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Girish and The Chronicles - Rock the Highway
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30/11/2020
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Uno dei più bei dischi hard rock del 2020, se non degli ultimi anni, è stato composto, suonato e prodotto da una giovane band indiana: Girish & the Chronicles, GATC. Se qualcuno leggendo questa affermazione dovesse sentirsi sorpreso, se non scettico, posso dire senz’ombra di dubbio di aver provato le stesse perplessità, approcciandomi per la prima volta ai GATC. Mi chiedevo come potesse l’India dare i natali ad una band che suona un genere avulso dalla tradizione musicale della nazione d’origine. Indubbiamente il rock occidentale ha preso in prestito certe sonorità dall’India e dal Tibet, così come è indiscussa l’influenza della musica folk indiana sulla musica rock negli anni sessanta, la psichedelia stessa suonerebbe diversa senza l’apporto della strumentazione tradizionale dell’India e del Nepal. In ambito metal negli anni ottanta e novanta band come M.A.I.D.S. e Rudra hanno posto le basi per la nascita di una fiorente scena alternativa benché undergound. E non dimentichiamo che Bollywood e le sue colonne sonore sospese tra musical e pop sono l’espressione di maggior successo internazionale della musica commerciale indiana. Ma l’hard rock? Qui entrano in scena i GATC, con la grinta e il ruggito di una tigre affamata.
La band muove i primi passi sulle scene indiane già nel 2009, mentre il padre fondatore, Girish Pradhan è addirittura attivo dal 2006 tra esibizioni live e partecipazioni a piccoli festival locali. Ma solo nel 2014 i GATC hanno finalmente l’occasione di registrare l’album di debutto. L’esordio discografico Back on Earth permette ai GATC di poter finalmente partecipare a tour più lunghi che toccano il Nepal e la Thailandia, ma il timido successo conseguito rimane confinato all’oriente. Altri lunghi anni passano e nel 2018 la band inizia la stesura di un primo inedito Rock the Highway, che grazie a youtube permette ai GATC di venir notati dal pubblico e dalle labels occidentali. La Lions Pride Music decide di pubblicare e distribuire nel 2020 in Europa e in USA il nuovo album dal beneaugurante titolo di Rock the Highway (di fatto la canzone che li ha lanciati fuori dai confini natii), frutto di duri sacrifici ed una lunghissima gavetta. Ed è propria questa lunga gestazione in un ambiente culturale se non avverso, per lo meno indifferente, che permette ai GATC di sfogare l’energia repressa ed imbrigliarla in una prestazione, per lo meno in studio, esplosiva.
Rock the Highway, posta sapientemente in apertura, mette le carte ben in chiaro su cosa suonano i GATC: hard rock potente e cromato che prende a piene mani e rielabora dai classici del genere, periodo anni ottanta e primi novanta. Sicuramente un genere che annovera una concorrenza pazzesca tra vecchi leoni ancora in pista e giovani emuli agguerriti, ma i GATC possono contare su un binomio che li rende inattaccabili: capacità compositiva fuori dal comune e un tandem di fuoriclasse in formazione, Girish Pradhan e Suraz Sun. Girish Pradhan è il fondatore della band e il frontman. Le sue armi sono un timbro vocale che coniuga potenza ed estensione e una capacità camaleontica di adattare la voce alla tipologia della canzone riuscendo al contempo ad omaggiare i grandi vocalist del periodo di riferimento. Così in Everything Like Tonight, nell’inno Rock’n’roll is Here to Stay e Bad Sheperd si avvertono echi di Joe Elliott, Steve Lee e quel graffiare sporco di Sebastian Bach e Axl Rose. Nelle power ballad come The Distance Between e Wounded fanno capolino Terry Ilous degli XYZ e Steven Tyler degli Aerosmith rispettivamente. Nella seconda parte dell’album, più veloce e potente, in tre brani She’s Heavy Metal, The Rebel e Trapped Inside a Mirror, sembra di sentire all’opera quei cantanti che più di tutti sanno destreggiarsi in sonorità al confine tra rock e metal, Michael Sweet degli Stryper, Matijevic degli Steelheart e Dino Jelusic, (tanto per rimanere in Croazia). Il confronto parrebbe impietoso ma Girish non mostra cedimento alcuno e risponde colpo su colpo con il talento innato