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Brae - A Thousand Ways to End it All
14/03/2021
( 648 letture )
La quantità di gruppi/progetti musicali immersi nell’oscuro e nell’anonimato più puro non accenna a diminuire col tempo, e negli ultimi anni ne sono venuti fuori una gran quantità in ambito black metal. Il progetto Bræ si unisce alla schiera con pochissime informazioni sulla formazione, sulla fondazione, sul paese di provenienza e nessun altro accesso ai media di internet ad eccezione dei comunicati promozionali dell’etichetta Amor Fati Productions, che conosciamo per includere nel proprio roster proposte simili in termini di non-pubblicità. vedi Akolyth, Imperial Cult, Silver Knife, Múspellzheimr. Del resto, difficilmente un’etichetta meno di nicchia stamperebbe un disco come A Thousand Ways to End it All esclusivamente in vinile in formato limitato a 250 copie: quando si dice “partire in piccolo”.

Definito dall’etichetta un album “black metal in tutta la sua essenza” dove si respira la stessa atmosfera degli anni 90, A Thousand Ways to End it All è in realtà un disco doom in tutto e per tutto, composto da una singola traccia di quarantaquattro minuti di durata divisa in due parti da essere accomodate nelle due facce del vinile. Le ritmiche sono estremamente lente, una spanna sopra il funeral, e fraseggi melodici, scarni all’essenziale, consistono in giri minori con power-chord ed estensioni armoniche che ricordano in egual misura pubblicazioni come Filosofem, le tendenze più minimaliste del progetto Xasthur ma anche un connubio tra i groove pachidermici di Paysage d'Hiver e Trist con tocchi gothic anni ottanta in stile My Dying Bride e Shape of Despair. La produzione è "inesistente", in senso che il tutto è registrato in presa diretta, e si percepisce quindi un riverbero naturale, rumore bianco di sottofondo, un sustain delle armoniche basse ai confini del feedback e uno scream che si staglia accompagnando la musica. I riff, basati quasi esclusivamente su una o due chiavi, danno la sensazione di essere quasi improvvisati, ripetendosi più volte e a più riprese seguendo una struttura apparentemente senza forma su cui si inseriscono variazioni decise sul momento di puro istinto. Occasionali sezioni dilatate di chitarre in clean e tastiera sono ancora più ripetitivi, combinando una gran quantità di riverbero che completa gli arrangiamenti come se fosse uno strumento a parte. Non sono stati pubblicati i testi (potrebbero anche non esistere), ma visto che il disco si rifà esplicitamente alla nicchia del depressive black più canonico, possiamo ben immaginarne le tematiche.

Anche se A Thousand Ways to End it All suona più come una registrazione in sala prove spacciata come album in studio, probabilmente per sondare un’eventuale audience a caccia di atmosfere familiari nella giungla dell’underground, un segnale che il progetto esiste per chi lo desidera. Quest’ album è immaturo, privo di melodie costruite ad hoc e con poche esplorazioni dinamiche: insomma, una perfetta piattaforma iniziale per un miglioramento futuro. Vedremo se il progetto sarà in grado di tirare fuori un disco altrettanto atmosferico, ma più distintivo.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
57.1 su 10 voti [ VOTA]
LUCIO 77
Giovedì 18 Marzo 2021, 18.50.31
2
Ascoltato ieri sera.. Col favore delle tenebre mi ha fatto un bell'effetto, con quell'atmosfera da Viaggio nell'aldilà.. Verso la fine della Prima composizione è comparsa anche un po' di Quiete pinkfloydiana che nel contesto mi è parsa molto azzeccata... Visto che il Recensore è quasi sempre "stretto" con i Voti, 70 lo leggo come una Promozione senza se e senza ma.. E concordo con la validità dell'Album... Anche qua il Voto lettori è ingiustificabilmente basso ma ormai è appurato che c'è "ggente" che si diverte a mettere 30 a priori.. Peccato perché usato come dovrebbe, aiuta a comprendere se gli Utenti abbiano più o meno la stessa opinione del Recensore.. Ed è uno stimolo per il dibattito costruttivo..
L'imBONItore
Mercoledì 17 Marzo 2021, 12.11.58
1
Sono rimasto incuriosito da questa recensione, avevo voglia in questo periodo di ascoltaghe qualcosa di cupo, e devo dighe la veghita', mi ha lasciato molto soddisfatto. Cupo ma soprattutto e' un trip mortifero, sembra che sia stato registarto in qualche cantina di una chiesa satanista. L'ho ascoltato grazie a Youtube, c'e' il full album . Pughtroppo questo e' il guaio di internet, da una paghte hai tutto e puoi ascoltare tutto quello che vuoi subito, e gratis, ma dalll'altgha se sei un aghtista in non rosee condizioni economiche, e' una tragedia. Comunque questo senso di anonimato, di registrazione in sala prove come ha giustamente scritto il recensore, e' una chicca che mi fa alzare il voto a 79. Ha un che di Slow, Deep and Hard dei Type o negative, nel senso suqisitamente inquietante. Caghi saluti
INFORMAZIONI
2021
Amor Fati Productions
Black
Tracklist
1. A Thousand Ways to End it All I
2. A Thousand Ways to End it All II
Line Up
Sconosciuta
 
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