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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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22/08/2020
( 819 letture )
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I LeVeL sono stati una underground nu metal band formatasi a fine 2001 ad opera di Bobby Reeves (voce) ed Ed Faris (chitarra) a cui si aggiunsero, nei primi mesi del 2002, Alley Useless (basso), Nicco Villalobos (batteria) e DJ Primer (giradischi). Le precedenti esperienze dei vari membri sono praticamente ignote ad eccezione del cantante, voce nell’oscuro gruppo alt. rock/rap rock N.U.M., responsabile di alcuni demo e un album -Millennium- sul finire degli anni’90. Luogo di origine della band è Bakersfield, la cosiddetta “La Mecca” del Nu metal che ha dato i natali ai vari L.A.P.D., Sexart, Adema e, ovviamente, ai progenitori del genere, i Korn. Con una simile provenienza, sembrerebbe naturale pensare a degli emuli delle band appena citate ma LeVeL, il disco eponimo del 2003, unica uscita discografica del gruppo, da questo punto di vista spiazza l’ascoltatore: scontata la mancanza di assoli, sono assenti i pesanti e corazzati riff korniani, il basso, se comparato con il suono slappato e pompato di Fieldy o Dave DeRoo, risulta alquanto “timido” e non assurge mai a protagonista. La batteria, invece, dispiega i classici ritmi sincopati di derivazione hip-hop e la presenza di un DJ addetto agli scratch e agli effetti elettronici risulta in linea con altre band del periodo qui in esame (DJ Lethal dei Limp Bizkit, Sid Wilson degli Slipknot e Joe Hahn dei Linkin Park). I testi, come ogni nu metal band che si rispetti, attingono dalle esperienze autobiografiche e ci raccontano degli alti e bassi della vita, dalle gioie alle sofferenze, dalle sconfitte alla capacità di sapersi rialzare e reagire.
L’opener Living Inside of me è già un manifesto del LeVeL-sound: intro caratterizzato da un riff semplice ma sostenuto, accompagnato dallo scratch e dai beats di DJ Primer e una batteria dal ritmo cadenzato sul quale fa il suo ingresso la voce di Reeves, pulita e dotata di un hook melodico mai banale che offre il meglio di sé nei ritornelli che rimangono impressi sin dal primo ascolto. In Unstable il vocalist mette in mostra le sue qualità da MC, dimostrando un flow sciolto e guizzante su una strumentale più pesante grazie ad una chitarra più distorta che in questo caso si avvicina agli illustri concittadini Korn. This Decision mostra lo stesso canovaccio stilistico ma colpisce per le liriche che raccontano del tentato suicidio del cantante in età adolescenziale. In Down (nella Regional release dell’album) ha la preminenza l’alternanza tra Reeves e la voce aggiuntiva di Wight, il cui rappato risulta un po’ troppo precipitoso e affettato e mina la qualità complessiva del brano. A.T.V. e Shattered tornano a mescolare con efficacia il rap e il cantato pulito del main vocalist che qui offre due ottime prestazioni specialmente nei refrain. La prima svolta stilistica si ha nella sorprendente Wandering Star, cover della band trip hop Portishead, dove l’elettronica e i pesanti scratch ricalcano in maniera fedele l’originale così come la voce di Reeves che si fa più oscura e soffusa. In Surrounded invece fa capolino l’acustica per raccontare una storia di amicizia e tradimento con la voce dolce e cullante che ricorda da vicino Drive degli Incubus. Nulla di più aggiungono le varie Disaster Proof, Supa Hero (dove torna Wight) e Someday, se non dei riff più corposi che rimandano alla seconda traccia del lotto. La chiusura è affidata alla ripresa in chiave completamente acustica di Shattered, in cui la tonalità calda e suadente della voce accompagna l’ascoltatore alla degna conclusione del disco.
In sintesi, l’album si presenta compatto e stilisticamente coerente, con la voce melodica di Bobby Reeves assoluta protagonista di ogni traccia: è chiaro che si parla di un nu metal votato all’easy listening alla Linkin Park ma lo spessore dei testi e l’impegno profuso dal cantante dimostrano, se non l’originalità, almeno la serietà e la voglia di dire la propria in modo personale in uno scenario tanto inflazionato. Purtroppo, la band scontò il fatto di esordire sul finire del 2003, quando il nu metal era ormai in fase terminale e difatti non ottenne alcun successo ad eccezione di una ristampa dell’album per il mercato giapponese nel 2005; l'anno seguente Reeves e Faris lasciarono il gruppo per entrare negli Adema, segnando così la fine dei LeVel
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6
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ho provato ad ascoltare qualcosa sul Tubo... ma sai che non sono male? i riffoni granitici "alla Korn" che tanto piacciono a me ci sono, l'unica controindicazione è la voce del cantante, l'avrei preferita un po' meno melodica e un po' più ruvida... grande Indigo, continua così con le tue scoperte! |
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5
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oh mio Dio, i Crazy Town erano terribili, si salvava solo "drowning"... |
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4
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I primi due sono buoni album, il terzo molto deludente e il quarto con bobby Reeves è tutto sommato discreto ma a mio avviso non è più nu metal ma una sorta di alternative rock. Decisamente meglio questo dei level, poi il cantante è sparito a parte qualche singolo e qualche cover. Peccato perché era molto più bravo di gente che invece ha avuto un successo clamoroso (shifty dei crazy town) ma immeritato |
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3
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gli Adema mi piacevano abbastanza, quelli del primo album s'intende, anche se non ho mai sentito il bisogno di acquistare un loro album, Marky Chavez troppo simile al suo illustre fratellastro, un JD meno schizzato e più edulcorato, per così dire... |
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2
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Ehi chi si rivede i level sono uno dei miei gruppi preferiti e mi dispiace questo sia il loro unico album. Bobby Reeves, il cantante, e il chitarrista nel 2006 sono passati agli adema e hanno registrato kill the headlights nel 2007. In rete sono disponibili alcune demo dei level che poi sono state completate negli adema tipo open til midnight e cold and jaded. Comunque questo disco è un ottimo esempio di quello che io chiamo underground nu metal, ossia lavori di band praticamente sconosciute ma che meritano di essere ascoltate e che riservano piacevoli sorprese |
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1
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non si finisce mai di imparare, mai sentiti nominare... e poi provengono proprio da quella città... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Living Inside of Me 2. Unstable 3. This Decision 4. Down 5. A.T.V. 6. Shattered 7. Wandering Star 8. Disaster Proof 9. Supa Hero 10. Surrounded 11. Someday 12. Shattered (Acoustic)
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Line Up
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Bobby Reeves (Voce) Ed Faris (Chitarra) Alley Useless (Basso) Nicco Villalobos (Batteria) DJ Primer (Giradischi)
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RECENSIONI |
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