del top player e l’esperienza di un veterano. E se per ogni Robert Plant serve un Jimmy Page all’altezza, Suraz Sun non è da meno del compagno. Ogni fraseggio, ogni assolo è sempre armoniosamente amalgamato alla struttura del brano. Wounded ne è un chiaro esempio, il brano scorre senza strappi o pause e la parte solistica non è mai fine a se stessa, ma sorregge ed integra il cantato. Nonostante i quasi sette minuti di durata (e il minutaggio dei brani supera spesso i cinque minuti) l’ascolto non ne mai appesantito. Più volte mi è capitato di pensare che Suraz Sun possa divenire la controparte orientale di Geroge Lynch, considerando la capacità di sfornare riffs ed assoli a 360 gradi degna di un diamante puro della sei corde. Riuscitissima anche la bonus track Walking the Line (scelta come singolo e video) dove i GATC si concedono un viaggio negli anni settanta con una soffusa ballad acustica che odora di Led Zeppelin e Badlands.
Rock the Highway è un piccolo capolavoro hard rock che rischia di finire dimenticato, o per lo meno di non avere la possibilità di uscire dal circolo ristretto degli appassionati di certe sonorità. Sarebbe l’ennesimo crimine perpetrato ai danni della Musica, quella con la M maiuscola. Una cosa è certa: in ambito hard rock ed AOR i GATC occuperanno il primo posto del mio personalissimo podio targato 2020, in attesa di vederli prima o poi calcare le scene internazionali da protagonisti.
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"indubbiamente il rock occidentale ha preso in prestito certe sonorità dall’India e dal Tibet"
Come ad esempio K dei Kula Shaker, grrrrande capolavoro della scena britannica di metà anni 90! |
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Bravi sono bravi non c'è che dire. L'album si ascolta piacevolmente e la varietà delle tracce gli danno sicuramente una longevità maggiore. Promosso a pieni voti. No ad un 88 secondo me non ci arriva, nonostante la bravura dei singoli musicisti. Qualche pezzo stenta a decollare e il tutto manca un pò di personalità. Anyway ottimo acquisto. |
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questo e' un grande disco. Ha tutto ciò 'che cattura, finalmente l'attenzione : lo sto ascoltando e francamente, acchiappa. Subito mi sono venuti in mente i Motley True, poi i Millios Dorrars Baby... Oggi , 2020 , per giudicare un lavoro hard'n' heavy, la regola e' una sola : ti deve far muovere... Beh, loro ci stanno riuscendo, anche se non ( possono ) essere i nuovi Dei del rock and roll
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@Eskimo il video di Primal lo davano spesso su MTV, tieni presente che eravamo "sotto assedio" grunge... appena visto mi gasai ed ho ancora la cassetta del greatest...
@Poma mi sembra che parliamo di generi diversi, difficile fare un confronto
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Decade of decadence non è un semplice GH. Chiude un epoca perché Vince Neil "lasciò" la band. Difatti ci sono brani come Angela, Primal Scream, Rock n roll junkie e forse qualcos'altro che non ricordo. Da avere per me. |
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@Tino...sisi entrambe Motley ma Primal non l'avevo mai senrita perchè non ascolto mai le greatest hits delle grandi band...a questo punto credo che dovrò starci più attento ...cmq questa band non è male, ha spunti davvero notevoli...dovrebbero provare a sviluppare un sound sulla loro personalità e cercare meno l'influenza dei grandi gruppi...il talento non manca |
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@Shock Kickstart la conosco benissimo, non scherziamo...ma Primal sinceramente no, non ascolto gli inediti delle greatest hits sinceramente, perchè penso che se sono lì vuol dire che sono solo buoni scarti di grandi album...cmq carina |
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I Greta van Zeep questi se li magnano a colazione! |
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@Albifuz: dare opinioni è assolutamente condivisibile, cercare continuamente di voler ragione un altro. Se per te le mie sono esagerazioni è solamente perché il disco io lo trovo favoloso e tu no; basta guardare la recensione dei Witchwood per vedere l'esatto opposto.
