano di rango che nelle melodie eteree ricorda, al sottoscritto, qualcosa dei magici Dare di Darren Wharton, accattivante la scansione e la salita d'intensità sprigionata, ancora una volta incendiario il blitz solista di Michael Klein all'ascia, sempre eccellente il suo contributo in tutto lo svolgimento del disco. Father To Son si rivela una delicata ballad per tematiche importanti e suoni calibrati, la batteria è tutt'altro che morbida, anzi, il rullante suona profondo ma idoneo alle atmosfere profuse, esaltante la punteggiatura chitarristica su ogni levata di scudi della voce e un tappeto pianistico che rende enfatica la composizione. After All This Time appare song sbarazzina e saltellante come solo l'AOR sa fare, da sottolineare la prova vocale molto valida del nostro, che in tutta la durata dell'album sfodera prestazioni degne di nota: Dennis Ward non sarà mai uno screamer o un cantante dall'estensione infinita ma il suo lo fa bene, pur non disponendo di un'ugola e una timbrica che lo rendano facilmente riconoscibile al primo ascolto. Victim Of Your Love si crogiola su ritmiche pompate e spesse con la sei corde che ara il terreno, le key vengono relegate in secondo ordine, il ritornello sbuca piacevolissimo, poi Just Let It Happen chiude il disco con una scheggia estremamente brillante, una delle più lucenti qui contenute, le melodie del chorus sono stellari, l'incedere emoziona, le chitarre picchiano duro, armonie che lampeggiano forte rispetto ad alcuni brani non proprio impareggiabili; il miglior modo per serrare i boccaporti di questo loro ritorno sulle scene.
Master Of Illusions appare indubbiamente come un disco egregio, ma al cospetto del precedente The Grand Design sta uno scalino sotto, per chi scrive. La formula alchemica è sempre la stessa che la band usa da tempo, ma le iniziali incertezze-difficoltà in fase di composizione hanno probabilmente pesato sul risultato complessivo e la resa finale. D'altronde se Ward aveva sentito il bisogno di variare l'iter scrittorio qualcosa vorrà pur dire. I Khymera sono una realtà che suona grande Hard/AOR, e questo fattore traspare lapalissianamente, ma per durare nelle decadi servono tasselli distintivi e capacità mutanti rispetto alla ricetta fatta propria e messa su nastro. Starà alla band crescere ancora nel tempo, per ora gustiamoci queste nuove 11 tracce appena uscite.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Walk Away 2. The First Time 3. Master Of Illusions 4. The Sun Goes Down 5. Paradise 6. The Rhythm of My Life 7. Follow The Sun 8. Father To Son 9. After All This Time 10. Victim Of Your Love 11. Just Let It Happen
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Line Up
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Dennis Ward (Voce, Basso) Michael Klein (Chitarra) Eric Ragno (Tastiere) Pete Newdeck (Batteria)
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RECENSIONI |
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