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23/03/21
SWANS + NORMAN WESTBERG
ALCATRAZ - MILANO
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Alanis Morissette - Such Pretty Forks in the Road
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06/02/2021
( 1096 letture )
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Il 31 luglio 2020, tramite le etichette Epiphany Music e Thirty Tigers in Nord America e le RCA e Sony Music nel Regno Unito e in Europa, è stato pubblicato il nono (e settimo disco internazionale) album in studio della cantautrice canado-statunitense Alanis Morissette: Such Pretty Forks in the Road. Precedentemente alla sua uscita sono stati presentati i singoli Reasons I Drink e Smiling, quest'ultimo realizzato per il musical teatrale “Jagged Little Pill”.
Alanis Morissette stava pensando al compimento di tale album almeno dalla metà del 2017. Infatti, già nell'agosto del 2017 sul podcast di Anna Faris “Unqualified”, Morissette ha svelato il nome della canzone Reckoning e ha dichiarato che era in relazione alla sua battaglia in tribunale per quanto riguarda alcuni suoi gravi problemi finanziari. In seguito, all'inizio dell’ottobre del 2017, durante il suo podcast “Conversation con Alanis Morissette”, ha descritto una nuova canzone chiamata Diagnosis, in cui racconta la sua depressione postpartum e come si sentiva meglio quando aveva appreso cosa stava capitando alla sua persona. Sempre nel medesimo mese, al concerto tributo “Linkin Park and Friends: Celebrate Life in Honor of Chester Bennington”, Morissette è stata chiamata per cantare Castle of Glass e una sua nuova canzone chiamata Rest. Successivamente, dopo una serie di dichiarazioni, collaborazioni con importanti volti della musica internazionale ed esibizioni, il 16 aprile 2020, Morissette ha comunicato che l’uscita del disco Such Pretty Forks in the Road sarebbe stata rimandata rispetto alla sua data iniziale del 1 maggio 2020, a causa della pandemia COVID-19 e ha segnalato che Diagnosis sarebbe stato diffuso come terzo singolo il 24 aprile 2020. Difatti la cantautrice avrebbe dovuto avviare un tour mondiale per il venticinquesimo anniversario del suo album Jagged Little Pill del 1995, nel giugno 2020, ma il tour è stato posticipato al 2021 per via della pandemia. Prendendo in considerazione il disco, esso è strutturato da undici tracce per quarantasei minuti totali di musica del più autentico tocco di Alanis Morissette. Anche in questo progetto vengono elaborati i temi più cari di Alanis, rappresentati allo stesso tempo dalla delicatezza e dall’asprezza. I testi di tali brani sono, di conseguenza, morbidi e suggestivi, in quanto la cantautrice ha come principale obiettivo quello di ritrovare l’armonia e la stabilità in se stessa. Pure da un punto di vista esclusivamente musicale è possibile reperire le sonorità amate da Morissette: linee melodiche cristalline e armoniche, che fanno da sfondo alla voce soave della canadese che è in grado anche di lacerare quando è opportuno, senza mai abbandonare la sua sensibilità. La prima traccia è Smiling, una canzone dal carattere autobiografico nel quale vengono annotati tracolli e vittorie come se fossero pezzi di un puzzle. Dopo vi sono Ablaze, una ballata destinata ai tre figli Ever Imre, nato il 25 dicembre 2010, Onyx Solace, nata il 23 giugno 2016 e Winter Mercy, nato l'8 agosto 2019, una vera e propria lettera contraddistinta dal suono della chitarra che, però, si attorciglia fra degli accordi che si indeboliscono alquanto velocemente e Reasons I Drink, valutata come una delle canzoni più interessanti del disco grazie alla sua affascinante musicalità, innalzata da un testo deciso e fiducioso. In questo contesto viene rappresentato il suo rapporto con la dipendenza, sostenendosi con una linea di pianoforte apparentemente vivace, che è difficile rimuovere dalla testa dell’uditore. Diagnosis è la quarta traccia del disco e come è stato precedentemente affermato, in questo caso la musicista fa riferimento alle sue esperienze con la depressione postpartum. Il brano Missing The Miracle propone alcune considerazioni liriche minuziose ma, purtroppo, musicalmente appare spento e mancante di fervore. Sebbene certe reiterazioni e lentezze ci sono anche attimi esaltanti e considerevoli, principalmente alla fine dell’album. Come ad esempio la lugubre e profonda Reckoning , canzone che ricorda le difficili sventure private ed economiche di Alanis, abbandonata sul lastrico dall’ex manager Jonathan Schwartz. In Sandbox Love, percorre un sano rapporto con il sesso come sopravvissuta agli abusi, con chitarre scintillanti che risplendono intorno a lei. È sia un canto al potere terapeutico dell'amore che un’annotazione che lo shock può avere su chiunque. Nondimeno il meglio è riservato alla fine, a partire da Nemesis, traccia tutta in crescendo scandita da una batteria incalzante in un abbagliante cambiamento di ritmo. È l’introduzione di Pedestal, che conclude onorevolmente l’album, con un panorama di una storia d’amore ormai terminata, che regala all’ascoltatore una delle migliori prove vocali ed uno dei testi più belli e suggestivi di Alanis.
