|
20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
|
|
|
19/05/2020
( 1450 letture )
|
A volte, nell’esperienza di ascoltatore, si incappa in sorprese. Talune spiacevoli, talaltre molto gradite. Mohngang rappresenta, per chi sta scrivendo, una sorpresa di quest’ultima specie: non essendo, infatti, un amante delle frange più pagane del black metal, il nuovo disco del progetto tedesco Horn ha rappresentato una folgorazione. Nel panorama del suo genere, questo album non rappresenta certo un elemento di novità: le caratteristiche del metal pagano sono qui condensate in poco meno di cinquanta minuti di musica solida e granitica. Le dieci tracce scivolano via con discrezione ma lasciando un profondo segno nell’ascoltatore. I quarantotto minuti che compongono Mohngang sono un concentrato di solenne epicità e belligerante sete di sangue. La carica guerrigliera, tuttavia, non fa rima, qui, con una rozzezza sonora. Anzi, Nerrath, il nome che si cela dietro questa one man band, riesce ad infondere la propria musica di una eleganza che, nell’immaginario comune, non è comunemente affiancata all’universo pagano. Si pensi, ad esempio, alla breve Dulcimerstück, una delle tracce strumentali che costellano Mohngang: lo strumento tradizionale che dà nome alla canzone, il dulcimer, intesse trame sognanti col suo suono cristallino e delicato, sorretto dalla batteria di D., che accompagna Nerrath nelle sue esibizioni live e che in questo disco compare come guest. Il principale pregio di quest’ultima fatica di Horn è la sua efficienza: tutto ciò che si sente è funzionale all’interezza dell’album. Non vi sono riempitivi né annacquamenti utili solo a far durata. Il polistrumentista va sempre dritto al punto. Sebbene talvolta manchi di un po’ di estro nella scrittura -alcuni riff sono, per quanto accattivanti, poco originali (come quello principale di Vom Tribock Hohl Geschossen)-, Nerrath riesce comunque a catturare l’attenzione e l’immaginazione dell’ascoltatore, ora incitandolo alla battaglia, ad esempio con i “OH” di Satt Scheint der Sud der Tat (brano che pare studiato principalmente per l’esecuzione dal vivo, creato per far saltare ed agitare il pubblico), ora invitandolo alla contemplazione romantica della natura -ad esempio con Upstream Canals, a Ship’s Bell Sounds. Interessante è anche la scelta di realizzare, all’interno di un disco nel quale il tedesco domina, canzoni i cui testi sono cantati in altre lingue: il norvegese di De Står her som Sletta e l’inglese della già menzionata Upstream Canals… contribuiscono, seppur in misura minore rispetto alla musica in sé, a rendere Mohngang un album variegato e, soprattutto, stratificato. Per poterlo assimilare nella sua interezza, esso necessita di più di un paio di ascolti. Quello che, all’inizio, appare come un disco discreto -questa la mia opinione appena finito la prima volta- si apre all’ascoltatore a poco a poco, rivelandogli, ad ogni nuovo ascolto, i propri molteplici animi: non è un album monodimensionale e, nelle sue molteplici manifestazioni, richiede un’attiva esplorazione da parte del pubblico dei suoi suoni e delle sue suggestioni.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Bello e compatto,Nerrath si conferma ottimo polistrumentista e sforna un solido pagan black d\'atmosfera e tradizionalista,confermando il proprio valore.Buono,Naturkraft comunque gli è superiore. |
|
|
|
|
|
|
2
|
L\'ho ascoltato dopo essere stato colpito molto positivamente da Naturkraft.e devo dire che mi è piaciuto meno di quello, pur essendo un gran bel disco. È però un folk molto epico come ben descritto nella rece, e a tratti, per me, un po\' troppo. L\'episodio che mi è piaciuto di più è proprio Vom Tribock, che sì non è originale ma ha una carica più grezza quasi black n\' roll. |
|
|
|
|
|
|
1
|
D'accordo con la disamina, a mio avviso uno dei migliori di Horn. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
Iron Bonehead Productions
|
|
|
Tracklist
|
1. Einleitung - Der Wettlauf zum Meer 2. Satt scheint der Sud der Tat 3. De står her somsletta 4. Wär nicht Traubhagel 5. Handkreis und Chor 6. Upstream Canals, a Ship's Bell Sounds 7. Dulcimerstück 8. Vom Tribock hohl geschossen 9. Ødegård und Pendelschlag 10. Die mit dem Bogen auf dem Kreuz (Cello version)
|
|
Line Up
|
Nerrath (Voce, Chitarra, Basso, Dulcimer)
Musicisti Ospiti:
Franco Forte (Chitarra solista nella traccia 8) Lestaya (Violoncello nelle tracce 1 e 10) Irma P. (Violoncello nella traccia 10) Nora V. (Violoncello nella traccia 10) Lionel H. (Violoncello nella traccia 10) Deborah H. (Violoncello nella traccia 10) Forkas (Tromba nelle tracce 3, 4, 6) D. (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|