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01/12/23
KARMA
ALCHEMICA MUSIC CLUB - BOLOGNA
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08/11/2020
( 2745 letture )
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I membri degli Uada hanno sempre avuto un bel daffare: la maggior parte di loro ha una manciata di progetti musicali ancora attivi in contemporanea (Forsaken Eternity, Power Beast, Where Lovers Rot, Veiled, Swarming, Aleynmord, Anachitis, Grave Light, Thy Emptiness e forse ne abbiamo dimenticato qualcuno). Tale stacanovismo discografico una delle ragioni per cui questo progetto in particolare sempre risultato poco personale, con i relativi album costruiti con una certa stanchezza di fondo, basati su rimescolamenti del black melodico di scuola Horna, Unanimated e alcuni tocchi dei Dissection che per avevano produzioni troppo pompose, nonch una sgradevole sensazione di scarsa spontaneit, come se Jake Superchi e i suoi colleghi avessero intenzione di creare degli album black metal definitivi. In effetti, gli anni scorsi hanno visto una buona parte della comunit estrema creare una sorta di rivalit tra loro e i polacchi Mgła, risultata in ambo i gruppi inseriti tra alcune classifiche di fine anno.
O, perlomeno, questo accadeva alcuni anni fa. Questa volta, Jake Superchi ha voluto cambiare le carte in tavola, pubblicando un album che mostra il progetto saltare in un ambiente decisamente avulso allaudience contemporanea: il metal classico. Come altrimenti potremmo spiegare le ritmiche up-tempo della titletrack, che suona come uno strano esperimento che combina i vecchi In Flames e le frequenti armonie in doppia ottava in stile Sacramentum che abbondano tra i ritmi up-tempo, con un paio di blast-beat dalla durata di appena due battute ognuno? Il brano in questione si protrae per quasi otto minuti, nonostante dopo quattro venga inserita una false ending che sfocia in assoli elementari e sezioni ancora pi lente che sembrano scritte sulla falsa riga dei primi Draconian. A seguire troviamo un pezzo pi pertinente allo stile del gruppo, ma dai tempi assimilabili al doom (The Great Mirage) e uno lungo il doppio che potrebbe stare bene in un disco degli Insomnium (No Place Here), a cui per mancano i cambi di dinamiche necessari per snellire la struttura un riff dietro un altro. In the Absence of Matter un altro brano che mischia sfuriate alla Deafheaven con breakdown rallentati che ricordano a pi misure un certo tipo di scrittura vintage, Forestless sembra una scartina dal precedente The Cult of the Dying Sun, mentre Between Two Worlds conclude il disco con dei particolari inserti da danza folk, breakdown cadaverico influenzato dagli Obituary di Cause of Death e accelerazioni incerte. Causa anche leccessiva durata e alcune tecniche di scrittura progressive sfruttate poco e male, difficile considerare Djinn come un album scorrevole. Da un lato condivide la grandiosit e gli arrangiamenti stratificati dei precedenti, mentre dallaltro il songwriting si perde in lunghe escursioni strumentali che si basano su progressioni standardizzate e poco immediate.
Considerati i precedenti, pi corti ma anche pi ripetitivi e basati su un approccio hit-or-miss, non necessariamente migliore o peggiore: solo diverso, un segno che lhype che si creato col tempo attorno agli Uada rischia di venire soppiantato dalla recente, imperdibile notizia della reunion del vecchio gruppo di Jake Superchi, i Ceremonial Castings, che hanno cominciato annunciando una ri-registrazione di uno dei loro album.
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VOTO LETTORI
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79.26 su 475 voti [
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Ascoltato anche il Secondo Album... Dei 3 quello che mi ha preso di pi.. Lungo quasi come il Terzo ma con l'intensit e la compattezza del Primo.. Riassumendo: Concordo con Chi ha scritto che Djinn sia inferiore ai primi due Lavori.. |
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@Nesis: Ma nulla, il solito fan indispettito che non tollera opinioni discordanti dalla sua. |
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Guardi, lei mi dice di non volere consigli e nel contempo mi chiede consigli su delle band... Dovrebbe fare un po' di ordine nella sua mente, (posto ve ne sia una). Temo che purtroppo lei non sia in grado di essere la nemesi di chicchessia. Tuttavia, visto che afferma di seguirmi, confido nel fatto che comunque imparer qualcosa. Ma per comprendere dovr maturare e ci vorr del tempo. Raccolga le nozioni che lascer man mano e, se le avr assimilate correttamente, avr anche le sue risposte. Zenzero. |
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Ma di che state parlando?
