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19/02/21
THE DEAD DAISIES
LIVE CLUB - TREZZO SULL'ADDA (MI)
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10/07/2020
( 566 letture )
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Giungono alla pubblicazione del loro terzo album i The Unity, band tedesca (fatta eccezione per il cantante italiano Gianbattista Manenti), fondata nel 2016, da alcuni ex componenti di Gamma Ray (tra cui il chitarrista Henjo Richter) e dei Love.Might.Kill. Il disco in questione, intitolato Pride e pubblicato da Steamhammer, con le sue dodici canzoni si basa a grandi linee sul concetto di orgoglio, inteso dal punto di vista artistico e come sentimento, con una connotazione negativa, riferendosi all’orgoglio politico, alle idee nazionaliste che ad oggi trovano ampio consenso nella società. Musicalmente la band, reduce da un’intensa attività live che li ha visti a supporto di artisti quali Axel Rudi Pell, Edguy e Sinner, propone un power metal melodico, moderno e allegro (in linea con i tre artisti appena citati), senza presentare grossi cambiamenti rispetto ai dischi precedenti dal punto di vista stilistico, mentre forse un piccolo passo avanti è stato fatto sul piano delle canzoni, ancor più orecchiabili, accattivanti ai massimi livelli, complice anche una produzione ben curata e in grado di valorizzare questa caratteristica della band.
Il disco, dopo la solita introduzione, si apre con Hands of Time, brano a tema ambientalista che ricorda un qualcosa degli Avantasia. Seguono la più introspettiva Line and Sinker, sempre contraddistinta da un ritornello estremamente orecchiabile e We Don´t Need Them Here, scanzonato brano power dalle ritmiche allegre contro l’intolleranza e il razzismo. Destination Unknown, Angel of Dawn, Damn Nation e Wave Of Fear, proseguono senza colpi di scena, tra strofe e ritornelli ben cantati da un Gianbattista Manenti che per tutto il disco se la cava più che egregiamente, ritmiche allegre e veloci e assoli di chitarra dal gran gusto melodico (logicamente ricordando i Gamma Ray) ben suonati dal duo Henjo Richter e Stef E. Piccola svolta heavy con Guess How I Hate This e Scenary of Hate, in cui le ritmiche si fanno leggermente più pesanti e le chitarre un po’ più cattive, così come il cantato (che comunque sfocia in ritornelli super power). Si va un po’ fuori dagli schemi con lo shuffle di Rusty Cadillac per poi chiudere il tutto tornando al rock, al power sentito nei primi brani del disco con You Don´t Walk Alone.
Per concludere non resta tanto altro da dire: il disco è prodotto ottimamente e le melodie sono vincenti, estremamente facili da assimilare, rendendo l’ascolto scorrevole e piacevole. La proposta dei The Unity è molto compatta e non si stacca mai dai suoi binari, pertanto Pride potrebbe risultare a tratti monotono o prevedibile. Al di là di questo, si cerca una commistione di rock e power metal moderno ed accattivante, in linea con Egduy, Avantasia e mille altre band contemporanee, allora è il caso di dare un ascolto a Pride, che in questo campo sicuramente può dire la sua e farsi rispettare.
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2
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Nel suo genere uno dei migliori dischi da un po' di tempo a questa parte, ed Henjo fa sicuramente meglio qua che con i Gamma Ray. |
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1
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Veramente un ottimo disco , potente e melodico. Suonato alla grande e registrato come si deve. Voto 83. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The New Pandora 2. Hands of Time 3. Line and Sinker 4. We Don´t Need Them Here 5. Destination Unknown 6. Angel of Dawn 7. Damn Nation 8. Wave of Fear 9. Guess How I Hate This 10. Scenery of Hate 11. Rusty Cadillac 12. You Don´t Walk Alone
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Line Up
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Gianbattista Manenti (Voce) Henjo Richter (Chitarra) Stef E (Chitarra) Jogi Sweers (Basso) Michael Ehre (Batteria)
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RECENSIONI |
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