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TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

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Angelus Apatrida - Angelus Apatrida
03/03/2021
( 1496 letture )
In una pubblicità di una nota multinazionale che passa in questo periodo in televisione, la voce narrante recita una frase tipo certe persone non sognano di fare grandi cose, le fanno. Volendo azzardare il paragone, gli Angelus Apatrida possono adottare lo stesso adagio: non hanno voluto realizzare un ottimo album thrash metal, l’hanno semplicemente fatto. Ora, e qui sta tutta la finezza dello spot televisivo in questione, questo risultato non è per nulla scontato. Non lo è perché stiamo parlando di un genere popolare fino alla nausea, estremamente codificato e continuamente riproposto da quasi ormai quarant’anni a questa parte da legioni di band. Certo, dirà più di uno, ma mica stiamo parlando di un gruppo di novellini. Infatti. Quest’anno, gli Angelus Apatrida superano la soglia dei vent’anni di carriera. Il gruppo nato nel 2000 ad Albacete ha quindi composto il suo settimo album proprio durante il ventesimo anno di attività. Da qui si intuisce la scelta del self-titled. Ma il 2020, lo sapete bene, non sarà ricordato solo per il compleanno dei Nostri. Questi dodici mesi di ansia, insicurezza, malattia e privazione sono stati incanalati dagli Spagnoli dentro un disco che, stando alle loro parole, trasforma i cattivi sentimenti e le emozioni vissute durante il 2020 in qualcosa di buono. Tutto molto bello, salvo che ciò sa molto di discorso promozionale già mille volte masticato dall’inizio della pandemia.

Manco il tempo di premere play e arriva la smentita. Letteralmente appiattiti dall’inizio di Indoctrinate, l’unica cosa che riusciamo a pensare è un poco professionale ammazza che legnata! Scordatevi le gradevoli incursioni melodiche del precedente Cabaret de le Guillotine, gli Angelus Apatrida del 2021 sono molto, molto incazzati. Il brano in questione, apprendiamo, riflette un mix di tutti i sentimenti provati durante l'anno passato e se la prende en passant contro derive quali fascismo, omofobia, razzismo e simili. Questa volta sottoscriviamo in pieno. Angelus Apatrida mostra una band in stato di grazia, affiatata e tremendamente efficace. I musicisti seppelliscono l’ascoltatore sotto una montagna di riff affilatissimi e rabbiosi, sostenuti da una sezione ritmica martellante. Ingredienti basilari, ma tutto funziona così bene, ogni elemento dell’ingranaggio scivola così bene al suo posto che è difficile rimanere indifferenti davanti all’assalto sferrato dai Nostri. Quello che colpisce immediatamente è la rabbia cieca contenuta nei solchi, che rompe gli argini nei primissimi secondi della già citata Indoctrinate, molto vicina a una certa Fucking Hostile. E proprio i Pantera fanno capolino qua e là durante l’ascolto, (la strofa Rise or Fall) al pari dei Testament. Questi due nomi non sono citati per caso, perché Phil Anselmo e Chuck Billy sono anche le principali influenze riscontrabili nel cantato di Guillermo Izquierdo. Il frontman abbandona in parte il registro acidulo del passato in favore di una prova più roca e corposa. La prestazione è maiuscola e permette di fare la differenza rispetto a quei tanti (troppi) giovani gruppi che sfoggiano voci scadenti su strumentali impeccabili. Al di là dell’ottima prestazione canora, il successo del disco nasce anche dalla capacità del gruppo di trovare tutta una serie di equilibri, primo tra tutti quello tra l’impatto e la tecnica. I brani sono lunghi, strutturati, con ampie porzioni strumentali, ma restano diretti e potenti. Idem per il riffing, talvolta arzigogolato, altrove semplice e lineare. A ben guardare, il disco non vive solo di furia, ma dosa sapientemente aggressività e melodia. Quest’ultima emerge in occasione dei molti assoli, spesso di ottima fattura, così come nel ritornello di Childhood’s End, servito dopo una strofa spaccaossa. In Empire of Shame, i Nostri si lasciano persino andare a qualche irresistibile velleità heavy metal. Altro bilanciamento ben riuscito, quello tra groove e accelerazioni indiavolate, rocciosi mid-tempo e potenti riffoni circolari.

