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Duocane - Sudditi
24/12/2020
( 1154 letture )
Stefano Capozzo, basso e voce (voce dei Banana Mayor) e Giovanni Solazzo (batterista dei Turangalila) alla batteria e percussioni fanno parte del gruppo musicale Duocane, nato nel giugno del 2019. Ciò che contraddistingue principalmente questo duo pugliese (precisamente di Acquaviva delle Fonti, città che ha dato i natali proprio alla sottoscritta) è la combinazione fra l’arte (Stefano si dedica principalmente alla pittura e lavora appunto come insegnante di disegno) e la vita ai margini (Giovanni svolge la professione di operatore sociale con i migranti), i quali si mescolano fra loro con un metodo volto ad essere il più diretto possibile. Inizialmente la si potrebbe considerare come una band noise, ma in verità, i due artisti riescono a muoversi agevolmente nel crossover, introducendo fuzzy riff (di basso), intenzionalmente molto sporchi e pattern ritmici che si avvicinano al math rock senza far ammattire l’uditore, ma accarezzandolo o prendendolo a schiaffi in base alla situazione.

Il 30 ottobre di quest’anno è uscito il loro secondo EP, intitolato Sudditi, il quale è suddiviso da cinque tracce che raccolgono le vicende e i suoni della disordinata e stravagante vita contemporanea. È stato possibile realizzare questo EP tramite l’utilizzo di messaggi vocali sulla nota applicazione di messaggistica WhatsApp durante il difficile periodo del lockdown (che sicuramente ha stravolto la vita di tutti) e la registrazione in sala prove (con riprese e mixaggio) per tre settimane durante il mese di giugno. Di conseguenza questo è un lavoro caratterizzato da un po’ di irrequietezza e fiacchezza che molti hanno provato in questo periodo di angoscia e frustrazione. Sudditi si distingue dall’EP precedente, Puzza di Giovani poiché vi è una più intensa ricercatezza degli accordi, il suono ne risulta migliorato da sezioni di archi ed ulteriori effetti per il basso, un sound, quindi, maturo e multiforme. Per quanto riguarda il significato del titolo dell’EP, il gruppo afferma che il vocabolo Sudditi è un gioco di parole tra Sud, sudditi, dita della mano e Sudo (un amico d'infanzia, “musa ispiratrice” per tutto l’EP). Ovviamente l’EP può essere ascoltato facilmente su tutti i digital store ed è possibile acquistare la copia fisica in edizione limitata.

Dal tormento e dai riferimenti del film diretto da Stanley Kubrick, Shining in Martello, fino ai flussi di coscienza solitari (Sto in catene in quarantena, un po’ mi manchi non ci sei più, in Memorie dal Sottosuono), queste cinque canzoni sono in grado di riunire molteplici circostanze vissute durante la quarantena e di distribuirle sulle frequenze basse e irrequiete del duo. Inizialmente i testi potrebbero apparire privi di qualsiasi significato, ma invece sono stati disposti in determinanti posizioni, come se fossero dei puzzle, facilitati nella loro esposizione dalle immagini introdotte nei loro videoclip. Sudditi si presenta quindi disposto su più livelli e concepito con particolare attenzione, ad esempio la traccia Vilipendio, non è sicuramente mediocre, in quanto il basso diviene lo strumento principale del brano (essendo la sola parte melodica del gruppo), molto di più rispetto alle altre canzoni, innanzitutto grazie all’utilizzo che ne viene fatto. Peritonite può essere considerato il brano più energico di tutti, il quale preme sulla ritmica, incuriosendo anche coloro che ascoltano un po’di hardcore. Alla fine vi è il pezzo Buon Compleanno, Sudo, nel quale il duo propone un sound differente rispetto al solito, dando così la possibilità all’avviamento di nuovi panorami musicali. In questo caso è possibile udire un’intrigante e coerente mescolanza di suoni, dallo stoner/sludge stile Melvins fino al post-rock/slowcore contraddistinto da melodie in chiave minore, ritmi rallentati, atmosfere rarefatte e depresse ed arrangiamenti minimali, con la presenza, anche, di linee vocali a metà tra il parlato ed il blues, dando così vita ad un mix di atmosfere irruenti ed evocative fra lo stoner rock, la musica psichedelica e noise music. Infatti i Duocane riescono a congiungere l’animo rock/metal con il metodo compositivo derivato dalla psichedelia, con lo scopo così di ottenere un mix personale, originale ed artistico.

Nella sfera alternative italiana, i Duocane possono dare ancora molto ed è stato possibile verificare le loro abilità di scrittura nei due EP realizzati in un anno di lavoro, un anno carico di avversità e difficoltà che, però, non ha impedito loro di andare avanti con i propri sogni e progetti.



VOTO RECENSORE
68
VOTO LETTORI
57.6 su 5 voti [ VOTA]
LAMBRUSCORE
Domenica 28 Febbraio 2021, 21.11.55
3
Duocane, gnande nome, come la canzone di Freak Antoni Porto Dio.
Fargo
Lunedì 11 Gennaio 2021, 21.51.53
2
Anch'io ho pensato fossero veneti... ed io sono veneto!!! XD
No Fun
Venerdì 25 Dicembre 2020, 13.39.49
1
Dal nome pensavo fossero veneti. La rece mi ha molto incuriosito, e soprattutto i titoli che sembrano quelli di un gruppo demenziale. Me lo ascolto.
INFORMAZIONI
2020
Autoprodotto
Alternative Metal
Tracklist
1. Martello
2. Memorie dal Sottosuono
3. Vilipendio
4. Peritonite
5. Buon Compleanno Sudo
Line Up
Stefano Capozzo (basso e voce)
Giovanni Solazzo (batteria e percussioni)
 
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