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20/03/21
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CAMPUS MUSIC INDUSTRY - PARMA
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Dream Theater - Distant Memories - Live In London
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07/12/2020
( 2381 letture )
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Il 2020 ha visto attivi i mai domi Dream Theater, impegnati prima con la conclusione del tour celebrativo dei vent’anni di Scenes From A Memory e di supporto a Distance Over Time e con la pubblicazione dell’album solista di Petrucci. Successivamente con l’uscita di Distant Memories, triplo album dal vivo registrato a Londra in occasione del suddetto tour e, infine, con la pubblicazione del simpatico medley natalizio The Holiday Spirit Carries On. Siamo certi che il quintetto farà nuovamente parlare di sé, non tanto per il disco dal vivo, bensì per l’ardita scelta di voler riproporre per intero Scenes From A Memory, cosa già accaduta anni fa con Scenes From New York, in un’operazione che, per quanto apprezzabile e pensata per i più appassionati della band, pone qualche dubbio sull’effettiva genuinità.
Partiamo dunque dagli aspetti negativi. In primo luogo è da segnalare la scelta del bilanciamento sonoro e in generale il missaggio finale dell’intero concerto. Il risultato complessivo presenta un impasto di suoni a tratti confuso, per lo più digitale, finto e asettico oltre che carico di effetti. Convince poco la resa delle tastiere, con un Rudess sacrificato in secondo piano e che tende a scomparire a tratti, specialmente nei passaggi più aggressivi e tirati. Anche Petrucci non è esente da critiche, tra suoni di chitarra plasticosi e un uso di riverberi in alcuni casi un po’ fastidioso e confusionaro. La risposta che mi sono dato per giustificare queste scelte è direttamente connessa alla seconda nota dolente nonché la più evidente: James LaBrie. Inutile girarci attorno, il cantante canadese fa fatica, non tanto quando esegue le proprie parti vocali sul CD 1, quanto nella seconda e più corposa parte della setlist, là dove deve proprio sfoderare un cantato decisamente impegnativo. È probabile dunque che i massicci effetti impiegati dagli altri strumenti siano stati una scelta obbligata per limitare i danni. Inoltre questo spiegherebbe anche il perché la voce del seppur volenteroso James sia a sua volta ricoperta di effetti, un po’ come accade nelle strofe finali di A Nightmare to Remember. Ciò detto la performance del vocalist, nonostante le difficoltà dovute al fattore età e ad altre problematiche ben note da tempo, cerca di destreggiarsi al meglio delle proprie possibilità, alternando momenti brillanti e davvero emozionanti (come su Through Her Eyes, One Last Time e The Spirit Carries On) ad altri decisamente meno riusciti (Fatal Tragedy risulta letteralmente storpiata, divenendo così un esempio di nomen omen). Bene invece la sezione ritmica, con il basso di Myung in evidenza dove serve e soprattutto Mangini, finalmente esaltato anche nei momenti più articolati là dove nei precedenti live lo si tendeva un po’ a sacrificare.
Riguardo alla scaletta proposta c’è davvero poco da dire. Il primo CD è incentrato principalmente sul meglio di Distance Over Time: vediamo così Barstool Warrior, Fall Into the Light e Pale Blue Dot confermare la propria bontà in sede live, col pubblico in visibilio che esaltatondosi canta le melodie portanti dei pezzi e arriva addirittura ad accompagnare gli assoli. Saranno anche brani più semplici e quadrati per gli standard ai cui i Dream Theater ci hanno abituati, però funzionano alla grande e li possiamo definire tranquillamente degli instant classic. Il piatto forte però è spalmato sugli altri due dischi, in cui viene celebrato il ventennale del capolavoro Scenes From a Memory. Nel complesso, tenendo conto dei difetti poc’anzi elencati, ci si può ritenere ampiamente soddisfatti. Dal punto di vista strettamente strumentale la performance è al solito impressionante per precisione e tiro ed è un piacere sentire le sempre più articolate evoluzioni strumentali che i Dream Theater sciorinano, trovando l’ipotetico apice nella difficilissima Dance of Eternity. Vorrei anche richiamare l’attenzione sull’assolo finale di batteria di Finally Free, con protagonista un Mangini scatenato che, coraggiosamente, si prende licenze poetiche, o meglio “batteristiche”, nello stravolgere le partiture del predecessore Portnoy per inserire qui e lì finezze tecniche di alto livello.
È difficile trarre un bilancio per prodotti come Distant Memories. Sicuramente dal lato prettamente musicale c’è ben poco da discutere poiché questa testimonianza riconferma, nonostante siano già passati vent’anni, la validità e la bellezza di un grande album come Scenes From a Memory. Non a torto viene infatti ancora oggi considerato come uno dei migliori lavori dei Dream Theater ed è altrettanto bello sentire il quintetto impegnarsi a fondo per rendere al meglio delle proprie possibilità in sede live, pur di accontentare i propri fan, nonostante i nostri dopo tutti questi anni non abbiano più nulla da dimostrare riguardo all’effettiva qualità e resa dei propri show dal vivo. Un prodotto per i fedelissimi, gli altri possono tranquillamente passare oltre.
