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Lantern - Dimensions
17/08/2020
( 1181 letture )
Terzo full-lenght in casa Lantern, la band di Kuopio a tre anni di distanza dal precedente II: Morphosis da alle stampe questo nuovo Dimensions soddisfacendo ogni aspettativa, visti i due già ottimi lavori precedenti e centra (quasi totalmente) a pieno il bersaglio. I finlandesi sembrano vivere nel decennio stilistico del metal 85’- 95’ quando diversi generi erano nel pieno della loro età dell’oro e quando i nomi più altisonanti del genere estremo davano alla luce album che tutt’oggi sono considerati delle vere e proprie pietre miliari.

Black, death e thrash metal: a cavallo di questi generi corrono oggi i Lantern, attingendo a piene mani da ciò che l'old-school ha insegnato, con il lodevole merito di non essere mai banali cloni o copie ma allievi dotati di ottima tecnica, talento e personalità, una realtà consolidata con idee ben chiare su ciò che vuole e ama fare. I punti di riferimento stilistici rintracciabili in questo Dimensions sono davvero molti e variegati, possiamo sentire i primi Sepultura per molte ritmiche thrash utilizzate, ma anche una ricerca vocale degna di Tom G. Warrior nei seminali Celtic Frost , fraseggi al limite della schizofrenia che ricordano un certo Altar Of Madness, azzardi più progressivi e futuristici dalle reminiscenze dei primi Voivod mentre certe cavalcate chitarristiche possono rievocare i primi Maiden. Tutto è quindi volutamente “old” dalle influenze alla proposta, che passa attraverso una ricercata e pregevole ricerca sonora, i suoni degli strumenti sono esattamente come ci ricordiamo suonare i grandi classici metal anni ’90: con batteria naturale e legnosa, un basso sviluppato su frequenze medie per dare corpo alla sezione ritmica e, chitarre distorte ma nitide, una voce ricercata e molto personale, il tutto arricchito dall’uso di effetti come flanger, delay e echoes, con il vantaggio di un pump al mixaggio finale dei giorni nostri. Un lavoro di produzione davvero pregevole, come bisogna porre l’accento in generale sull’ottimo lavoro chitarristico per ciò che riguarda gli assoli e le melodie, davvero di pregevole fattura. Ad aprire le danze troviamo Strange Nebula un brano diretto e molto efficace in cui i richiami sono tutti votati ai grandi classici del thrash , massima velocità e ferocia, brano arricchito inoltre da un ottimo assolo di chitarra. Senza perdere nessun colpo anzi, accelerando ancor di più Beings cattura l’attenzione per il suo incedere ai limiti del black metal, con un pregevole lavoro delle chitarre e della batteria. Giungiamo così al terzo brano Portraits, forse l’unica incognita di questo Dimensions, qui i finlandesi sembrano ricercare una sorta di ballad in chiave death, il cui risultato è perlopiù spiazzante anche dopo diversi ascolti… Niente di troppo grave, poiché con la successiva Cauldron Of Souls la band torna picchiare forte sugli scudi, in un brano dai riff in costante bilico tra death metal e ritmiche maideniane caratterizzato dall’ottima performance alla voce di Necrophilos. Sempre a massima velocità si passa quindi a Shrine Of Revelation un brano basato su molti stop and go e sull’atmosfera, a tratti sci-fi soprattutto nella seconda parte del brano, in cui si possono sentire marcatissimi riferimenti voivodiani. Una sintesi di tutto il bagaglio tecnico e musicale dei Lantern la troviamo nella conclusiva Monolith Abyssal Dimensions, un viaggio di quasi quattordici minuti tra cambi di ritmo e atmosfere, riff claustrofobici, assoli di basso e ambient spaziali a degna conclusione di un ottimo album.

I quasi quaranta minuti di ascolto passano veloci, nonostante qualche piccolo intoppo come ad esempio il terzo brano Portraits che risulta essere di difficile lettura e qualche “stop and go” di troppo, alle volte forzati e di scarsa fluidità. Di contro parte ritroviamo una band che non si preoccupa dei giudizi e procede a fare ciò che più ama: rispolverando e reinterpretando le migliori lezioni dei migliori maestri del mondo metal, in una chiave di lettura molto personale. Dimensions è quindi un lavoro che merita a pieno la promozione, un disco che può essere sia un ottimo spunto per affacciarsi a chi poco conosce l’età dell’oro del metal, che una ventata di aria fresca per chi ama da sempre quel sound.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
77.75 su 4 voti [ VOTA]
LUCIO 77
Lunedì 6 Giugno 2022, 19.02.18
2
Bell'Album.. Concordo con la Recensione sui Punti deboli, ma nel complesso, Musica di Alto livello...
Pacino
Martedì 18 Agosto 2020, 6.01.34
1
I finlandesi si confermano in salute e si meriterebbero di essere considerati tra le migliori Death Metal band del momento. Voto 82.
INFORMAZIONI
2020
Dark Descent Records
Death
Tracklist
1. Strange Nebula
2. Beings
3. Portraits
4. Cauldron Of Souls
5. Shrine Of Revelation
6. Monolith Abyssal Dimensions
Line Up
Necrophilos (Voce)
St. Belial (Chitarra)
Cruciatus (Chitarra, Basso)
J. Poussu (Batteria)
 
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