Such Pretty Forks in the Road racchiude l’anima di Morissette poiché offre uno sguardo alle sue riflessioni su argomenti come la dipendenza, l'abuso sessuale, le attese riposte sulle donne e la salute mentale. I suoi testi sono precisi e scrupolosi come sempre, capaci di determinare la più forte delle soluzioni sentimentali con le frasi, a prima vista, più genuine e lo stile di scrittura penetrante di Morissette avvolge qualunque persona nei suoi pensieri e nelle sue esperienze. Infine l’album potrebbe non essere perfetto, ma in questa maniera è fedele alla riproduzione dell’esistenza della cantautrice: un qualcosa che è spesso confuso e denso, ma per cui vale la pena vivere.
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Boh...meglio il vinile delle barzellette di Gino Bramieri. |
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@L' Étang Aux Nénuphars, verissimo sulla varietà di Metallized! Trovare le rece di Joy Division, Einstuerzende Neubauten, Nick Cave, The Cure, Bauhaus...è indice di apertura/ competenza & gusto.
conosco Anna Von Hausswolff..la adoro. |
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Piaceva parecchio ai tempi come Donna. A me esteticamente non ha mia detto nulla. Ma cosa volete che vi dica. Io son cresciuto con Debbie Harrys, Joan Jett, Samantha fox e Patsy kensit. Cioè.. 10 a zero e a casa..  |
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ovviamente parlo del "periodo d'oro" pre plastiche. |
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Mah, sarà che per me Alanis è une delle mie "gnocche" in assoluto....
La adoro. Sotto l'aspetto artistico l'ho sempre ascoltata con piacere, nulla più, ma infinitamente meno del piacere di portarla a cena
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@vascomistasulcazzo assolutamente d' accordo! Un tripudio di estrogeni, pur non essendo una femme propriamente "gnocca". Se proprio devo dirla tutta credo che anche a livello artistico non ci sia paragone. Spessore artistico di PJ contro uno stile un po' più "adolescenziale" della Morrisette.
@ Stegger lee beh, di donne rocciose ne trovi a bizzeffe qui! Cerca Anna Von Hausswolff, per esempio. Non rimarrai deluso... O i Lingua Ignota. Metallized sa sorprendere in quanto a varietà musicale e ci saranno sicuramente molte altre sorprese in arrivo. Au revoir. |
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Ho i cd del 95 e 97, presi in diretta in quegli anni, complice anche il mio momentaneo smarrimento musicale dovuto al crollo apparente di tutto il baraccone metal/rock che seguivo. Li ascolto sempre volentieri, non molto spesso a dire la verità, ma quando li metto su mi fanno sempre divertire, ritratti di un'epoca. |
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Vabbè ma citare PJ su un recensione di Alanis è malafede )) Vista 3 volte dal vivo e definirla sexy non rende l'idea!!!!! |
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@Galilee, un po' piallata di tette ma super sexy davvero.
Va bene, battutacce da maschiaccio a parte....invochiamo la rece!!!
ps:
ti quoto sui live, sul palco la fanciulla non scherza proprio per niente. |
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Vabbè, PJ Harvey è veramente un personaggione. La conosco poco, ma tutte le volte che vedo un suo live mi esalto. È brava, è rock n roll ed è super sexy. Top! |
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Quoto anche io L' Étang Aux Nénuphars commento 5!
PJ Harvey non può mancare..già è una pecca la mancanza di uno spazio in "donne rocciose" figuriamoci una recensione, e dire che non ha sbagliato un album che sia uno. |
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Io quoto Claude Monet al #5 (ex Fremont?) Ricordo mezza canzone di Alanis Morrissette. PJ invece mi piaceva un sacco e quei quattro cinque album degli anni novanta li ascolto ancora regolarmente. @Vitadathrasher gran film quello, soprattutto perché vedendo quella scena si capisce chiaramente che chi era andato in depressione non erano Kurt e soci, ma tutti quelli rimasti agli anni 80 come appunto il protagonista e l'attore del film |
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Come vosci simbolo della musica al femminile anni 90 ci metterei anche Shirley Manson, Sheryl Crow, Sinead O' Connor eeeeee Ani di Franco. |
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@ Tino ti quoto per quanto riguarda il fatto che hanno segnato gli anni novanta e molti sono senza dubbio dei bei pezzi, ma la Morissette e Dolores/Cranberries non mi hanno mai detto molto.
