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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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04/01/2021
( 4406 letture )
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Quattro anni di lunga attesa, una manciata di EP non sufficienti a placare la fame di thrash metal, ma finalmente il sedicesimo album in studio dei Sodom è realtà. E che realtà, viene da dire! Genesis XIX, la nuova opera di Tom Angelripper e soci, che ci auguriamo non abbiano bisogno di presentazioni, è infatti con ogni probabilità il miglior lavoro del gruppo di Gelsenkirchen (anche città natale dello Schalke 04) dal 2010 ad oggi, vale a dire dall'eccellente In War and Pieces. Se il merito vada ascritto al rientro in formazione dello storico chitarrista Frank “Blackfire” Gosdzik, tornato a casa nel 2018 dopo quasi tre decenni di assenza (ed una proficua esperienza nei Kreator), non è dato saperlo, ma ci auguriamo cento di questi ritorni! Peraltro, il ritorno del figliol prodigo ha permesso al gruppo di registrare, dopo tanti anni di onorata carriera, il primo album in una formazione a quattro. Anche in questo caso, come vedremo a breve, ci auguriamo tante “prime volte” di questo calibro.
Il disco, come facilmente intuibile, deve il suo nome al diciannovesimo libro della Genesi, dove si narra della distruzione, da parte di un Dio particolarmente crudele e vendicativo, delle città peccatrici per antonomasia, Sodoma e Gomorra: l'intro Blind Superstition serve prevalentemente a scaldare le polveri, che esplodono poi nell'assassina Sodom & Gomorrah (viene da chiedersi come i nostri abbiano resistito tanto a lungo prima di regalarci un titolo così inevitabile!), che farà faville dal vivo, quando potremo finalmente tornare a gustarci uno show dal vivo, grazie ai suoi riff affilati ed al ritornello brutale cantato dal sempreverde Tom Angelripper. Una sezione ritmica in formissima sorregge l'altrettanto bestiale Euthanasia, con in particolare il buon batterista Toni Merkel (parente della Cancelliera?) sugli scudi: il singer, dal canto suo, maltratta il microfono senza sosta per un altro pezzo, come detto, brillante, ben composto ed egregiamente suonato, condito anche da un piacevole assolo alle sei corde. Non è scontato trovare una band che nel 2021 tocca i quarant'anni di attività. La title-track inizia con un mood lugubre ed oscuro che ci riporta quasi ai primordi black della band teutonica, che del resto riecheggiano ancora oggi nel cantato più cupo del frontman, qui impegnato in una delle migliori performance di tutto il disco. Nicht Mehr Mein Land (lett. “Non è più il mio paese”), a riprova di quanto detto poc'anzi sulle origini black, inizia viceversa in modo incredibilmente veloce per poi alternare fra parti assassine ed altri più cadenzate e marziali, donandoci un pezzo che si candida, un po' sorprendentemente, fra i migliori del lotto; la velocità grezza è ciò che rende questo gruppo amato, ma un pezzo di questa qualità, con aggiunto un cantato slayeriano da parte di Tom, metterà molto probabilmente tutti d'accordo. Glock 'n Roll (e niente, i nostri amano proprio i giochi di parole a questo giro) convince forse appena meno di alcune canzoni che la precedono, ma il livello torna subito altissimo grazie a The Harpooner, il cui incipit dai ritmi quasi sabbathiani sfocia poi nell'ennesimo brano di devastazione totale, che non definiamo gratuita solo perché siamo lieti di pagare per questo; molto gradevole l'ispirazione lirica tratta dal capolavoro di Herman Melville, Moby Dick. Altro giro altra corsa, i Sodom non perdono un colpo e fanno segnare un altro punto a loro favore con Dehumanized, benedetta fra le altre cose da un altro assolo eccellente. Occult Perpetrator rispolvera le atmosfere più groovy di Nicht Mehr Mein Land, ma non rinuncia a cori anthemici che faranno dannatamente faville dal vivo; la voglia di tornare sotto ad un palco, dopo quasi un anno di assenza a causa della maledetta pandemia, si fa sempre più forte per ogni istante che passa ed ogni nota che esce dalle casse. Forse per concedere (finalmente) un attimo di relax agli ascoltatori, il quartetto (che strano definire così il combo di Gelsenkirchen!) si concede qualche nota più dolce nella prima porzione di Waldo & Pigpen, prima di evolvere in un altro pezzo più cadenzato e dark, forse un filo meno valido rispetto ad altre canzoni, ma comunque godibilissimo. Il basso del frontman tuona imperterrito su Indoctrination, una delle tracce migliori di Genesis XIX, che si alterna fra passaggi al fulmicotone, cori hardcore punk e momenti più ragionati, col caro vecchio Blackfire che sciorina ogni oncia della sua abilità. Ci sei mancato, Blackie. Infine, per chiudere e salutarci (speriamo non altri quattro anni), i nostri ci offrono Friendly Fire, dove le chitarre urlanti sembrano davvero richiamare il fuoco delle mitragliatrici. Neppure a dirlo, si tratta dell'ennesima canzone valida.
