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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Austrian Death Machine - Total Brutal
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27/03/2021
( 1148 letture )
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Ed Repka in cabina grafica e si inizia subito con il piede giusto. Un po’ come svegliarsi la mattina sentendo il profumo del caffè, le sue copertine sono sempre un toccasana per ogni metalhead che si rispetti. Un trademark ispirato e saldamente ancorato negli anni ’80, decennio di gemme metalliche e copertine indimenticabili. La tematica, prettamente thrash e distruttiva, ci informa che siamo al cospetto di una versione esagerata del leggendario Arnold Schwarzenegger. Ispiratore diretto della creatura Austrian Death Machine, ideata e cucita su misura per l’ex Mister Olimpia in persona: i brani (ben 17, se calcoliamo intro e parentesi narrate) sono un omaggio alle pellicole del grande Arnie, a partire da Terminator, Terminator 2: Il Giorno del Giudizio e Predator, fino ad arrivare a Kindergarten Cop, Total Recall, Eraser: L’Eliminatore, e The Running Man. Ce n’è per tutti i gusti, davvero, a partire dalla succosa lista di special-guest e chitarre affilate. Un meltin-pot di stili differenti vanno ad arricchire l’(endo)scheletro del platter senza scalfirne la poderosa prestanza metallica. Di cosa parliamo? Semplice e cristallino: bonario e sfacciato thrash metal, tinto di groove e modernità, interamente scritto e quasi interamente suonato dal bravo Tim Lambesis, discusso e istrionico front-man dei As I Lay Dying.
La materia è strettamente legata alla tradizione, con quel pizzico di –core proveniente dalla band madre, ma pur sempre filtrato attraverso lo spettrogramma estremo e ignorante. Bando alle ciance, qui non troverete cori facili, epiche digressioni strumentali o parentesi riflessive. Parodia e risate si alternano alla violenza tout-court delle tracce sparate ai mille all’ora, che si beffano dei sentimenti per prenderci a calci nel didietro, senza rimorsi. Una breve e divertente presentazione di Arnold in Hello California ci fa pensare al peggio, ed ecco che con somma brutalità esplode la ritmata e devastante Get to the Choppa, tra snelli riff speed/thrash e rallentamenti spacca-collo. Il ritornello ci fa roteare lo strumento di aria ed entusiasmo, mentre gli assoli affilati conferiscono un tocco classico davvero azzeccato. In ogni brano abbiamo ospiti illustri provenienti dalla scena estrema (principalmente death e metal-core), tra cui il produttore dei Death Angel e abile poli-strumentista Jason Suecof, il fondatore e chitarrista dei Killswitch Engage, Adam Dutkiewicz; la tecnicissima coppia d’asce dei Daath, costituita da Eyal Levi ed Emil Werstler, nonché i compagni d’arme Nick Hipa e Josh Gilbert, rispettivamente chitarra solista e basso/voce degli As I Lay Dying. Per il progetto di distruzione austriaca, il buon Lambesis ha pensato davvero in grande, sciorinando una semplicità di fondo disarmante e una buona perizia strumentale per quanto riguarda le ritmiche, il basso e anche le parti di batteria. Gli ADM nascono quasi come una one-man band e diventano qualcosa di più in poco tempo, grazie agli input esterni, gli aiuti e gli ospiti di rilievo. Ad affiancare il lungo crinito front-man troviamo anche il chitarrista GP Gericke e il batterista Mike Catalano, con l’aggiunta di alcune percussioni distruttive. L’album-tributo, il primo di una trilogia fresca e divertente, si snoda attraverso i proiettili infuocati di brani che non mostrano pietà: la divertente e brevilinea Rubber Baby Buggy Bumpers (chi ha parlato di Last Action Hero?!), tripudio crossover-thrash, si sposa con la bellissima e variegata I Am a Cybernetic Organism, Living Tissue Over Metal Endoskeleton, che nel ritornello semi-pulito richiama la freddezza di Terminator in tutta la sua epica sci-fi. L’azione non cala mai e si esalta durante le brevi soste parlate, giocate a mo’ di sit-com con battute improbabili, freddure ed effetti sonori da B-movie. I fan di Schwarzenegger, del thrash e degli As I Lay Dying hanno di che gioire con questo breve, intenso e sconquassante piccolo-grande album. Total Brutal, dal Titolo esilarante, gioca con humor grezzo e riff spietati e riesce nell’intento di farci smuovere anche durante questa interminabile