Anzi, non lo voglio sapere, basta che la si chiuda qui. |
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La sua nemesi non ha bisogno di consigli. Non sar per caso che ha un'infatuazione per Tatiana? Non la prima volta che la vedo consigliare e spendere dolci parole sugli "zenzerini". Sondi, sondi, noi attendiamo. E non sia maleducato: non bello per far attendere le persone, tantomeno quando il tanfo di boria la precede. Cordialit: lemma a lei totalmente sconosciuto. Prost! |
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Ma certo, si tenga pure gli Uada, cionondimeno tenga a pronta disposizione i Jinjer nell'eventualit di un incontro con l'occasionale dama: temo ch'ella non sar cos clemente. Cordialit. |
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Non trovandoci ad un concorso di poesia e non avendo un QI in linea col suo, direi che il paragone Djinn/Jinjer stato quantomeno azzardato, o forse dovrei dire inutilmente "elitario", aggettivo che si addice maggiormente alla figura virtuale che si costruito e al suo (presunto) gusto estetico e artistico. Se poi lei si nutre di autocompiacimento, non c' nessun problema, ognuno ha le sue. Per quanto riguarda i Gaerea: discreto il primo (alle volte meglio derivare, piuttosto che osare), gi dimenticato il secondo e col senno di poi, quasi quasi, mi tengo questi Uada. Nel black c' stato di meglio quest'anno, ma sar clemente: la lascio attingere anche dal 2019. La platea attende bramosa e, ovviamente, in alto i calici! Prost! |
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Avrei proposto i Gaerea, ma si perdeva il gioco di parole Djinn/Jinjer. Anche se la parola vuol dire zenzero e non genio, si tratta di band oggettivamente capace di trasmettere cazzutaggine (si parlava di quello e alla nostra dama interessa quello)... ma sono sicuro che dato il tuo alto QI lo hai capito. |
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Ho riascoltato i brani di questo Album alternandoli con le canzoni dell'ultimo Lavoro degli Havukrunuu (Gruppo conosciuto qualche settimana fa su consiglio di un Utente di questo Sito) e devo dire che anche cos la Scintilla non scattata... Per Me i Brani sono troppo dispersivi (la lunghezza non aiuta)... Visto che non ho pregiudizi sono andato a sentire il Primo Lavoro: Tutta un'altra cosa! Questo mi piaciuto.. Canzoni trascinanti, Album compatto senza tanti fronzoli.. Dura praticamente la Met rispetto all'ultimo ma alla fine il minutaggio mi pare azzeccato.. Prossimamente ascolter il secondo.. |
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Consigliare i Jinjer sotto una recensione degli Uada un po' come consigliare i Genesis sotto il nuovo ACDC. Se la nostra dama sar abbastanza sveglia ne sar soddisfatta, ma al contempo un tantino confusa. Detto questo, attendiamo qualche nome appartenente a questo filone musicale e data la sua competenza e il suo QI, beh, attendiamo bramosi. In alto i calici! |
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Il djinn/jinn una entit parademoniaca preislamica molto cazzuta che col tempo e soprattutto grazie alla cinematografia americana si trasformato nel noto quanto moscio genio dalla lampada disneyano. Ebbene, siccome tutti gli esperti concordano nel dire che il fulcro attorno a cui ruota l'album in oggetto la melodia, facciamo ora una breve disamina di questa parola. "Me lo dia" una sequenza di suoni che si potrebbero udire qualora una occasionale dama fosse disponibile, ma non essendoci una conoscenza pregressa ci si d del lei da persone educate e perbene: "Ma prego, si serva pure". Ordunque, posto per assurdo che la colonna sonora di questo improbabile quanto auspicabile incontro sia l'album in analisi, saremmo certamente impossibilitati a far uscire il genio dalla lampada (con grande imbarazzo di entrambi) in quanto il djinn degli Uada moscio quanto il genio moscio della Disney, avendo costoro posto in essere la stessa edulcorazione a fini commerciali e, cosa ancor pi grave, insistendo costoro in un impietoso tamburellamento del sacchetto scrotale. Sicch non resta che spegnere sta roba e mettere su gen ben pi capaci di trasmettere cazzutaggine (suggerirei sommessamente i Jinjer). E dopo che l'onore salvo e la dama soddisfatta si pure pronti per il bis. |
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Dani ha ragione quando afferma che il black metal un genere in continua evoluzione (dissento, invece, con lui sul fatto che sia lunico) e dunque in piena salute. |
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I primi due, soprattutto il debut, a me sono piaciuti un botto, questo non lo ritengo allo stesso livello e dopo qualche ascolto avevo previsto che avrebbe diviso il pubblico, era abbastanza scontato tanto che lo scrissi un mese fa sul forum. A mio avviso resta comunque un disco da 7-7.5 senza problemi. |
