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19/04/24
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Static-X - Project Regeneration Vol. 1
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18/08/2020
( 1638 letture )
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Project Regeneration Vol. 1 è il settimo album della band industrial metal statunitense Static-X, formatasi nel 1994 a Los Angeles, pubblicato il 10 luglio 2020 dalla Otsego Entertainment Group. Il disco rappresenta il ritorno dell’originaria formazione composta dal batterista Ken Jay, dal chitarrista Koichi Fukuda e dal bassista Tony Campos i quali hanno voluto onorare la memoria di Wayne Static (morto il 1° novembre del 2014, a causa di un’overdose provocata da un mix di alcol ed ossicodone) realizzando brani fondati su composizioni originali creati dallo stesso frontman nel corso degli anni. Esso può essere dunque considerato come la prima pubblicazione di materiale inedito dai tempi di Cult of Static del 2009 e il primo album nel quale ha partecipato il nuovo frontman Xer0, il quale ha rivestito anche il ruolo di produttore. Originariamente la rinascita della band è stata vista come un’operazione controversa. Tony Campos aveva già preso la decisione di riunire la band con il fine di celebrare i 20 anni del loro iconico album di debutto Wisconsin Death Trip e per onorare il loro defunto frontman Wayne sia con la programmazione di un tour globale e sia con la realizzazione di un album denominato appunto Project Regeneration. Come è stato affermato precedentemente, al principio c'è stata un’energica reazione al pensiero di riportare alla vita gli Static-X, in quanto gli ascoltatori più affezionati al gruppo erano titubanti per quanto riguardava l’identità misteriosa del nuovo frontman (alcuni sostengono sia Edsel Dope della band Dope, ma quest’ultimo ha respinto tali affermazioni, paragonando la speculazione ad un “episodio di Scooby-Doo”), il quale indossa una maschera che richiama il volto di Wayne. Recentemente c'è stata anche una polemica su quanto l'ex chitarrista Tripp Eisen abbia cooperato alle canzoni di Project Regeneration e sul fatto che egli abbia incolpato la band di aver modificato molti dei brani a cui aveva contribuito, in particolar modo Bring You Down e My Destruction. Risolta la controversia a loro favore, il 10 febbraio 2020 il gruppo ha deciso di dividere il lavoro in due volumi, il cui primo sarebbe stato presentato il 29 maggio dello stesso anno, ma a causa della pandemia di COVID-19, tale data è stata successivamente rimandata al 10 luglio per l'edizione CD e al 14 agosto per quella in vinile. Il 7 febbraio 2020 è stato divulgato il primo singolo Hollow, inciso in principio nel corso delle sessioni di registrazione del quarto album Start a War e ora riconsiderato. In seguito, il 15 maggio, è stata la volta di All These Years e il 9 luglio il gruppo ha reso disponibile le anteprime di tutti i brani rimasti tramite Youtube.
L’attesa è stata dunque molto lunga, ma ne è valsa sicuramente la pena: questo è decisamente il tipo di disco che sarebbe stato creato se Wayne fosse ancora in vita e la formazione del Wisconsin Death Trip avesse messo da parte le proprie diversità e si fosse ricongiunta per produrre musica ancora una volta. Esso è un brillante mix dei generi industrial e nu metal che ha reso il debut così singolare con gli stili più alternative metal di Shadow Zone e Start a War e, nonostante una buona parte della musica sia stata riscritta o profondamente riadattata dai componenti della band, il talento di Wayne risplende ancora chiaramente. L’energico groove accompagnato dai bassi di All These Years e il riffage alternative metal di Bring You Down e Something of My Own sostengono vivacemente le parti centrali dell'album, rivelando il lato più sperimentale che Wayne aveva intrapreso nella sua scrittura nel corso degli anni 2000. Per di più canzoni come Otsego Placebo, Terminator Oscillator e Hollow rappresentano un raggiante ritorno all’innovativo stile "Evil Disco" dei primi due dischi del gruppo. Il lavoro che è stato fatto per la combinazione delle voci di Wayne e Xer0 è assolutamente incredibile, difatti Otsego Placebo potrebbe essere una delle più grandi performance vocali che il compianto abbia mai fatto, la melodia del ritornello di Worth Dyin For è decisamente coinvolgente e con Dead Souls viene mostrato un aspetto molto più emotivo di Wayne, che probabilmente avrebbe dovuto approfondire di più. È necessario menzionare anche il ruolo di Al Jourgensen come parte vocale nel brano, il quale è stato in grado di adattarsi argutamente al brano in base alle sue capacità. In verità lo stesso Wayne non è mai stato effettivamente stimato come un abile cantante rispetto ai suoi eroi canori, ma aveva uno stile che era completamente suo e che presumibilmente ha influenzato tante persone fino ai nostri giorni. La creazione di Project Regeneration Vol. 1 è quindi da considerare come un lavoro notevole, grazie soprattutto alla vecchia formazione di nuovo al completo, che è riuscita a riottenere la qualità elettronica di Koichi Fukuda. Difatti le versioni aggiornate del lavoro in stile acid house presenti in Wisconsin Death Trip sono assolutamente da ascoltare, poiché valorizzano tutto il disco. Ciò nonostante da esaminare con attenzione sono anche i toni della chitarra e del basso, in quanto sono fortemente energici e inoltre l'inserimento di Ulrich Wild, il produttore dell’esordio, nel processo di mixaggio è stato un fattore determinante che ha reso l’album così imponente.
