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Grindpad - Violence
07/08/2020
( 498 letture )
Dopo una serie di ben quattro EP gli olandesi Grindpad giungono -sotto la Iron Shield Records- alla loro prima fatica sulla lunga distanza. Il nome dell’album (Violence), oltre che la copertina, disegnata da Ed Repka, fa presagire facilmente in cosa stiamo per imbatterci. Eccola lì la tettona californiana (o magari della Florida ?) intenta a liberare la spiaggia -al cui controllo è deputata- dal perfido squalo di turno. Lo fa con l’aiuto di una motosega mentre i bagnanti atterriti fuggono per cercare riparo sul bagnasciuga.

I Grindpad c’hanno la fissa dello squalo: già nel lavoro precedente avevano fatto rimando alla creatura cara a Spielberg, a dispetto del fatto che il loro nome di battaglia, tradotto dall’olandese, significhi testualmente "viottolo di ghiaia". Da Violence non vi aspettate qualcosa che non sia il "solito" thrash di matrice americana, infarcito -nella sostanza- di stereotipi cari alla tradizione di Slayer su tutti, ma anche di Sodom, Pantera ed Anthrax. Sarà un demerito? Non so davvero, ma coloro che, tra i nostri lettori, siano da annoverarsi tra i ricercatori di novità ad ogni costo sono avvertiti. Il ritmo è immediatamente serrato già dall’esordio di My Name Is Violence. Un primo colpo durissimo sferrato non appena ci si azzarda a pigiare il tasto play sul lettore. Il paragone con gli immensi Sacred Reich è evidente all’ascolto di Burn the Rapist. E’ un pezzo efficace, quasi vintage, con degli ottimi cambi di tempo. Seppur non ci sia spazio per le virate sperimentali, l’ascolto è più che gradevole per chi ama il genere crudo e diretto. Toxic Terror è puro thrash a stelle e strisce, se invece che Olivier Van der Kruijf alla voce ci fosse un certo Belladonna, sembrerebbe di riascoltare un pezzo dei primi Anthrax, anche se la parte di chitarra -quella in prossimità della chiusura- è letteralmente rubata ai Metallica di Kill ‘em All. A seguire troviamo The Knife Is Sharper than Ever che ha un piglio paurosamente Slayer tanto per la timbrica vocale quanto per la partitura della batteria, tanto vicina al Dave Lombardo sound che sembra arduo distinguere il batterista californiano da Paul Beltman, il drummer dei nostri olandesi. Serve a riprendere fiato Justice Part 1: Crime, il cui compito, della durata di pochi secondi, è quello di fare spazio perché la seconda parte, entri prepotente. È un brano roccioso e tirato. Ha mordente e muscolo. Revuelta è sparata a velocità folle e ancora una volta non resta che ascoltarla agitando la testa e placando i pensieri. La dinamica del brano non tradisce quello che il titolo aveva lasciato intendere. Rabbia, velocità ed aggressività sono mescolate in modo travolgente. Blood, Sweat and Pride è figlio dell’amore per gli Slayer tanto che anche la chitarra imbizzarrita sembra suonata dal sig. King. Nulla di nuovo, lo abbiamo già detto, ma quello che i ragazzi di Utrecht suonano è comunque notevole quanto ad intensità e carica dinamitarda, complice la doppia cassa che in modo discontinuo entra prepotentemente per poi silenziarsi. Mature Love ha un ingresso simpaticamente rock’n’blues. Poi si fa macigno duro sullo stile dei Pantera, con un bridge drammatico e profondo. Forse è il brano che maggiormente si scosta dalle dinamiche sonore del cd, con un assolo preciso e affatto ultra fast. A seguire MK Ultra che è una mescola dura tra Slayer, Celtic Frost e Sodom. Tirata al punto tale da lasciare tutti, musicisti ed ascoltatori, senza fiato. To Those about to Die è l’anthem per eccellenza, quella che ti fa venire voglia di pogare con tua figlia anche se la malcapitata ha 8 anni (ma con la maglia dei Bolt Thrower indossata orgogliosamente promette bene).

Dunque, in chiusura, un lavoro che, entrato in cuffia in sordina, dopo diversi ascolti, è divenuto via via sempre più piacevole. Da subito frizzante, poi ne abbiamo apprezzato l’attitudine, la passione e, perché no, la tecnica. Elementi che non mancano e che rendono i Grindpad una band solida e pronta per micidiali performance live.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
78.33 su 3 voti [ VOTA]
Black Me Out
Venerdì 25 Settembre 2020, 22.25.01
1
Che gran bel dischetto questo; me lo sono ascoltato per un pomeriggio intero senza mai stancarmi. Thrash-core di quello che piace a me.
INFORMAZIONI
2020
Iron Shield Records
Thrash
Tracklist
1. My name is Violence
2. Burn the Rapist
3. Toxic Terror
4. The Knife is Sharper than ever
5. Justice Part 1: Crime
6. Justice Part 2: Punishment
7. Revuelta
8. Blood, Sweat and Pride
9. Mature Love
10. MK Ultra
11.To Those about to Die
Line Up
Olivier Van der Kruijf (Voce)
Axel Bonacic (Chitarra)
Jan-Gerard Dekker (Chitarra)
Rik van Gadeldonk (Basso)
Paul Beltman (Batteria)
 
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