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U.D.O. and the Musikkorps der Bundeswehr - We Are One
01/09/2020
( 1250 letture )
Già autore di pagine importanti per la storia del metal europeo e oltre con gli Accept e di una serie di dischi quasi sempre di buon livello con gli U.D.O., per il buon, vecchio Dirkschneider è tempo di fare uno scatto in avanti. Almeno sulla carta. Dopo aver già collaborato con la banda concertistica ufficiale delle forze armate tedesche sui palchi della Navy Metal Night di Tuttlingen nel 2014 e del Wacken nel 2015, è adesso la volta di We Are One, concept album "metalorchestrale" inciso con l’ensamble di cui sopra: la Musikkorps der Bundeswehr diretta dal Tenente Colonnello Christoph Scheibling, che conta ben sessanta elementi.

We Are One si basa quindi su una serie di quindici canzoni a tema ecologista/sociale, in parte nel tipico stile di Udo (ma arricchite dal lavoro di Scheibling & Co.) e in parte concepite direttamente per l’orchestra. Senza contare i momenti in cui vengono fuori arrangiamenti funky-oriented (Here We Go Again) e altre in cui sono percussioni orientali a dettare il ritmo. Il tutto avvalendosi dell’aiuto dei vecchi compagni d’arme Stefan Kaufmann - questo anche per la produzione - e Peter Baltes nella composizione e ancora di Scheibling, Guido Rennert e Alexander Reuber nello sviluppo delle canzoni. Da non trascurare le sezioni in cui viene fuori anche una voce solista femminile. Nell’affrontare la scaletta, tenendo presente il concept vengono fuori temi quali il cambiamento climatico, il problema dei rifugiati, l’inquinamento ambientale e prese di posizione contro l’ala destra della società. Un mix forse non originalissimo, ma purtroppo maledettamente attuale. Musicalmente, però, l’operazione non sembra del tutto riuscita. Se alcuni pezzi riconducibili al canonico stile del Nostro funzionano bene insieme alle orchestrazioni (pur al netto di qualche inciampo qua e là) e anzi, proprio per questo risultano più interessanti, ariose e potenti senza sovrastarne la parte metal-rock, non è tutto oro quello che luccica. Vicino a quelle appartenenti al primo gruppo, ossia Pandemonium, We Are One, Love and Sin, Children Of The World, Mother Earth, Rebel Town – dedicata alla Germania riunificata - We Strike Back, Beyond Good And Evil (quest’ultima, molto vicina a certe cose della Lingua Mortis Orchestra, riprende Pandemonium dando circolarità al CD), ce ne sono altre in cui le cose funzionano solo in parte a causa della debolezza di alcune parti della canzone o della struttura base delle stesse (Future Is The Reason Why), altre ancora in cui è l’orchestra a farla da padrona (Blindfold (The Last Defender), Blackout, Natural Forces), “ibride” (Beyond Gravity) o leggermente più inusuali come Neon Diamond con il suo sax e la voce femminile di Manuela Markewitz. Non sempre, però, la scaletta sembra davvero amalgamata.

Lavoro da seguire tenendo sempre ben presente lo sviluppo del concept – diversamente risulterebbe frammentario – e lasciando un po’ da parte le aspettative rispetto a un classico lavoro targato U.D.O., We Are One è un album che richiede parecchi ascolti per essere compiutamente assimilato. Più che altro in quanto opera che deve essere inquadrata in maniera unitaria, mentre è facile avere l’impressione di un disco slegato, con le canzoni heavy da un lato nonostante le orchestrazioni aggiuntive e quelle concepite direttamente per orchestra dall'altro. Nel complesso si tratta di un prodotto senza particolari picchi qualitativi al suo interno, che a tratti si lascia ascoltare con piacere, a volte annoia un po’ quando la troppa linearità di certe canzoni sembra fare a pugni col contesto "alto" in cui sono inserite e in cui la Musikkorps der Bundeswehr/Concert Band of the German Armed Forces sembra essersi calata abbastanza bene, così come Udo e i suoi musicisti si sono adattati a lei, ma manca ancora un passo per rendere tutto davvero riuscito. Un’occasione correttamente utilizzata solo in parte e probabilmente una scelta stilistica che può essere approfondita in futuro, ma anche un presente che se non esalta, comunque non delude.



VOTO RECENSORE
71
VOTO LETTORI
71.41 su 12 voti [ VOTA]
Iommi
Venerdì 2 Ottobre 2020, 18.53.08
3
Boh, per ora non lo capisco. Vedremo poi
Sandro70
Martedì 1 Settembre 2020, 21.28.46
2
Album stupendo , l'orchestra si inserisce perfettamente nella struttura delle canzoni che mi sono piaciute tutte tranne l' hip poppante Here We Go Again . Bellissima anche Blindfold (The Last Defender) ,l'unica canzone non cantata da Udo , veramente emozionante. Voto 85.
Shock
Martedì 1 Settembre 2020, 17.40.43
1
Sto disco è una palla incredibile!! Troppo lungo, canzoni mediocri e tante rovinate da un'orchestra che non aggiunge proprio niente ed anzi sono una palla al piede. Avesse fatto un disco con cinque canzoni in meno, senza orchestra era tutta un'altra storia, ma così......
INFORMAZIONI
2020
AFM Records/Soulfood Music
Metal Opera
Tracklist
1. Pandemonium
2. We Are One
3. Love and Sin
4. Future Is the Reason Why
5. Children Of The World
6. Blindfold (The Last Defender)
7. Blackout
8. Mother Earth
9. Rebel Town
10. Natural Forces
11. Neon Diamond
12. Beyond Gravity
13. Here We Go Again
14. We Strike Back
15. Beyond Good And Evil
Line Up
Udo Dirkschneider (Voce)
Andrey Smirnov (Chitarre)
Fabian Dee Dammers (Chitarre)
Tilen Hudrap (Basso)
Sven Dirkschneider (Batteria)
Concert Band of the German Armed Forces (Tutti gli altri strumenti)
 
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