Per me questo disco fosse uscito negli anni ottanta e con la giusta pubblicità avrebbe venduto milioni di dischi, oppure no chi lo sa': ci sono dischi di quei anni che sono assoluti capolavori ma sono misconosciuti, e ti potrei fare un elenco bello lungo. Oggi, inteso come negli ultimi anni, è lo stesso: sono usciti, ed escono, grandi dischi. Sono nell'epoca sbagliata? E quindi? La buona musica non ha tempo, un grande disco di hard rock lo è oggi come trent'anni fa, solo che allora era la moda oggi di nicchia. Ma per chi è appassionato veramente questo importa zero, ecco perché mi esalta con questo disco, perché è brillante nel suo essere retro'. Basta ascoltare l'ultimo album dei Cats in space: straordinario, eppure potrebbe essere uscito dagli anni ottanta se non settanta. Ma la musica non ha tempo, i capolavori del passato sono tali solo perché arrivati prima. Se il manager dei Guns all'epoca non ebbe il colpo di genio di usare Sweet child'o mine come singolo, oggi i Guns chi li conoscerebbe se non gli appassionati? E questo vale per tanti altri gruppi allora come oggi. |
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Ho ascoltato 3 pezzi non di più. Di più va contro la mia filosofia. Comunque si, bravi. Tecnicamente ottimi. L'opening track è proprio godibile. Difetti? Una certa ingenuità di base che li fa cadere in certi clichè del genere e perdere personalità. Se questo disco venderà e col prossimo riusciranno ad accaparrarsi un produttore come si deve e possibilmente con basi rock n roll, non avranno problemi a superare questa cosa. Quando avrò i soldi lo farò mio. |
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bello! anzi, molto bello! devo riascoltarmelo bello perchè in alcune parti mi è sembrato un po' grezzo ma disco che merita. Bravi. |
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@Black me out 20
Commento da stampare come post it e da mettere attaccato al monitor del pc e da leggere prima di commentare qualsiasi cosa, imho.
P.S. chi oggi ha dai 60 ai 70 litiga allo stesso modo "nostro" sui proprio gruppi, da Elvis, ai Fab Four, ecc.
Magari chi ne ha 25 oggi, tra vent'anni, litigherà sul growl o sugli Slipknot.
Panta rei, generazioni... ma forse è bello proprio così.
P.S.2 Il disco non l'ho ascoltato, ma alla luce dei commenti, lo farò
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Albi. I paragoni che fai secondo me hanno poco senso. Mi spiego
È vero che i capolavori del passato sono spesso inarrivabili, ma è anche un fatto dovuto ai nostri ricordi ed emozioni. Non è che un rest in sleazy dei Crashdiet è meno bello di un cruel intention dei Nasty Idols solo perché è uscito nei 90. Certo se fai un disco 20 anni dopo dovrai per forza percorrere certe strade già battute, ma resta inevitabile. E comunque se si citano pezzi come girl girls girls o welcome to the jungle Anche le band del passato annaspano. Questo però non significa che non possa godermi un disco dei Badlands solo perché in giro ci sono quella decina di album inarrivabili. Mi sarei perso centinaia di piccoli capolavori. |
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tpr ha riassunto perfettamente ! Shock mi sembra che siamo qui per dare opinion, doverose soprattutto quando si leggono esagerazioni come le tue... |
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@Albifuz: non capisco quale sia il problema: non ti piace, o non lo trovi così eccezionale, benissimo, ascolta altro.