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Per Dani: Sul discorso che Io non sia abbastanza ferrato sul Genere, penso senza ironia che Tu abbia ragione... Io ascolto Metal in generale da 31 anni quindi non sono mai riuscito a stare dietro a tutto... Proprio per questo se non conosco qualche Gruppo e voglio ascoltare Album interessanti, chiedo consigli a Chi potrebbe saperne pi di Me... Accetto volentieri il tuo consiglio di ascoltare le Singole tracce.. Se alla fine la Mia opinione su questo Lavoro non cambier, facciamocene una ragione.. A Te piace? Benissimo.. A Me non scatter la scintilla? Pazienza... |
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...e tutto questo ragionamento dopo averlo ascoltato una sola volta? Mah! Probabilmente non sei abbastanza ferrato sul genere, forse l'unico in continua evoluzione nel metal. Ormai le ramificazioni del suddetto non si contano pi! Ti invito a riascoltare le tracce singolarmente la prossima volta... |
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Invogliato dal "Polverone" scatenato dalla Recensione, ho voluto ascoltare questo Album.. Premetto che fino a pochi giorni fa non ero al corrente dell'esistenza di questo Gruppo, quindi non posso fare paragoni con i Lavori precedenti.. Detto ci: Dopo un Ascolto la Mia opinione "Senza infamia e senza lode".. Il Primo brano mi ha dato grandi aspettative poi col passare dei minuti l'entusiasmo andato a calare.. Sono arrivato alla fine a fatica.. Non una buona sensazione.. Per quanto riguarda il discorso Impersonalit, secondo Me si potrebbe iniziare un dibattito tendente all'Infinito.. Il Black da quanti anni esiste? 35 pi o meno? Come tutti i Generi longevi, difficile dopo tanto tempo proporre qualcosa di Nuovo, Originale e cos via.. Per Me la discriminante risiede nella Bravura di un Gruppo di fare "Suonare" moderno un qualcosa di gi sentito e risentito, cosicch finito l'ascolto ti viene voglia di risentirlo un'altra volta... Se no dici: Ok Bello per mi rifugio nei Classici... Cadere nel Manierismo facile.. |
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Non mi hanno mai preso gli Uada per ero curioso di leggere la rece di questo album, perch avevo letto che era diverso dagli altri e per il titolo che sembrava annunciare influenze orientaleggianti. Per s anch'io dalla rece non riesco a capire bene che album sia. Ma non perch buttata l, etc, anzi, mi sembra che Simone abbia competenze tecniche e conosca un sacco di roba, e abbia praticamente affettato l'album in parti sottili, e poi: questa parte mi ricorda i Draconian, questa gli Obituary, questa gli Insomnium. Ok, questo lo scheletro, ma la polpa? Queste parti insieme, di che parlano, cosa dicono, come compongono l'album, e perch non dovrebbero essere valide parti che ricordano i Draconian o gli Insomnium, e perch non possono stare bene insieme? Anche perch la sensazione che ognuno potrebbe fare lo stesso, avendo competenze sufficienti, e provare in ogni album a trovare paragoni tra singoli pezzi di canzone e altri gruppi. Non mi sembra quindi una rece affrettata, anzi, al contrario, mi ha ricordato il racconto di Borges, "Funes, o della memoria", come se fosse intrappolata in ricordi di questo o quello, che per bloccano il ragionamento e l'emozione su quello che stiamo ascoltando adesso. |
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Non conosco gli Uada ma ho letto alcune recensioni che li riguardano (gi a partire dal secondo disco), e i giudizi in esse espressi mi hanno convinto a non ascoltarli. Devo dire, inoltre, che laccusa di impersonalit fatta dal recensore non mi pare assolutamente una novit visto che anche altrove (su altri siti) ho letto analisi che vertevano su questo tema Ripeto. Non conosco la band e non lho mai voluta ascoltare, ma certe critiche a me non suonano nuove. Comunque, per il resto posso dire che rimango sempre perplesso quando si parla di hype, soprattutto se associato al genere black metal; inoltre, non capisco come si faccia a dire che buona parte della comunit estrema abbia creato una rivalit tra loro e i polacchi Mgła! A me non risulta |
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A prescindere dalla recensione che non mi turba minimamente, ritengo che l'album sia il meno bello della band.
Preferivo decisamente gli altri due.
Ricambio il saluto di Nesis. |
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Marchese...non questione di essere permalosi, semplicemente non capivo perch avremmo dovuto rifarla, dato che le critiche ci sono sempre state e continueranno ad esserci. Mi saluti il suo collega del Grillo |
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Voil, volevo dire a Monsieur Nesis (post 9) che se ho usato il temine "pi consono" non mi riferivo all'essere pi o meno concorde ma come molti hanno segnalato, al fatto che la recensione fosse affrettata e poco motivata nei giudizi, cosa che fa pensare ad una poca competenza del recensore.
