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19/04/24
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Ulveblod - Omnia Mors Aequat
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28/05/2020
( 534 letture )
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La morte di Michiel Eikenaar, avvenuta nel 2019 all’età di 42 anni, portò allo scioglimento dei Nihill e una situazione di incertezza ai Dodecahedron. In tutta risposta alla tragica perdita, l’altro membro dei Nihill, Vitrol, il cui vero nome non è stato ancora dichiarato, ha fondato un altro progetto musicale, Ulveblod, che ha da poco pubblicato il suo primo album, Omnia Mors Aequat. Sul web si trovano ancora pochissime informazioni su questo progetto, e le poche che si possono trovare sembrano le tanto abusate lodi metaforiche e “maliziose” che da sempre caratterizzano certi ambienti musicali.
Seven Heads And Ten Horns inizia con un breve intro ventoso per poi saltare direttamente con una strumentazione talmente satura che è quasi impossibile distinguere chiaramente ogni melodia: i piatti della batteria tagliano come coltelli, lo snare è distante e cavernoso, lo scream è inserito come mero background, mentre le trame chitarristiche mancano totalmente di definizione, al punto che sembrano totalmente improvvisate. A parte qualche giochetto con la leva del ponte tremolo, gli accordi si susseguono in una sorta di “stream of consciousness” dove non esiste alcuna direzione o ripetizione di pattern precisi: un po’ come se gli Abruptum di Morgan Håkansson avessero registrato con un’orchestra. Bastano due soli elementi sapientemente inseriti per rendere Puryfied By Fire il brano più dissonante del lotto: due registrazioni parallele di chitarra tremolo basate su quattro semitoni, distanziate una quinta diminuita ognuna. In The Shadow Of Sephirah Keter e Chaosophy, invece sembrano dei semplici rimescolamenti delle tracce precedenti. L’ultimo brano, The Dying Wound Of God, si basa su un singolo groove di batteria su cui sono inseriti distorsioni, inserti noise, dissonanze perpetue. La base della canzone non cambia mai fino al quindicesimo minuto, quasi come fosse una tortura fatta in musica: gli amanti degli album più industrial dei Blut Aus Nord avranno pane per i loro denti. Il progetto Ulveblod è ancora all’inizio della propria carriera, ma Omnia Mors Aequat è un debutto competente, dove il continuo ciclo di distorsione e rumore misto a melodia risulta un po’ ripetitivo a causa della mancanza di cambi di dinamica o stacchi silenziosi (presenti solo alla fine delle tracce come code).
Con i Dodecahedron già occupati a registrare materiale inedito per contro proprio, questo progetto può essere una valida alternativa per chi vuole un “more of the same”, specialmente se proveniente dalla stessa scena olandese.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Seven Heads And Ten Horns 2. Puryfied By Fire 3. In The Shadow Of Sephirah Keter 4. Chaosophy 5. The Dying Wound Of God
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Line Up
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Vitriol (Voce, tutti gli strumenti)
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RECENSIONI |
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