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24/04/24
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Frank Never Dies - Behind the Paradox
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26/10/2020
( 823 letture )
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Il 25 Settembre 2020, la BloodRock Records di Genova, l’etichetta che da sempre si muove a metà tra il genere progressive e quello new wave ha dato la possibilità ai Frank Never Dies di far uscire il proprio disco Behind the Paradox. Il titolo porta già ad una riflessione piuttosto interessante: solitamente le circostanze vengono considerate da un unico punto di vista, causando irrimediabilmente angoscia. In realtà, paradossalmente, queste situazioni dovrebbero essere valutate anche dal loro lato opposto al fine di capirle pienamente. Per quanto riguarda invece la band, i Frank Never Dies sono nati nel 2018, da un’idea di Mirko Giuseppone, chitarrista, il quale componeva già autonomamente i primi pezzi ispirati alle sue conoscenze nell’ambito alternative rock e post grunge, fino al momento in cui ha conosciuto Simona Ferrucci e insieme hanno preso la decisione di individuare la parte ritmica. Fortunatamente è stato proprio il bassista Maurizio Troia a contattare Simona per chiederle di poter partecipare al loro progetto musicale, mentre, per la batteria, c’è stata una breve parentesi durata qualche mese con Andrea Kikazaru degli Otus, il quale ha dovuto abbandonare il gruppo per altri impegni e al suo posto è subentrato Luca Zannini, un giovane batterista, già turnista per il cantautore Foscari.
È possibile considerare Behind the Paradox come un breve ma intenso viaggio di 41 minuti, formato da sette tracce strumentali realizzate dai tappeti analogici di Simona, sostenuti dalla chitarra di Mirko, dall’intensità della batteria di Luca e dal preciso ritmo del basso di Maurizio, i quali riescono a creare un’atmosfera oscura ed eterea. Infatti, lo stesso Mirko ha ammesso di aver vissuto un periodo della sua vita particolarmente difficile, al punto di averlo condotto a pensare di lasciare qualsiasi tipo di iniziativa musicale. Per fortuna, però, il suo incontro con Simona lo ha aiutato al punto di riuscire a riacquistare fiducia nelle sue abilità e riprendere così a suonare con più efficacia e determinazione. Alcuni brani, come Waiting for a new day, Ashes e Reborn hanno come scopo, proprio quello di esprimere la rinascita del chitarrista. La traccia di apertura, Waiting for a new day è caratterizzata dall’infinità sognante del dopo post-punk etereo, mentre il brano seguente, Ashes, si sposta all’interno dei melodici ambienti della darkwave e il noise del post-rock. No Signal, con il suo magnetico tormento, è una di quelle canzoni che riesce, in un certo senso, ad inebriare l’ascoltatore, grazie soprattutto al suo incedere graduale ed ipnotico. Il brano Reborn riprende invece gli intrecci melodici della darkwave e del rock e potrebbe essere utilizzata come colonna sonora per una science fiction. In Clubber Lang, l’unico pezzo creato dall’intero gruppo, la tecnica progressiva delle tastiere si fonde perfettamente con la ritmica fino a creare un percorso psichedelico. Il titolo cita l’antagonista di Rocky, in “Rocky 3”, una vittima della discriminazione razziale e contraddistinta dunque dall’ira e dall’umiliazione che le faranno avere delle reazioni spropositate. La sesta traccia The Compleat Traveller In Black è ispirata al libro fantasy di John Brunner, “Il viandante in nero” e può dare all’ascoltatore l’impressione di trovarsi in un malinconico sogno. L’album si conclude con Meet Again : una ballad realizzata da Mirko e dedicata a Simona, in quanto i due si conoscevano già da diverso tempo ma, per vari motivi non erano mai riusciti a conoscersi per davvero. Lo stesso Mirko è anche il creatore della copertina e del sito ufficiale, caratterizzati da una grafica minimale ed essenziale.
Dall’ascolto di questo disco è possibile affermare che la musica dei Frank Never Dies abbia un vasto background che spazia dall’hard rock degli anni 70 al grunge, post-grunge ed alternative rock, con qualche lontano eco di darkwave ed impreviste incursioni di noise e rock psichedelico. Ovviamente è contraddistinta anche da atmosfere malinconiche ed allo stesso tempo irruenti, dando vita così ad una sintonia fra il sound vintage analogico dei synth e le chitarre degli anni 70 che si trasforma in un susseguirsi di attimi ritmici diversi, come in una specie di colonna sonora. Un progetto dunque ambizioso, si potrebbe anche dire di difficile comprensione per chi non è appassionato del genere, data anche la mancanza della parte vocale. Questo però non è da valutare negativamente, poiché, in questo modo l’ascoltatore può crearsi una libera interpretazione delle varie tracce, il più vicino possibile ai propri sogni più melanconici.
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Il nome del gruppo è meraviglioso, ma troppo rischioso...se ti chiami così o sei un genio o ti dai la Zappa sui piedi... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Waiting for a New Day 2. Ashes 3. No Signal 4. Reborn 5. Clubber Lang 6. The Compleat Traveller in Black 7. Meet Again
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Line Up
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Mirko Giuseppone (Chitarra) Simona Ferrucci (Synth e chitarra) Maurizio Troia (Basso) Luca Zannini (Batteria)
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RECENSIONI |
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