Quindi Project Regeneration Vol. 1 potrebbe essere stata un'attesa esageratamente lunga e potrebbe esserci ancora un altro 50% delle demo finali ancora da fare, ma questa sperimentazione si sta rivelando incredibilmente interessante, anche se, purtroppo, questa non può essere considerata come una riunione completa con un Wayne Static non più in vita. In questo caso può essere percepito come un ricordo agrodolce e in un certo senso infelice dell'incredibile potenziale del suddetto che non ha avuto modo di svelarsi totalmente.
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6
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Un buon album secondo il voto è eccessivo un 70 ci sta
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5
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Wayne era un mito... quando morì ci rimasi proprio male ricordo... |
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4
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Come al solito concordo in pieno con NuMetalHead: questo è un gruppo nu metal con una forte componente industrial, non il contrario. Scusate ma con il termine industrial io penso a Ministry, NIN, Rammstein ecc. Trovo anche io di pessimo gusto l'aver preso una copy-cat del grande Wayne con il suo look, di certo non è l'idea più riuscita e infatti non sento l'impulso di ascoltare il disco.
Apprezzo solo il fatto che abbiano pubblicato il materiale inedito di Wayne, grande figura del nu troppo spesso sottovalutata |
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3
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mah, prendere il nuovo cantante/chitarrista e mettergli addosso una maschera che richiama il volto del precedente cantante defunto e pettinarlo pure uguale a lui la trovo una delle cose più assurde mai viste... più che un modo per ricordarlo a me pare una mancanza di rispetto... mi tengo stretto il capolavoro "machine", questo sinceramente ho poca voglia di ascoltarlo... comunque io insisto che sia principalmente un gruppo nu metal, e poi arrivano i forti connotati industrial, ma io lo catalogo sotto il primo genere... |
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2
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mi ero completamente dimenticato di questa uscita, sono andato a sentirmelo proprio perchè ho visto la recensione nell Home di questo sito.
Per quel che mi riguarda ha superato le aspettative.
Gli inserti elettronici/industrial sono allucinanti, fanno fare il salto di qualità ai pezzi.
Confermo il voto della recensione |
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1
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Gruppo che dopo i primi due dischi ho abbandonato poiché i dischi successivi non mi hanno mai preso, quindi ero molto scettico su questa operazione. Devo dire che invece il disco è più che discreto, praticamente 80 come voto è esagerato, mi attesterei di più sul 70 perché alcune canzoni sono mediocri, Accellerate e' proprio pessima, mentre le migliori sono comunque distanti dai capolavori dei primi due lavori.
Certo che il nuovo chitarrista con la maschera di Wayne è inguardabile... |
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INFORMAZIONI |
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Otsego Entertainment Group
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Tracklist
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1. Regeneration 2. Hollow 3. Worth Dyin For 4. Terminator Oscillator 5. All These Years 6. Accelerate 7. Bring You Down 8. My Destruction 9. Something of My Own 10. Otsego Placebo 11. Follow 12. Dead Souls
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Line Up
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Tony Campos (basso, cori) Ken Jay (batteria) Koichi Fukuda (chitarra, programmazione) Wayne Wells Static (voce nelle tracce 2, 3, 5, 7, 9, 11 e 12, programmazione) Xer0 (voce nelle tracce1 3, 4, 6, 8, 10 e 11, chitarra, programmazione)
Musicisti ospiti Nikk Dibbs (programmazione aggiuntiva nelle tracce 5, 6, 11 e 12) Tommy Shaffner (programmazione aggiuntiva nella traccia 10) Al Jourgensen (voce nella traccia 12)
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