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confermo che questo è un bel disco e il gruppo promette bene. Non trovo nulla di conflittuale con quello che dice albifuz : pezzi capolavoro non mi sembra ve ne siano. Ma ciò non è di ostacolo
al giudizio ottimo su disco e band. |
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confermo che questo è un bel disco e il gruppo promette bene. Non trovo nulla di conflittuale con quello che dice albifuz : pezzi capolavoro non mi sembra ve ne siano. Ma ciò non è di ostacolo
al giudizio ottimo su disco e band. |
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Vediamo se riesco a farmi capire..ricapitolando.. disco suonato da una band di livello internazionale, singer fantastico, super produzione, musica suonata di mestiere... ma mancano le grandi "song " !!! Ci sono alcuni pezzi buoni e altri discreti... le ballad ad esempio sono abbastanza anonime mentre per i pezzi tirati ho gia' detto sotto.. visto che ho tutti contro continuero' nell'ascolto in attesa dell' "effetto crescita" ma dubito... nel frattempo i capolavori rock metal degli ultimi 20 anni me li vado a pescare nelle "correnti" nord europee .. passo e chiudo. |
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Allora, se una band ne copia di sana pianta un'altra, mi fa girare le scatole e non riesco ad ascoltarla. Se si rifà ad un genere del passato alla fine contano le canzoni e la produzione. Di lavori hard rock molto belli dopo gli anni 90 ne sono usciti meno ovviamente, ma ne sono usciti comunque un bel pò. E alcuni sono davvero eccellenti. L'hard rock vive anche di blues, country, rock n roll, southern glam, pop etc etc. Insomma non è proprio un genere chiuso. Se si sa scrivere un pezzo si può tranquillamente risultare vincenti senza per forza essere paragonati ai nostri miti del passato. |
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Primal scream è fichissima e si trova su decade of decadence 81/91 . Ci sono anche altri inediti sulla raccolta. |
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Ma Primal Scream non è dei Motley? Kick era riferita a loro |
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Ma come si fa....Kickstart my Heart si trova su Dr. Feelgood🙄 |
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@Tino...ma infatti...giuro di non averla mai sentita prima...ho cercato il titolo su spotify e con mio sommo stupore mi dava solo i Motley...si bella song, con un riff che mi ricorda Still of the night ma mai sentita prima...su che album si trova?...perche spotify me la da solo in un greatest hits |
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@Black Me Out: "aspettarsi un brano come quelli da te citati nel 2020 è praticamente impossibile, per una quantità tale di motivi che bisognerebbe - e varrebbe la pena - aprire un topic apposta nel forum" . Cose già dette e ridotte tante volte, magari fateci un articolo perché nel forum ci sono troppi pochi utenti. |
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@albifuz Perdonami, ma personalmente credo che i presupposti del tuo ragionamento siano piuttosto "datati" e fuorvianti (per te come ascoltatore eh), perché aspettarsi un brano come quelli da te citati nel 2020 è praticamente impossibile, per una quantità tale di motivi che bisognerebbe - e varrebbe la pena - aprire un topic apposta nel forum. Questo è proprio un consiglio da amico e da ascoltatore, godi della musica contemporanea senza forzatamente dover mandare l'orecchio al passato, anche quando la musica in oggetto strizza l'occhio proprio a quel passato. Secondo me riuscirai ad apprezzare maggiormente la musica attuale e comprendere ancor meglio il valore di quella passata. Detto ciò l'album in oggetto l'ho gradito molto e capisco le reazioni entusiaste degli appassionati del genere. Io sono un po' lontano da queste sonorità attualmente, ma il disco deve dire che continua piacevolmente a crescere e non stanca nemmeno me. |
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Più che una Primal Scream una kickstart my Heart... |
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Albifuz scusa ma trovami un gruppo che ha tirato fuori una Welcome to the jungle diciamo negli ultimi 15 anni.
