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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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31/07/2020
( 1381 letture )
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Erano passati due anni dalla pubblicazione dell’iconico e innovativo album post-punk/new-wave Marquee Moon, quando nel 1978 i Television, band capitanata dallo straordinario chitarrista e autore Tom Verlaine, pubblicarono Adventure. Se con il loro debutto, riuscirono ad acquisire estimatori, diventando gli eredi dei Velvet Underground, con Adventure i Television invertirono parzialmente il trend, virando verso un punk-rock più studiato, più “facile”, cambiando stile ma conservando le loro grandi qualità tecniche e nella composizione.
Risulta difficile fare un paragone tra Adventure e Marquee Moon dato che i Television si allontanano leggermente da quanto mostrato nel loro debutto, difatti i riferimenti al rock psichedelico anni ’60, allo stile new-wave dei Velvet Underground, alle influenze jazz di Coltrane, a quel lato sperimentale, incline all’improvvisazione e imprevedibile sono sì presenti, ma in maniera meno costante. Adventure è un album posato e tutto sommato convenzionale, da non sminuire in quanto tale, poiché comunque ottimo e straripante di classe, dai toni tranquilli e rilassati, senza quella concitazione e quegli slanci che i Television hanno mostrato ai loro albori. Per tutto il disco aleggia una sensazione di allegria e spensieratezza, come in Grace, sensazione che prosegue con gli arpeggi di Days. Il lavoro delle chitarre di Lloyd e Verlaine è ineccepibile, sia nel creare queste atmosfere anni ’60-’70, psichedeliche e pop, sia nel creare qualcosa di blues, con dei riff più spinti, come si può ascoltare nella magnifica Foxhole. La band prosegue ancora su canzoni pop-rock, come Careful e altre più lente come Carried Away, che con le sue tastiere e le sue chitarre, con quel leggero effetto tremolo che riesce a regalare atmosfere sognanti, dolci, che sfiorano la perfezione. Pregevole anche Fire, con le sue chitarre acute e stridenti, che accompagnano la canzone (e non solo visto che l’assolo è forse uno dei migliori della discografia dei Television), lenta e intensa, perfettamente nel mood sognante della band e in linea con la scrittura di Tom Verlaine, che ha sempre un che di poetico e di criptico. Si torna al rock con Ain't That Nothin', dove i suoni si fanno più aperti, l’andamento più ritmato e scanzonato, grazie a un ritornello e dei cori orecchiabilissimi. Anche qui le chitarre regalano degli assoli che sono delle perle, così come lo è la conclusiva The Dream's Dream, dove a farla da padrone è la musica, suonata magistralmente dai Television, con un lavoro di basso e batteria curato da Smith e Ficca semplice ma efficace e delle chitarre che sembrano cantare, con dei suoni perfetti. La riedizione in formato CD del 2003 viene arricchita con alcune tracce rimasterizzate in più, quali la frizzante Adventure, due versioni di Ain't That Nothin' (una versione singolo e una strumentale più lunga) e una prima versione di Glory, contenuti che arricchiscono l’esperienza, mostrando altre sfaccettature e altri sfumature sonore nelle canzoni dei Television.
Adventure è un disco di quelli che si lasciano ascoltare all’infinito: è leggero, orecchiabile ed estremamente godibile nella sua apparente semplicità, nella quale si celano in verità grandi capacità compositive, grande estro e un grande gusto, nella scelta delle note, delle parole e dei suoni, che sfumano dai classici puliti da Fender Super Reverb, a dei crunch belli croccanti fino allo sfiorare la psichedelia. Ogni cosa funziona perfettamente ed è al servizio delle canzoni, del clima che si vuole creare, spaziando da attimi si pura spensieratezza, a momenti malinconici, sognanti. Le influenze di altre band che si sentono sono infinite (così come quelle che i Television hanno esercitato a loro volta su altri gruppi): è il periodo dei Talking Heads, di Springsteen, di Patti Smith, ma anche dei Rolling Stones, Lou Reed e degli Stooges. Alla fine il disco ha qualitativamente poco da invidiare al precedente e in un certo senso si equivalgono: sono entrambi due lavori sofisticati e raffinati, il primo un po’ più concitato ed energico, il secondo perde un po’ questa dimensione ma guadagna un po’ sul lato canzoni, tutte estremamente ascoltabili e riascoltabili.
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5
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Se poi non scrivi del tutto, è meglio ancora... |
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4
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Imbonitore tu scrivessi in italiano sarebbe meglio per tutti ... |
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3
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Bah secondo me c'è un abisso tra questo e Marquee Moon. Il disco d'esordio è un capolavoro questo è un buon disco ma niente d'eccezionale. |
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2
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Eeeeeee album eeeeeee Museale, eeeeeeeee album FOndamentale, eeeeeeee album cimiteriale ! Amisci, queeeeeeesto album, fa sentighe l'atmosfegha newyoghkese ai massimi livelli. Eeeeeeeee un album che ha anogha la ghaffinata, intelletuale e seeeeeee eeeeee vogliamo eeeeeeeeee sceghebghale sonoghita' del suo pghedescessoghe eeeeee onestamente chiamato caplavogho ! Vi eeeeeeeeeeee' in questo album, una sofisticatezza degna di un Lodola, eeeeeee finanche un Whaghol tgha il commeghscaile, eeeeeeeeee il speghimentale ! Eeeeeeeeeee EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE sicughamente, questo, un lavogho che si colloca tgha un Emblema e un Fontana, eeeeeeeeeeee sceghtamente un lavogho, che e' peghfetto da ascoltaghe mentghe si sfoglia un catalogho di aghtisti del calibgho di Maaaaaaaaavio Schifano eeeeeeeeeeee ooooooo uuuuuun MImmo Palladino ! |
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1
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Album bello con The Fire vertice assoluto. Per il resto ho avvertito tanto rock metropolitano, "newyorkese" ("ma no?!?") e punte melodiche ipnotiche quali The Dream's Dream. 77 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Glory 2. Days 3. Foxhole 4. Careful 5. Carried Away 6. The Fire 7. Ain't That Nothin 8. The Dream's Dream 9. Adventure 10. Ain't That Nothin' (Single Version) 11. Glory (Early Version) 12. Ain't That Nothin' (Instrumental)
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Line Up
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Tom Verlaine (Voce, chitarra, piano) Richard Lloyd (Chitarra, voce) Fred Smith (Basso, voce) Billy Ficca (Batteria)
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RECENSIONI |
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