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11
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Visti live proprio durante questo tour... musicalmente pazzeschi, ma Labrie dal vivo non riesce più a rendere sufficientemente, non dico di non essermi goduto il live per colpa sua... ma quasi. |
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10
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@papi: once in a LIVEtime ovviamente....score w live scenes from New York sono bellissimi. Ma anche live at Luna Park é bellissimo. Grand suono, gran video, gran bella scaletta, ed anche La Brie canta dignitosamente. |
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9
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La Brie è imbarazzante da anni, su disco tutto “rinforzato”. I D.T. devono tutto alla parte strumentale sebbene non apprezzi molto Rudess e la dipartita di Portnoy si sente eccome. Questo sarà mio solo se lo trovo usato  |
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8
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La Brie è ormai imbarazzante. |
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7
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...non c'e' dubbio che i dischi live recenti sono piu' rifatti della parietti…ma questo live mi piace…..io ho comprato il formato cd + dvd….e posso dire che non e' male….non sara' esente da difetti….ma va bene cosi'….. |
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6
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A me non sembra male il suono, l'esecuzione come scontato è impeccabile. Solo mi chiedo come faccia Labrie a continuare a cantare e fare certe figure quando evidentemente la voce non c'è più. Lo trovo un limite molto importante per un gruppo che altrimenti sarebbe ancora di altissimo livello. Peccato! |
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5
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Dai video estratti da questo live direi che non è sicuramente un must have, anzi. Scenes Live From New York avrà una qualità video peggiore, ma a livello di audio (pur tornando indietro di 20 anni) trovo sia sicuramente più godibile di questo sound un pò finto.
I DT ormai li tengo buoni per vederli live se proprio, per provare delle emozioni che su disco non provo da un pezzo. Sennò a guardare live come questo mi metto a censire dettagliatamente tutti gli errori e le imperfezioni di LaBrie, e non avrebbe senso. Certo è che Scenes rimane un capolavoro assoluto e le canzoni funzionano anche con tutti i problemi di voce/sound ecc. Ah, e io sono un "pro-assolo di Mangini su Finally Free": per me lo esegue con coerenza e gran gusto, senza parlare della tecnica sopraffina. Sono un fan di Portnoy ma le cose bisogna dirle tutte |
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4
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Per appassionati, giusto il s. v.
Nessuna novità particolare. Tanta professionalità, strumentale perfetto.
Non credo di comprarlo perché non ho tempo di guardarlo, altrimenti lo avrei preso volentieri. |
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3
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Lasciando da parte per un attimo i panni del recensore, mi associo a Micologo e aggiungo anche Live in Oncetime, che trovo molto importante perchè uscito in un periodo delicato per la band e che vede il sottovaluto Sherinian. Rimangono comunque tra i miei preferiti nonostante tutto... |
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2
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Comprato per ragioni sentimentali (li seguo dal '94), ma sinceramente mi pare un'uscita davvero superflua...se c'è ancora qualcuno che non ha mai visto un loro live consiglio Score, Scenes from a memory del 2000 e ovviamente Live in Tokyo del '92. Altrimenti, se non siete scemi come il sottoscritto, non lo comprate |
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1
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Sinceramente ...li ho sempre considerati grandi musicisti...ma non sono mai riuscito ad arrivare in fondo ad un loro disco...ne tanto meno ho mai investito soldi sui loro dischi...forse perche' li avevo visti dal vivo nel lontano al monster of rock di Torino...e mi avevano particolarmente "smaronato"....tra canzoni lunghissime e assoli di chitarra dal vivo Infiniti...forse anche perche' prima mi ero gustato i prima fear al loro primo cd...e poi gli overkill ....e per finire i deep purple...i dream sono ottimi musicisti....ma sono una chiavica da sopportare dal vivo...sicuramente questo cd non fa per me. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Disc 1 1. Untethered Angel 2. A Nightmare to Remember 3. Fall Into The Light 4. Barstool Warrior 5. In the Presence of Enemies - Part 1 6. Pale Blue Dot
Disc 2 1. Scenes Live Intro 2. Scene One: Regression 3. Scene Two I: Overture 1928 4. Scene Two II: Strange Déja Vu 5. Scene Three I: Through My Words 6. Scene Three II: Fatal Tragedy 7. Scene Four: Beyond This Life 8. Scene Five: Through Her Eyes
Disc 3 1. Scene Six: Home 2. Scene Seven I: The Dance Of Eternety 3. Scene Seven II: One Last Time 4. Scene Eight: The Spirit Carries On 5. Scene Nine: Finally Free 6. At Wit’s End 7. Paralyzed
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Line Up
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James Labrie (Voce) John Petrucci (Chitarra) Jordan Rudess (Tastiere) John Myung (Basso) Mike Mangini (Batteria)
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