pandemia globale. Torniamo indietro al 2008, ma è come fossimo sospesi in un limbo temporale che contempla il 1985 e il 1990 al suo interno: siamo sballati e sobbalziamo da una parte all’altra del vortice sonoro divertendoci a più non posso. Indossando un paio di bermuda sgualciti e una maglietta scolorita del “Clash of the Titans”, ci auto-rincorriamo nel soggiorno a ritmo di Come With Me If You Want to Live e You Have Just Been Erased, dotate di velocità extra, contro-cori, batteria schiaccia-tutto, voce al vetriolo e assoli sbrodolanti. Il buon Sal LoCoco, leader degli Sworn Enemy, presta le sue corde vocali per la rigida e possente If It Bleeds, We Can Kill It, dedicata a Predator e dotata di un refrain immediato e di una tensione ritmica non indifferente. Non mancano alcune ripetizioni, davvero inevitabili in questo contesto, ma non possiamo far altro che ridere e gioire di cotanta rabbia Hollywoodiana, portata all’esasperazione dai divertenti siparietti di Why? e All the Songs Sound the Same, dove Arnold si lamenta della somiglianza tra tutti i riff presenti nell’album, dimostrando una sana e ben accolta auto-ironia. Tra accelerazioni speed, rallentamenti groove e alcuni breakdown efficaci e trainanti, ci troviamo tra le mani 38 minuti di heavy metal sì umoristico, ma suonato magistralmente. Total Brutal, composto e registrato nel giro di poche settimane, dimostra che un prodotto sincero, fatto per passione, può anche diventare un piccolo culto senza per forza avere un supporto massivo o una promozione esasperata alle spalle. La trilogia dedicata all’iconico attore europeo non avrà probabilmente altri seguiti, ma questo primissimo step nel mondo della distruzione totale è brillante e godereccio.
Aria mattutina al profumo di zolfo e sangue, proiettili volanti e brandelli di carne: un maelstrom di follia abrasiva e velocità supersonica, tritato insieme alla vena brutale del metal moderno. In estrema sintesi: un piccolo gioiellino che sposa cinema e musica in modo irriverente. Mosh On!
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5
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Ragazzi dite quello che volete ma questo progetto di lambesis mi è sempre piaciuto un tot. Get to the choppa, i am a cybernetic e come with me sono dei mini capolavori. Grandi terminator boys |
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4
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Band veramente divertente! |
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3
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Il trittico total, double e triple brutal è qualcosa di ignorantemente fantastico, spero che zio tim si dedichi ancora a questo proggetto in futuro |
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2
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Non so se lo ascolterò mai, ma la copertina è bizzarramente encomiabile, se adori Arnold.. e come cazzo fai non adorare Arnold?? |
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1
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li preferisco adirittura agli AS I LAY DYING . |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. “Hello California” (Intro) 2. Get to the Choppa 3. Rubber Baby Buggy Bumpers 4. “All of the Songs Sound the Same” (Intro) 5. I Am a Cybernetic Organism, Living Tissue Over (Metal) Endoskeleton 6. Come With Me if You Want to Live 7. “What is Like to Be a Singer at Band Practice” (Intro) 8. Who is Your Daddy, and What Does He Do? 9. You Have Just Been Erased 10. ”Broo-Tall Song Idea” (Intro) 11. Here is Sub-Zero, Now Plain Zero 12. ”So Far, So Good, Let’s Talk About it!” (Intro) 13. Screw You, Benny 14. “Why?” (Intro) 15. If It Bleeds, We Can Kill It 16. It’s Not a Tumor 17. Not So Hidden Track
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Line Up
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Tim Lambesis (Voce, Chitarra, Basso, Tastiera, Batteria) Chad Ackerman (Voce) GP Gericke (Chitarra) Mike Catalano (Batteria)
Musicisti ospiti Sal LoCoco (Voce) Josh Gilbert (Voce) Jason Suecof (Chitarra) Mark Macdonald (Chitarra) Adam Dutkiewicz (Chitarra) Nick Hipa (Chitarra) Eyal Levi (Chitarra) Emil Werstler (Chitarra) Jerad Buckwalter (Batteria)
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RECENSIONI |
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