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19/04/24
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Primal Fear - Metal Commando
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18/08/2020
( 2809 letture )
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Attivi dal 1997, giungono nel 2020 alla pubblicazione del loro tredicesimo album in studio i Primal Fear. La band tedesca nel corso degli anni ha avuto modo di farsi conoscere e di affermarsi a grandi livelli: di loro si sa tutto e non servono grandi presentazioni. Con Metal Commando la band fondata dal carismatico vocalist Ralf Scheepers (ex Gamma Ray ) e dallo storico bassista Mat Sinner (Sinner ) torna alla carica facendo quello che meglio sa fare: suonare il proprio heavy-power muscoloso e senza fronzoli, carico di energia e senza troppe pretese.
Proprio così si apre il disco, con I’m Alive, brano dal ritornello accattivante, dalle ritmiche piuttosto andanti, melodico e orecchiabile. I Primal Fear si mostrano subito in piena forma: Ralf Scheepers con grande personalità tira fuori i suoi classici acuti e il suo stile, così come per le chitarre di Tom Naumann, Magnus Karlsson e Alex Beyrodt, che si incastrano in assoli e melodie azzeccate. Si passa poi dal metal un po’ più classico di Along Came the Devil al power più epicheggiante e veloce di Halo, forse la miglior canzone del disco. Buona prova anche con Hear Me Calling, brano più lento, sempre pompato da un ritornello super orecchiabile e da un lavoro delle chitarre coerente con il mood della canzone. Nuovamente spazio al metal più puro, in stile Judas Priest, con The Lost & the Forgotten e con My Name Is Fear, spazio che purtroppo si interrompe con I Will Be Gone, brano acustico lento, senza grande personalità, non troppo convincente. Raise Your Fists, Howl of the Banshee e Afterlife fanno tornare in carreggiata il disco (che, complice anche una durata abbastanza consistente, tende a perdere di brillantezza sul finale) a suon di heavy-power in pieno stile Primal Fear. Chiude il tutto l’ambiziosa Infinity, canzone che nei suoi tredici minuti prova (con risultati discreti) a mettere in luce un po’ tutto il repertorio della band tedesca, tra parti più lente, assoli e sweep carichi di virtuosismo e parti più speed-power (contesti in cui la band si muove decisamente meglio).
Cosa dire di Metal Commando per concludere? Il disco funziona, la band è in forma e suona come si deve per un’oretta il solito heavy metal, facendo quello che ci di base un gruppo heavy-power dovrebbe fare: suonare canzoni “toste”, potenti e divertenti. Difficile aspettarsi altro dai Primal Fear, da loro si pretende più o meno questo e Metal Commando non deluderà le aspettative dei fans. I momenti migliori sono costituiti dai brani più potenti e diretti, come potrebbero essere Halo o Raise Your Fists, power classicissimo, ben riuscito anche senza innovare niente. Volendo essere polemici il problema nasce quando questa formula a forza di essere ripetuta, disco dopo disco, diviene prevedibile, nonostante le immense qualità del gruppo e una produzione curata. Come già detto il disco scorre e le canzoni non sono male, ma non lasciano tantissimo dopo l’ascolto, ed è un peccato: un gruppo di questa portata (e purtroppo non è un caso isolato) potrebbe dare molto di più rispetto a quanto sentito in questa scia di buoni dischi, un po’ tutti sullo stesso livello, usciti negli ultimi anni.
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11
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Il solito lavoro dei PF, ne brutto ne bello, sempre sopra la sufficienza striminzita... Diciamo che é un album altamente trascurabile, voto 60 di stima |
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10
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Avendo letto un pò di recensioni negative su questo disco ero un pò prevenuto. Ascoltandolo mi sono dovuto ricredere: sicuramente non c' è nulla di nuovo sotto il sole, però il disco è onesto e si ascolta con piacere. Ancora una volta una garanzia. |
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9
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Sottoscrivo in toto la recensione e il voto. Infinity un pezzo insolito ma che mi piace. My name is fear invece mi esalta non poco. lPreferisco altri album ma questo comunque è discreto. |
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8
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Ascoltato un po’ di volte. Nulla di nuovo sotto il sole, ma comunque sempre piacevole. A dirla tutta l’opener I Am Alive, con il suo bellissimo chorus, mi aveva fatto sperare in qualcosa di più. Lungo la scaletta si alternano bei pezzi come Halo a filler piuttosto insipidi. Abbastanza vario, tra pezzi più melodici, altri più rocciosi, alcuni più speedy, una ballad (evitabile). Scheepers sempre una garanzia. Ma sì, dai... 75 |
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7
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Non il loro migliore,solito sound il voto è giusto
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6
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Disco interamente di mestiere, ma fatto bene, che funziona perfettamente. 78 pieno |
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5
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Il solito disco alla Primal Fear, gustoso, divertente, niente di più. Band statica ma che riesce sempre a risultare godibile. Bravi mestieranti. Voto 65 |
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4
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Lavoro fra il discreto e l'insufficiente, ormai si sa che i Primal Fear dal loro sound non si smuovono, ma alla lunga può risultare veramente noioso sentire sempre dischi uguali. Fra i migliori pezzi concordo con Halo. Testi al livello dell'imbarazzante che ormai rivaleggiano con i Grave Digger in quel campo, basta leggere quello di Along Came The Devil. Peccato perchè dischi "recenti" come Delivering The Black e Rulebreaker non erano male. 50. |
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3
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Proprio nulla di che, sta avendo un successo notevole ma è un disco da 6.5/7 |
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2
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Molto meglio quello prima, almeno aveva un paio di pezzi belli, questo sembra veramente scritto col pilota automatico |
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1
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Oserei dire "il solito" disco dei PF: da loro sai già cosa aspettarti, classico heavy metal con un mix di power, fanno dischi più riusciti o meno, ma mai brutti né capolavori. Questo è inferiore al precedente (vi sono brani che hanno letteralmente gli stessi riff di canzoni di Apocalypse) ma è comunque un lavoro discreto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I Am Alive 2. Along Came the Devil 3. Halo 4. Hear Me Calling 5. The Lost & the Forgotten 6. My Name Is Fear 7. I Will Be Gone 8. Raise Your Fists 9. Howl of the Banshee 10. Afterlife 11. Infinity
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Line Up
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Ralf Scheepers (Voce) Magnus Karlsson (Chitarra) Alex Beyrodt (Chitarra) Tom Naumann (Chitarra) Mat Sinner (Basso,voce) Michael Ehré (Batteria)
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