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Macbeth (Ger) - Gedankenwächter
18/06/2020
( 1005 letture )
Fondati nel 1985 i Macbeth tornano in questo 2020 sulle scene con un nuovo disco. La band, originaria di Erfurt è una delle prime in campo heavy a formarsi nella Repubblica Democratica Tedesca, cosa abbastanza particolare visto il contesto, a suo modo “vivo” sul piano musicale e culturale, ma con delle sue limitazioni, che nel caso dei Macbeth, monitorati dalla Stasi e banditi dal regime, li portò a suonare sotto il nome di Caiman (dei quali si possono ascoltare i demo nella raccolta Zei Der Zeiten) dal 1987 al 1989, anno in cui si sciolsero in seguito al tragico suicidio del vocalist Detlev Wittenburg. Una prima reunion avvenne nel 1993 e terminò nel 1995 con il drammatico suicidio del batterista Rico Sauermann. Nuovamente riuniti nel 2002 riescono finalmente a superare questo passato travagliato e a produrre nuovo materiale con continuità.

Gedankenwächter, il nuovo disco mantiene ovviamente i tratti distintivi della band, quel suono duro e potentissimo che va ad accompagnare il cantato, in lingua tedesca, anch’esso duro e ruvido, mantenendo una grande continuità con i quattro dischi precedenti. La produzione è affidata a Patrick W. Engel, ex batterista del gruppo, ed è avvenuta nel suo studio chiamato “Temple of Disharmony”. La proposta in parole povere è un heavy con contaminazioni power (tutte le canzoni hanno un lato speed-power, basti pensare alle ritmiche), che a tratti sfocia nel thrash.
Si apre quindi il disco con Friedenstaube (in italiano “Colomba della pace”), che dopo un breve arpeggio introduttivo si trasforma in una carica di violenza, seguita dal pesante e martellante riff di Krieger (“Guerriero”). Le tematiche del disco (e più in generale della band) ruotano attorno alla guerra (come in Arsonists), a riferimenti storici (come nel caso di Daskalogiannis o di Hexenhammer , dove si tratta dei roghi delle streghe), alla violenza, al fanatismo religioso (In seinem Namen o Neue Welt, dove viene espressa una posizione critica nei confronti della religione e della conversione), alla propaganda, per soffermarsi in fine sulle conseguenze della guerra e della violenza (Gedankenwächter o Demmin, in cui il riferimento è al suicidio di massa avvenuto nell’omonima città avvenuto nel 1945).
L’album, nelle tematiche e nella musica, è decisamente duro, pesante e scorre nei suoi cinquantacinque minuti mantenendo sempre un mood cupo e violento, senza mai lasciare un secondo per rifiatare, senza mai piegarsi a tentativi di proporre qualcosa di più abbordabile: la cosa alla fine è positiva poiché i Macbeth riescono a imporre il loro stile senza snaturarsi, rendendo il disco compattissimo (potenzialmente ripetitivo e noioso), sempre devastante nei suoni e allo stesso tempo credibile e coerente. Canzoni come Neue Welt o Demmin sono delle piccole perle dell’heavy, con i loro riff e i loro assoli, veloci, impetuosi, ben suonati dal duo Alexander Kopp e Ralf Klein (che insieme al bassista Hanjo Papst è uno dei due membri fondatori rimasti dagli inizi).

Per tirare le conclusioni Gedankenwächter è un disco che va ascoltato con una certa consapevolezza ma che merita. È un album rude e violento nei suoni, talvolta contaminato da forme di metal più “estremo” (primo su tutti il thrash), che non lascia spazio a soluzioni “sofisticate” ma che allo stesso tempo mette in evidenza una grande personalità e uno stile ben definito: se si cerca un disco così, a base di un heavy leggermente rafforzato da queste contaminazioni e se la lingua non rappresenta un problema, un ascolto è più che consigliato.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
76 su 1 voti [ VOTA]
Simone
Giovedì 18 Giugno 2020, 12.11.24
1
Grande sorpresa - classico thrash, ma estremamente efficace!
INFORMAZIONI
2020
Massacre Records
Heavy
Tracklist
1. Friedenstaube
2. Krieger
3. In seinem Namen
4. Wolfkinder
5. Daskalogiannis
6. Neue Welt
7. Brandstifter
8. Hexenhammer
9. Gedankenwächter
10. Demmin
Line Up
Oliver Hippauf (Voce)
Alexander Kopp (Chitarra)
Ralf Klein (Chitarra)
Hanjo Papst (Basso)
Steffen Adolf (Batteria)
 
RECENSIONI
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