È con autentica felicità che ci ritroviamo a parlare di questo disco, sedicesimo capitolo di una validissima carriera che, grazie al qui presente prodotto, si conferma quantomai viva e vibrante: Genesis XIX è il miglior album pubblicato dai Sodom da dieci anni a questa parte ed uno dei sicuri candidati a disco dell'anno per quanto riguarda il suo genere di competenza, un thrash metal che il revival degli ultimi anni ha reso più esaltante che mai. Fatelo vostro e non ve ne pentirete.
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30
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Sono un po’ in ritardo.Ottimo lavoro inaspettato.Voto 82 |
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29
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Ieri finalmente è uscito l'ultimo dei Kreator, preceduto dai Destruction. È vero che i Sodom sono 2021, però adesso abbiamo gli ultimi lavori della Triade. I Destruction li metto al secondo posto, con un disco molto valido. I Kreator pallosissimi. E i Sodom? Eh, i Sodom hanno triturato tutto, con un albo devastante! |
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28
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ottimo album, anche se dal vivo l ultima line up a 4 elementi ha perso un po di botta. non vale un oncia della precedente.
pure la line up a tre del passato con atomic steif e andy brings li disintegra. sopratutto Blackfire è troppo sottotono nei live. il disco comunque è una figata!! |
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Friendly Fire è da ascoltare a ripetizione, pazzeschi |
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Bravo, "offrono". Quando pagherete per questo servizio allora sì, dovremo rendervi conto. Fino ad allora, temo proprio di no. |
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Ti sbagli Lizard, voi dovete rendere conto a noi perché noi siamo i lettori e voi siete quelli che offrono un servizio. Senza le nostre visite quotidiane voi non esistereste nemmeno, noi sì. |
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Non siamo tenuti a dare alcuna spiegazione, anche perché le diamo da anni e sono note a tutti. Le tue polemiche da rosicone non interessano nessuno e non avrai più risposte. Continua pure da solo questa crociata psichiatrica. |
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Le continue insinuazioni dei complottisti da tastiera che vedono spettri di lucro e disonestà dietro ogni scelta della redazione sono a dir poco puerili e risibili, oltre a denotare scarsissima conoscenza dei meccanismi editoriali di una zine e dell'impegno e della passione necessari a mantenerla viva e attiva. Un plauso a Raven per l'equilibrio e la leggerezza con cui sa rispondere a questi pseudo-profeti dell'impeachment. |
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Dato che sei così celere. Spiegami il motivo per cui tenete il conto delle letture. Che poi sono più visualizzazioni. Non penso che uno ogni volta che entra si legga tutta la recensione. |
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Porc... ci hai sgamati. Adesso dovremo rinunciare alle congrue royalties che prendevamo dai gruppi in evidenza e mettere per forza i Sodom senza concordare il pagamento. Dovremo pure toglierle dalle migliaia di recensioni precedenti per non essere accusati dal Sindacato Metal Band di fare preferenze e non essere deferiti al Collegio dei Probiviri delle Webzine. Horst sta per HO Ricevuto Subito Talento per scoprire queste trame occulte? |
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20
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Che furbi questi di metallized! Ti mettono la foto de "La band" così non si nota che il disco non è in evidenza. |
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19
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mi tocchera' comprare anche questo 🙆♂️ |
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Grande album, grande band! Curioso di rivederli dal vivo, stavolta in quattro! |
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In loop nel mio stereo da una settimana, bello cazzuto e ispirato. Era da tempo che i Sodom non ci regalavano un disco cattivo come questo |
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16
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Ottimo album, prodotto bene, le due chitarre più che fare fraseggi creano un muro di suono potente, con il solito basso e voce marcia bella definita. I pezzi direi che sono tutti sopra la media e uno o due più che ottimi. 85 |
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Grandi, non mi viene da dire altro. Voto 78. |
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Le vere leggende del thrash da sempre.. Album che ho già consumato.. Ovviamente album thrash 2020.
