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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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18/05/2020
( 802 letture )
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Nuovo album omonimo per i teutonici Neaera con il loro death metal melodico e oscuro dalle lievi contaminazioni hardcore.
Forti già di 5 lavori che spaziano fra le varie sfaccettature dello Swed metal di band come Heaven Shall Burn , The Black Dahlia Murder e Darkest Hour nella tendenza più moderna, ma anche di certe realtà più old school come i Dissection, i Nostri ritornano con un lavoro inquadrato tecnicamente e stilisticamente, atmosferico ed espressivo, oltre che furioso e dannato, quasi blackened ma anche con quel retrogusto se vogliamo tipicamente tedesco. Un filone che potrebbe risultare quasi anacronistico nel 2020, eppure è un genere che non muore mai ed etichette discografiche come la storica e leggendaria Metal Blade -sotto la quale la band milita dal 2004- ne sono la dimostrazione. A rinfrescare l’assetto proprio quella sfumatura metal/hardcore e una modernità della nuova scuola, in sordina ma sempre inserita anche se non lampante e con la quasi assenza di breakdown, di cui i nostri facevano più sfoggio in passato. Del passato si perdono anche i pochi chorus con voce pulita e forse un po’ di quel mordente selvaggio dato da un’energia giovanile (aka: il primo album The Rising Tide Of Oblivion), per vertere su lidi più maturi e -al contrario di quello che succede spesso nel corso del tempo- vecchia scuola. Poche esigenze dal punto della produzione che rimane “sporca” al punto giusto, per garantire a strumenti e voce quell’impressione immediata, in your face e allo stato brado. Le atmosfere sono tetre, amare e grigie, rispecchiate anche nell’ artwork e supportate dai tunes dissonanti, dalle distorsioni acri e dallo screaming acido del singer Benjamin Hilleke, forse troppo monocorde ma deciso nel proferire le sue linee vocali. L’intenzione espressiva del lavoro è lampante già dall’intro psicotropo (Un)Drowned, mentre l’opener Catalyst è forse la più semplice del lavoro rispetto alle tracce successive che non vi faranno pentire di questo ascolto. Mid-tempo, parti veloci, sincopate e aperte si alternano in un songwriting convincente e consapevole, raramente perso nei cliché del genere o ripetitivo.
Le chitarre sono concentrate per lo più su riff incalzanti al fulmicotone e special melodici: la dissonanza si sposa perfettamente all’armonia (Lifeless) creando anche una certa epicità che arricchisce l’ascolto con momenti aulici (come nella punta di diamante Eruption in Reverse) e parti altisonanti e rapsodiche correlate sempre ai momenti più pesanti: esse esacerbano una già presente espressione melanconica in stile Swed metal (False Sheperds, Sunset of Mankind). Le tematiche liriche spaziano invece da argomenti sociali e politici a manifestazioni di pensieri e visioni più interiori e personali.
In conclusione, un lavoro tutto sommato piacevole e riuscito sia per quanto riguarda la già notevole carriera dei Neaera, sia in un più ampio spettro per i fan del genere. Rientro in scena promosso a pieni voti!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. (Un)drowned 2. Catalyst 3. False Sheperds 4. Resurrection of Wrath 5. Carriers 6. Rid the Earth of the Human Virus 7. Sunset of Mankind 8. Lifeless 9. Eruption in Reverse 10. Torchbeaer 11. Deathless
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Line Up
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Benjamin Hilleke (Voce) Tobias Buck (Chitarra) Stefan Keller (Chitarra) Sebastian Heldt (Basso) Benjamin Donath (Batteria)
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