L’avrete capito, Angelus Apatrida è un disco denso, con molta carne al fuoco. Forse troppa, ma quest’abbondanza non rischia mai di rivoltarsi contro l’efficacia dei brani, che crescono innegabilmente con il tempo. Due i punti forti dell’album. La passione, sulla quale abbiamo speso già abbastanza parole, e la personalità. Il thrash metal è un genere che non lascia molto margine di manovra alla variazione, il che non è un male ma costituisce anche un limite. Nel caso specifico, i Castigliani trovano ancora una volta la via dell’equilibrio, firmando un lavoro di thrash metal moderno, senza finire nel groove ma nemmeno ricalcare ottusamente la lezione degli anni ‘80. Al passo coi tempi insomma. Quando gli ingredienti del piatto sono per forza più o meno gli stessi, entrano in gioco altri fattori e competenze, che fanno in modo che album formalmente simili diano risultati opposti. Che sia l’ispirazione, l’esperienza, la passione, il periodo storico o la fortuna, poco importa. Molti ci provano; gli Angelus Apatrida, in questo caso, l’hanno fatto.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
76.75 su 8 voti [ VOTA]
Metallycra
Venerdì 14 Gennaio 2022, 20.21.57
9
Boh...Mi era piaciuto un bel po' "Cabaret de la Guillotine", che ancora ascolto con piacere e ho nella USB della macchina. Pero' questo faccio fatica a farmelo garbare. Troppo "scontato" direi. Mi sembra un già sentito. E pure parecchio. Comunque rispetto tutto colore che sono on fire per questo disco
albyfuz
Martedì 16 Marzo 2021, 19.38.14
8
@Kappa senza ombra di dubbio ricordano anche gli Extrema...
Kappa
Sabato 13 Marzo 2021, 13.27.34
7
La cosa curiosa è che ho trovato molti punti in comune con gli ultimi album degli Extrema, ma nessuno sembra accorgersene. Non che sia immeritato l'hype di cui gode questa band, ma dovremmo prima valorizzare le band di casa nostra...
jeffwaters
Domenica 7 Marzo 2021, 10.24.50
6
P.s we stand alone è però la copia di fear campaign degli Havok
PROF
Sabato 6 Marzo 2021, 17.07.36
5
Voto 80. Più lo ascolto, più mi piace.
jeffwaters
Venerdì 5 Marzo 2021, 9.05.55
4
Album fatto con passione per il nostro genere, grandi voto 8. La Spagna offre gruppi del calibro loro, Crisix e Holycide per citarne alcuni che hanno gran successo.@lisablack in Italia ne abbiamo ma non hanno un successo paragonabile al loro, penso ai game over, national suicide, i ''defunti'' ultra violence, ormai passati al metalcore. Ultimamente ho ascoltato i Torment con il loro ''the war they feed'' e sono rimasto molto colpito. Speriamo che un giorno anche da noi gruppi di questo genere abbiano il successo degli Angelus in Spagna. Intanto giù di indoctrinate
albyfuz
Mercoledì 3 Marzo 2021, 21.20.16
3
Trovo grandioso che nel 2021 un disco trash old school entri primo in classifica in Spagna !!! Respect !! Lo sto' ascoltanto e si sentono le influenze dei mostri sacri, aggiungerei i Megadeth , comunque ha bisogno di piu' ascolti.
lisablack
Mercoledì 3 Marzo 2021, 16.20.22
2
Ottime band anche in Italia.. Basta cercare, comunque gran bel disco
mauri
Mercoledì 3 Marzo 2021, 14.11.46
1
bel disco non li conoscevo sono primi in spagna roba che qui c è la sognamo
INFORMAZIONI
2021
Century Media Records
Thrash
Tracklist
1. Indoctrinate
2. Bleed The Crown
3. The Age Of Disinformation
4. Rise Or Fall
5. Childhood's End
6. Disposable Liberty
7. We Stand Alone
8. Through The Glass
9. Empire Of Shame
10. Into The Well
Line Up
Guillermo Izquierdo (Voce, Chitarra)
David G. Álvarez (Chitarra)
José J. Izquierdo (Basso)
Víctor Valera (Batteria)
 
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