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Dopo due grandi EP, devo dire che me lo aspettavo un disco ispirato,e non sono stato deluso. Sodom And Gomorrah e la Titletrack forse sono tra i pezzi più belli dei Sodom da M-16 ad oggi. Questo è fare Thrash, non la pappa melodica che proprinano i Kreator da vent'anni a questa parte. 80. |
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11
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Album da amare e da ascoltare in loop fino alla fine delle nostre vite.
Sara' difficile in futuro fare di meglio almeno in campo thrash europeo di cui sono leaders indiscussi da decadi ormai. Mio voto 99 |
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10
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Grande ritorno! Ok. Fino a Tapping the Vein i Sodom sono stati strepitosi, quegli album in effetti lì lascerei lì dove sono, nell’Olimpo del thrash... ma io non ho dubbi sul fatto che questo Genesis XIX sia il miglior album dai tempi dell’accoppiata Code Red/M-16. Va detto che in effetti l’album indubbiamente è molto “retrò”: quando parte il riff di Sodom & Gomorrah... come si può non tornare indietro al 1987? Oltre alla suddetta opener, altri pezzi notevoli: la title-track, Indoctrination (Bombenhagel 2?) e Friendly Fire, con zio Tom che quasi sembra voler tributare Tom Araya... Ok, un po’ amarcord questo album, ma va bene così, sticazzi: è uno dei top thrash album del fu 2020. Voto 84 |
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9
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Il ritorno dei Sodom è sicuramente un buon disco, con ottime canzoni, come Sodom & Gomorra, la devastante Euthanasia, l'ottima titletrack, Glock'n'roll, Waldo and pigman e la terremotante Friendly fire. Gli altri pezzi sono discreti, forse alcuni un filino troppo lunghi, ma la prestazione del gruppo è ottima. Sono in linea col voto. |
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8
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Per caso, è stata fatta solo per poterlo linkare nella lista di fine anno ? Perché, altrimenti, non si spiega. È comunque un ottimo disco, ma non scomodiamo i capisaldi. Quelli rimarranno nella leggenda. |
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7
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Trovo giusto il voto.
davvero un bell'album. |
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6
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Lo metto al terzo posto della loro discografia, solo sotto ad Agent Orange e ad M-16. Voto 85 (la copertina splendida invece è la migliore di sempre). Immortali, una mitragliatrice sempre pronta. |
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5
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Friendly Fire entra di diritto tra i primi 10 pezzi della band, capolavoro. |
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3
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Bheeee bhe.... qui ci sono almeno tre brani che finiscono dritti nel best of dei Sodom, ma prorpio in cima alla lista! Sodom & Gomorrah, Friendly Fire e la title track, un vero capolavoro. Poi ci sono altri ottimi pezzi e altri forse meno, ma chissene. Un plauso anche alla produzione 'cruda' ma potente, e al batterista degno erede di Chris Witchhunter! |
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1
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Ci avete chiesto a lungo la recensione, ma prendetevela solo col sottoscritto per il ritardo |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Blind Superstition 2. Sodom & Gomorrah 3. Euthanasia 4. Genesis XIX 5. Nicht Mehr Mein Land 6. Glock ‘n’ Roll 7. The Harpooneer 8. Dehumanized 9. Occult Perpetrator 10. Waldo & Pigpen 11. Indocrination 12. Friendly Fire
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Line Up
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Tom Angelripper (Voce, Basso) Frank Blackfire (Chitarra) Yorck Segatz (Chitarra) Toni Merkel (Batteria)
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