Well, le Monsieur l-bas un tantino permaloso... Au revoir. |
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Album nettamente mediocre rispetto al precedente, troppo morbido e palloso |
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C' sempre tempo per quello vinc |
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A No, ce piacevi dippi quanno ce insurtavi! |
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Dai, la terza possibilit la si da a tutti anche per cose molto pi gravi . Gli spunti cerco di darli perch sono anni che frequento pi o meno attivamente Metallized e provo a fornire il punto di vista dalla parte dell'utente...il tutto senza alzare inutilmente i toni perch non serve a molto. |
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Ciao d.r.i. grazie per il commento costruttivo. Ognuno ha la sua visione della musica come di qualsiasi altra cosa, e va rispettata assolutamente. Magari ti chiedo lo stesso di ripassare anche per i prossimi dischi, potresti trovarti piacevolmente d'accordo con il recensore, anche contro le tue stesse nere aspettative. Cos come Simone spero far sicuramente tesoro dei vostri appunti qua sotto, dato che noi non siamo infallibili e dagli spunti intelligenti e argomentati di tutti voi abbiamo molto da trarre. |
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Aggiungo una piccola cosa, che forse fa da discriminante, la recensione fa intravedere la cosa come oggettiva e non soggettiva (cosa che ci pu stare) infatti le stesse critiche sono state, giustamente, fatte alla rece dei Naglfar. Il giudizio personale deve contare ma non azzerare la componente oggettiva, secondo me ovviamente. Detto ci, con tutto il rispetto per Simone, vista questa rece e quella dei Naglar (ripeto non per i voti ma per i contenuti) salter i prossimi dischi che recensir. |
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Ciao @Noesis: secondo me non va rifatta ma andrebbe motivata meglio perch cos sembra "buttata l". Lasciamo stare il voto su cui si pu essere d'accordo o meno ma sentire che sono un gruppo impersonale bizzarro...giuro frequento "luoghi di culto" del black metal dove tutto ho sentito dire dei precedenti, magari che non piacciono, ma tutti che dicono che non assomigliano in pratica a nessuno e hanno una spiccata identit. |
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Non comprendo proprio perch dovremmo far rifare una recensione solamente perch non concorde col pensiero di qualcuno. |
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Devo sottolineare parecchi degli interventi che mi hanno preceduto: la recensione frettolosa e poco argomentata (non so cosa ci sia di male se i membri della band hanno altri progetti...) e non condivido il parere cos negativo del disco. Probabilmente la fretta di scrivere qualcosa lo ha parecchio influenzato. Certamente i due album precedenti erano migliori ma qui siamo ad un giudizio troppo basso. Pezzi come Dijnn, In the Absence of Matter e Between Two Worlds mi sono piaciuti. Direi di far rifare la recensione a qualcuno pi consono. Au revoir. |
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Voto bassino, forse troppo! Sono molto perplesso dalla frase "questo progetto in particolare sempre risultato poco personale" cio i loro precedenti dischi, oltre che a questo che pu non piacere al recensore, sono impersonali? Se sono impersonali loro, soprattutto negli altri che ho assimilato meglio, allora il 90% delle band cosa sono? Boh |
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Sono d'accordo con gli altri, questo album merita ben pi del giudizio espresso dal recensore. |
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Non ci posso credere. Questo album merita un'analisi pi approfondita, dei tecnicismi strumentali se ne pu parlare in altra sede. Oppure potevate solo accennarli, cos non si capisce se Djinn trasmette qualcosa oppure no. |
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4
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Una delle recensioni pi superficiali e frettolose che ho letto da tanto tempo a questa parte. Tra l'altro, i gruppi citati in recensione non c'azzeccano nulla con il disco in questione che per me rimane di altissimo livello. |
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3
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Il Melodic Death in primis prendeva spunto dal metal calssico, non se lo sono inventati gli Uada. Quindi dare 63 per scarsa spontaneit dimostra idee poco chiare.. Prima si dice che il disco troppo semplificato, poi che si dilunga troppo, quindi di cosa parliamo? |
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2
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Certi dischi fateli recensire a chi qualche base ce l'ha. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Djinn 2. The Great Mirage 3. No Place Here 4. In the Absence of Matter 5. Forestless 6. Between Two Worlds
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Line Up
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Jake Superchi (Voce, Chitarra, Tastiere) James Sloan (Chitarra) Nate Verschoor (Basso) Josiah Babcock (Batteria)
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RECENSIONI |
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