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Hypocrisy - Into The Abyss
03/10/2020
( 1664 letture )
Il settimo sigillo in casa Hypocrisy prese forma nel 2000 quando, dopo i due precedenti e ottimi album: The Final Chapter e l'omonimo Hypocrisy, la band svedese si rinchiuse nell'Abyss Studio di Tagtgren e se ne uscì con Into The Abyss, omaggio agli studi stessi. Inutile ricordare che l'attesa riversata su ciò che la mente follemente geniale del frontman svedese avrebbe potuto partorire era enorme e, a distanza di anni i pareri e le opinioni in merito a questo disco sono ancora disparate e discordanti. C'è chi lo reputa un passo falso nel percorso degli Hypocrisy e chi un ottimo ritorno alle origini del death metal.

Aprendo una finestra sul suono di questo disco, possiamo sentire un tipico impatto death metal scandinavo, suoni alquanto freddi e molto, molto digitali, il tutto dal sapore quasi patinato, una produzione estremamente moderna e "avanguardistica" che, tutt'oggi fa storcere il naso a molti ascoltatori. Tagtgren merita comunque plausi per l'azzardo e il coraggio, per la sperimentazione che in ogni sua produzione non è mai mancata e per esser sempre stato un passo avanti al tempo in cui si è ritrovato, senza aver mai dovuto render conto a nessuno e probabilmente fregandosene dell'opinione altrui facendo semplicemente ciò che gli andava.
Suoni digitali e patinati quindi, soprattutto nelle chitarre, mentre il basso di Hedlund è estremamente brillante sugli armonici con un suono piuttosto impostato sulle medie frequenze, la batteria è moderna con trigger dal suono pieno e massiccio, con una prestazione eccellente come sempre di Szoke. Vocalmente parlando il buon Peter spazia tra growl, screan e clean, giocando con le sue corde vocali e con gli effetti, offrendoci una schizofrenica prestazione. L'album si apre con una combo devastante, formata da Legions Descend e Blinded per poi arrivare a Resurrected, dove i ritmi vengono rallentati e cadenzati, e si iniziano a sentire atmosfere molto interessanti create da un sapiente uso delle tastiere. Nei due successivi brani Unleash The Beast e Digital Prophecy, gli svedesi pigiano nuovamente sull'acceleratore, strizzando l'occhio a ritmi punk-hardcore e a riffing di ispirazione black metal. Fire In The Sky si rivela essere uno dei pezzi più interessanti. La melodia trova forte spazio nei riff, sapientemente sorretti da un ottimo ambient atmosferico. Con le seguenti Total Eclipse e Unfold The Sorrow (con il suo ottimo solo di chitarra) c'è un lieve calo di tensione, i brani reggono su loro stessi pur non brillando eccessivamente. Sodomized torna a picchiare fortissima tra cambi di tempo, stacchi e un drumming ossessivo e martellante. A chiudere il disco troviamo Deathrow (No Regrets), una piccola gemma di oscuro e melodico death metal, con i suoi ritmi rallentati e atmosfere oscure suggellate da una splendida interpretazione di Tagtgren.

Into The Abyss non è un capolavoro, seppur sia qualitativamente superiore a centinaia di uscite discografiche del genere death o melodic death, e gode di ottimi spunti musicali soprattutto nei brani più atmosferici e rallentati e di una superlativa prova tecnica dei musicisti, con le vocals del caro Tagtgren su tutti. Purtroppo certi brani non lasciano il segno, ma bisogna comunque ricordare che l'asticella qualitativa posta in precedenza dagli Hypocrisy è estremamente alta e può capitare soprattutto per una band assai prolifica di non riuscire spesso a superarla. Una disamina va fatta poi sui suoni in generale del disco: sono indubbiamente molto azzardati e particolari, ancora oggi a distanza di anni una produzione del genere o piace o non piace. Niente male -e niente di male- comunque, e va dato il merito a Tagtgren e soci di aver sempre cercato album dopo album di dare nuove possibili vie e nuovi schemi ad un genere di musica, a volte riuscendoci appieno, a volte un po' meno, ma sempre e comunque in maniera unica e personale.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
78.3 su 10 voti [ VOTA]
Claudio
Domenica 16 Ottobre 2022, 19.14.27
6
Discone!!!
Macca
Martedì 20 Settembre 2022, 15.51.47
5
Comprato tanti danni fa e sempre un pò bistrattato, dopo averlo ripreso invece devo ricredermi. Non un capolavoro, ma sicuramente un buon disco: sparato a 100 all'ora, la doppietta iniziale poi è un bel calcio nei denti, ma sanno fare male anche quando rallentano i ritmi. Li conosco poco e niente, ma qualcosa recupererò sicuramente. Voto 75
enry
Lunedì 5 Ottobre 2020, 14.44.22
4
Per me 80 lo prende comodo e in generale, anche se i miei preferiti restano i primi 5 con il vertice massimo rappresentato da 'Abducted', non mi hanno mai deluso.
Aceshigh
Domenica 4 Ottobre 2020, 13.00.06
3
L’ho sempre trovato un po’ meglio del precedente omonimo, che mi è sembrato un po’ altalenante. Ci sono qui dei pezzi che rimandano anche alla prima fase del gruppo (come l’opener Legions Descend), ai quali se ne interpongono però altri più atmosferici, già a partire da Resurrected. La varietà stilistica è salvaguardata, come anche in altri loro album, però nel complesso rimane comunque sotto sia al primordiale Penetralia che al fondamentale Abducted (per me i due vertici della loro discografia). Anche tra i successivi ce n’è qualcuno che mi piace di più, tipo Virus. Comunque di sicuro un buon album. Voto 79
gianmarco
Sabato 3 Ottobre 2020, 23.13.29
2
discone .
LAMBRUSCORE
Sabato 3 Ottobre 2020, 19.03.10
1
Lo dovrò riascoltare. Gruppo che ti spiazza sempre. Non tutti mi sono piaciuti, loro fanno quello che vogliono e lo fanno bene, anche se io preferisco i primi 3 album, comunque...
INFORMAZIONI
2000
Nuclear Blast
Melodic Death
Tracklist
1. Legions Descend
2. Blinded
3. Resurrected
4. Unleash The Beast
5. Digital Prophecy
6. Fire In The Sky
7. Total Eclipse
8. Unfold The Sorrow
9. Sodomized
10. Deathrow (No Regrets)
Line Up
Peter Tagtgren (Voce, Chitarra, Tastiere)
Mikael Hedlund (Basso)
Lars Szoke (Batteria)
 
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