Invece i Cardigans fino a "Gran Turismo"erano spettacolari. Poi me li sono un po' persi di vista. |
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Non amo molto la Morissette ma i pezzi sono comunque ottimi, quegli storici hanno segnato un'epoca. Simbolo degli anni novanta? Si certo ma musicalmente preferivo sicuramente la compianta Dolores o riordan e anche mia persson, comunque ottima cantante e compositrice. |
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Ricordo che quel video in auto e quell'album girava ovunque. Lasciamo perdere i canali su cui era diffuso, ovvero tutti e, su tutti Mtv. Ma l'album si può dire che fu il simbolo del pop anni 90 per stile, sonorità ecc. Come gli oasis stavano al britpop, lei stava al pop di quel preciso momento storico.
Personalmente è un' immagine di "femminismo" che a me non piace, della serie te la do, ma non te la do, con quella voce al limite tra un urlo isterico.
Preferisco di più la figura della donna anni 80 agghindata e un po "troia" che la donna derivativa da "........quel frocetto di Kurt Cobain ........" cit.
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@Vitadathrasher, facciamo pop (85%) rock (15%)? Scherzi a parte, a me personalmente non è mai piaciuta, è una che fa musica "alla virgin radio " come la chiamo io. La trovo troppo lagnosa, proprio non fa per me ma è innegabile che abbia avuto un successo clamoroso e ancora oggi è un nome forte in ehm...ambito "rock" radiofonico |
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Nel bene o nel male, ha fatto la storia del rock al femminile. Caghi saluti |
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Più che altro partite da jagged little pill. Riguardo a questo sticazzi, only for fans. A prescindere dalla discreta qualità del prodotto. |
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Ragazzi, suvvia... Recensite lei e non PJ Harvey? In tutti questi anni non ci avete pensato... Anche perché per logica, avendo dato molto spazio a Nick Cave, bisognava citarla di diritto. Due grandissimi pilastri degli anni 90, anche se trovo più interessante per noi "metallari" la Harvey. Il suo mix tra Rock, Blues, Folk, Rock e Garage lo trovo unico. Spettacolare l' album con John Perish.... Altro volto di cui si parla poco. Muovetevi a recensirla!!! 😂😂😂 Au revoir. |
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@trascendance davverooooo?! Giuro non ne avevo mai sentito parlare, grazie per la correzione. |
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Una graditissima sorpresa vedere questo album recensito qui . L'ho ascoltato tantissimo questo disco e devo dire che per me si merita 80 . Brava Alanis  |
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Semmai il terzo e il quarto, visto che i primi due (Alanis - 1991 e Now Is the Time - 1992) erano dance contemporaneo. |
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Alanis è titolare di 3 album clamorosi (i primi 2 e l'unplugged) dal terzo album non si può mai dire abbia mai prodotto qualcosa di brutto, ma spesso erano lavori stanchi e irrilevanti. Con questo finalmente un album sentito, maturo e completo. E' letteralmente un lavoro di altri tempi, un pezzo come "Reason i drink" 20 anni fa avrebbe fatto furore, non mi viene in mente nessun altro potesse interpretare un brano tanto indovinato nella musica femminile contemporanea, mi sembra che l'album si sviluppi con un sound piuttosto delicato e la voce di Alanis fa il resto, per 3/4 tutto è al posto giusto, cito anche "losing the plot" che è la mia preferita e lo sconfortante finale di "Pedestal", mi auguro insomma che la maturità abbia portato Alanis a far pace con un successo che non potrà tornare quello di 20 e più anni fa ma che deve comunque vederla in pianta stabile tra i grandi del POP ROCK. |
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INFORMAZIONI |
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Epiphany, Thirty Tigers, RCA, Sony Music
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Tracklist
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1. Smiling 2. Ablaze 3. Reasons I Drink 4. Diagnosis 5. Missing the Miracle 6. Losing the Plot 7. Reckoning 8. Sandbox Love 9. Her 10. Nemesis 11. Pedestal
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Line Up
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Alanis Morissette (voci, cori) Alex Hope (chitarre, sintetizzatori, marxofono, programmazione, arrangiamento degli archi) Michael Farrell (pianoforte, sintetizzatori, organo, marxofono, arrangiamento d'archi) Catherine Marks (sintetizzatori, programmazione, arrangiamento degli archi) Adam 'Cecil' Bartlett (chitarra acustica, sintetizzatori e programmazione) Victor Indrizzo (batteria) Tyler Last (basso) Steven Milbourne (chitarra acustica) Chris J. Alderton (chitarra) David Levita (chitarra) Cedric Lemoyne (basso) Frank Turner (chitarra)
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RECENSIONI |
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