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23/03/21
SWANS + NORMAN WESTBERG
ALCATRAZ - MILANO
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13/02/2021
( 739 letture )
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Sagenland è un progetto studio parallelo di due polistrumentisti, Floris Velthuis (già membro di altri tre, Meslamtaea, Annwfyn e Asgrauw) e Arjan Peeks (che ne ha avuti anche di più, tra cui Heimdalls Wacht e Cultus). Originariamente fondato nel lontano 2001, rimase fondamentalmente inattivo per quasi ven’tanni dopo la pubblicazione di un EP inserito in uno split con i Vargulf (quest’ultimi presumibilmente sciolti vista la mancanza di informazioni in proposito) prima di pubblicare il proprio album di debutto nel 2021.
Da due musicisti di questo calibro, ci si aspetterebbe un album che, se non qualitativamente eccelso, sia comunque un prodotto discreto fra le tante attualmente in circolazione, aspettative che non vengono deluse in quanto Oale groond ricopre esattamente tutte le sensazioni che il progetto sembra scaturire, senza necessariamente far gridare allo scandalo del cliché. Dopo una intro piuttosto frettolosa fatta giusto da una manciata di note di tastiere che, assieme ad altre tre tracce simili con chitarra acustica ( Veur de leu van vrogger, , Van eigen land, Terug noar et laand van aleer) danno l’idea di essere dei passaggi più riempitivi che altro, la dopo traccia De jammerklachten van Singraven (eerste deel) - De jammerklachten van Singraven (tweede deel) entra in campo con ottimi riff che evocano sensazioni simili a quelle dei Windir di un tempo, riff che si fanno dal sapore più folk e sacrale nella seconda parte, mettendo in campo anche cambi di tempo e doppie armonizzazioni che non guastano mai. Bladval è un’altra sfuriata di blast-beat, riff essenziali ma epici, mentre quelli presenti in In 't bos hanno dei richiami più vicini ai Darkthrone, a cui si uniscono delle linee di basso molto più percettibili e melodiche. L’ultima coppia di tracce lunghe, Botte bijlen e 't Leste gedicht (Twentse earde), si fanno valere con melodie ancora più orecchiabili del solito che ricordano i Satyricon di Nemesis Divina. Il difetto principale di Oale groond risiede nella sua corta durata: probabilmente l’aggiunta di altre due tracce (o perlomeno la sostituzione dei quattro interludi) aver aumentato ancora di più la qualità del platter, che ora come ora sa tanto di mancata occasione.
Occasione che il progetto Sagenland sembra comunque destinato a cogliere in un immediato futuro (nonostante gli altri progetti dei due membri sembrino avere una priorità maggiore, il che ritarderebbe la pubblicazione di altro materiale in studio di qualche anno). Sperando che il prossimo album sia più lungo e meno dispersivo, noi promuoviamo Oale ground senza problemi nella sua immediatezza e semplicità di fondo.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Weer thus 2. De jammerklachten van Singraven (eerste deel) 3. De jammerklachten van Singraven (tweede deel) 4. Veur de leu van vrogger 5. ladval 6. In 't bos 7. Van eigen land 8. Botte bijlen 9. 't Leste gedicht (Twentse earde) 10. Terug noar et laand van aleer
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Line Up
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P. Čachtice (Voce, basso) O. von Schwarzenberg (Chitarra) D. D. Stumpp (Chitarra) H. Paole Grando (Batteria)
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RECENSIONI |
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