Forse è per questo che molti qui (me compreso) sono piuttosto entusiasti di questo lavoro, un disco che magari negli anni 80-90 sarebbe passato inosservato oggi è un mezzo capolavoro perché di buona musica così ce n'e veramente veramente poca, tutta roba urlata, growlata (passami il termine), batterie che coprono tutto, tutti uguali.
Magari sarò io che non so cosa cercare ma se uno come me va su Spotify e cerca le ultime uscite metal c'è da mettersi le mani nei capelli. |
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Questo è album è indescrivibile! Finalmente un gruppo che promette bene, senza tanti artefatti. Speriamo passino di qua per qualche festival la prossima estate |
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Per quanto mi riguarda, non sentivo una band così fresca dagli anni novanta! Evidentemente non lo hai ascoltato ancora bene oppure non hai abbastanza competenza del genere. |
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Adesso qualcuno vorrebbe "spacciarmelo" per capolavoro o adirittura di un album tra i migliori del genere da decenni !! ... siamo messi male ... premetto che lo sto ascoltando con piacere e la qualita' della band e' alta ma al di la' di "anthem" triti e ritriti e cori ottantiani inflazionati, non arrivano comunque al livello delle band storiche ... trovatemi una "18 and life", una "Sweet child O' mine" o una "Welcome to the jungle", una "Primal scream"... e' buona musica ma non canzoni capolavoro riconoscibili nel tempo. |
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Come gruppo proveniente dall'India vi consiglio i Bloodywood Non fanno proprio lo stesso genere, sono una sorta di Sepultura periodo Chaos/Roots con un tocco crossover |
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Disco suonato con gusto. Assoli meravigliosi e cantato da sturbo! |
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Fantastici questi indiani!! |
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Sui gusti non discuto, ma se uno scrive "canzoni poco distinguibili l'una dall'altra", quando sono una diversa dall'altra, mi chiedo cosa abbia ascoltato... |
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Disco assolutamente clamoroso e non aggiungo altro. |
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Disco interessante ma troppo tirato per i miei gusti e voce su toni sempre troppo alti. Belli i cori ed energia anni '80 ma canzoni poco distinguibili l'una dall'altra. Preferisco un hard rock piu' moderno e melodico. |
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Ecco! Pradhan è anche la voce dei Firstborne, il nuovo progetto di Chris Adler. |
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Io ho il problema opposto; sono abbastanza sicuro di averlo già sentito prima ma non so dove! In ogni caso sia la recensione, sia il commento entusiasta di Shock mi hanno incuriosito molto, recupererò il disco per un ascolto. |
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Ma questo Girish Pradhan canta come un treno! Dove è stato fino ad ora? Perché non lo avevo mai sentito? |
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...curioso di ascoltare il disco…. |
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Ho sentito solo il singolo e non mi è piaciuto. Proverò comunque a dargli un ascolto. |
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Gran bell'album veramente, sono le sonorità che mi piacciono anche se la opening non mi ha fatto impazzire. Old school ma che non annoia, ben trasportato nella modernità senza però farsi prendere troppo la mano con batterie o chitarre troppo aggressive.
Ho già messo in playlist 5 canzoni e devo ancora riascoltarlo!
Consiglio: ascoltatevi qualcosa dei Beasto Blanco, potreste trovare qualcosa di interessante! |
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Non so se è stato il mio suggerimento, comunque grazie per la recensione che metterà almeno in bella mostra quello che è probabilmente il miglior disco hard rock degli ultimi vent'anni se non più.
Prendete tutto quello che di meglio c'era negli anni ottanta e portatelo ai giorni nostri, ma con quella qualità, classe e personalità che in pochi riescono ad avere.
Prendete Wounded: semplicemente la canzone che da anni i Guns non riescono a scrivere, di una drammaticità incredibile.
E senza fare una descrizione per ogni brano, gli anthem, i pezzi più rock scatenati, quelli al confine col metal, ballate, qui tutto è portato ad una qualità superiore.
E la voce di Girish, semplicemente straordinaria.
Il disco che ho ascoltato di più quest'anno e nei prossimi anni
Voto 95, un disco senza tempo
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