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Chaosaint - In the Name of
03/07/2020
( 656 letture )
È possibile realizzare un progetto che abbia come obiettivo quello di connettere gli energici riff della musica metal degli anni ’80 con le potenti note dell’alternative e del groove metal? Probabilmente sì e a provarci sono gli australiani Chaosaint, i quali hanno preso la decisione di autoprodursi il loro primo EP di debutto intitolato In The Name Of, uscito recentemente, il 19 giugno di quest’anno. In verità, Shaay Burgess, Jon Cribb, Chris Neilson e Steve Baker hanno iniziato a suonare insieme diverso tempo prima, precisamente nel 2001, quando ancora frequentavano la scuola nella città dell’Australia sud-orientale di Newcastle. In origine la band si chiamava Exhale ed oltre ad essere particolarmente conosciuta nell’ambiente “nu metal” della propria zona ha avuto modo di suonare dal vivo anche a Sydney, la più popolosa città dell’Oceania. In seguito, nel 2002, a causa del trasferimento di alcuni componenti del gruppo, il percorso degli Exhale è morto prematuramente, ma come nelle più tormentate storie d’amore c’è stato un inaspettato ritorno alla fine del 2015, nel quale Jon Cribb ha proposto agli altri membri della band di comporre nuovo materiale con miscele hard rock e alternative / groove metal, dando vita così ai Chaosaint.

L’album In the Name Of è composto da cinque brani creati con particolare accuratezza ed attenzione, grazie all’impegno del cantante e chitarrista Shay Burgess, il quale era coinvolto in un altro progetto nel 2007, ma soprattutto a causa del meticoloso studio da parte di tutti i componenti per quanto riguarda la musica metal degli anni ’80 e ‘90. Infatti possono essere percepiti i suoni e i riff che si accostano notevolmente ai brani di note band internazionali come i Metallica (ad esempio l’intro di In the Name of potrebbe essere stata realizzata con l’ispirazione di Enter Sandman), gli Iron Maiden (in questo caso nella parte strumentale di Blackened Days), Motörhead e l'Ozzy Osbourne solista.
Di stampo alternative e groove Metal onesto, forte e anche violento è sicuramente la parte vocale con la cooperazione di Shay Burgess e Steve Baker che tendono lievemente alla melodia, soprattutto nei cori (da prendere in considerazione quello di Darkness Following), ma mantengono principalmente un tono aggressivo, pesante e versatile. A proposito di questo singolare brano, la stessa band dichiara che il suo messaggio principale sia quello che le emozioni più oscure e problematiche sono così potenti da condizionare notevolmente la nostra vita fino a costringerci ad affrontarle direttamene oppure a portarle con noi per sempre. In questo modo avvertiamo indubbiamente un’atmosfera cupa e profonda, presente anche nelle parti strumentali di alcune canzoni come Knives Are Drawn e In the Name of, che conducono l’ascoltatore alla riflessione e quasi ad uno stato di impotenza e debolezza. Infatti, è interessante notare il contrasto delle introduzioni dei brani ricche di energia e velocità con la lentezza, la malinconia delle parti finali, una sorta di dissolvenza sonora che probabilmente desidera fornire un senso di continuità, come se ci fosse molto altro da dire (tra attacchi ricchi di forza e cori melodici) e da suonare.

Purtroppo, a causa delle attuali restrizioni per quanto riguarda i concerti, i Chaosaint non hanno avuto la possibilità di suonare dal vivo per promuovere l’uscita dell’EP, ma stanno già lavorando al nuovo materiale per un album completo in uscita per il prossimo anno, decisi quindi di non fermarsi assolutamente a questo primo progetto, il quale ha di certo un notevole potenziale, ma molto non è stato ancora dichiarato.

Chaos is coming!



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
37 su 3 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2020
Autoprodotto
Groove
Tracklist
1. Knives Are Drawn
2. Both Eyes Open
3. Darkness Following
4. In The Name Of
5. Blackened Days
Line Up
Shay Burgess (Voce, Chitarra)
Jon Cribb (Chitarra)
Steve Baker (Basso)
Chris Neilson (Batteria)
 
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