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10/05/21
CORROSION OF CONFORMITY + SPIRIT ADRIFT
LEGEND CLUB - MILANO
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02/04/2021
( 901 letture )
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Il loro nome ricorda furiosamente la parola “sintassi”, ancora di più in inglese (“syntax”), ma niente paura, non troverete tediose lezioni di grammatica nei solchi di Nano 3000. Cercando sul web, apprendiamo infatti che l’espressione sin tax, letteralmente tassa sul peccato, designa un’imposta su alcuni beni ritenuti dannosi per la società e gli individui, come alcool, tabacco, caramelle e droghe. Venendo alle cose serie, i Sintax vengono da Gerusalemme e si presentano come uno dei nomi di punta della scena metal israeliana. Formati nel 2013 da membri di altre band della capitale, i Nostri arrivano con Nano 3000 alla soglia del secondo lavoro in studio, sei anni dopo il debutto Sway for a Better Day.
Sul piano musicale, i cinque sono dediti a un groove metal muscolare e compatto, che prende in prestito gli elementi visivi e narrativi del thrash metal più classico, del quale mantiene qualche scoria sonora. Ecco quindi che il bizzarro cane robot dell’artwork ci accoglie in un universo distopico dove, citiamo, la tecnologia sorge contro l’uomo realizzando una profezia riguardante anarchia, politica, religione, filosofia, guerra e sesso. Se la trama è un po’ confusa, la musica ha per contro le idee molto chiare. Skeleton Force parte senza fronzoli e dà inizio alle danze, mettendo in luce un sound quadrato e sempliciotto, irruento ma dall’andatura generalmente controllata. Il riffing angoloso e lineare viene pompato da una sezione ritmica galoppante, che crea una pasta compatta e ostile, sulla quale il cantante Yehi Zaken riversa il suo tono gutturale e cartavetrato. Si tratta di un groove metal ridotto ai minimi termini, la struttura e le parti lo sono ancor più, ma va detto che i Sintax sanno picchiare duro, e la scelta di puntare tutto sull’impatto si rivela relativamente efficace. La travolgente Reefers Sting And Honey, unico episodio ad alzare nettamente i bpm, mette in piedi un muro sonoro di tutto rispetto, sorretto più che non mai dalla bellicosa batteria, mentre Lethal And Armed, dopo una strana intro, martella l’ascoltatore con un riffing vagamente slayeriano. La title-track, passato l’inevitabile arpeggio, sfoggia il classico breakdown che incarna il lato più groovy del gruppo, al pari della conclusiva Lunchtime Funeral. Risulta invece un filo più ragionata e strutturata Shooting Stars, che si fa notare grazie a un paio di trovate indovinate, come i solismi puntuali e precisi.
Nano 3000 si esaurisce nel giro di una mezz’ora scarsa, scivolando senza scossoni ma senza suscitare nemmeno grandi emozioni. Globalmente, tutto è al proprio posto: gli strumentisti sono bravi quanto basta, il riffing è semplice ma efficace, i brani frontali il giusto e la produzione è adeguata: il secondo album dei Sintax ha tutti gli ingredienti per essere un lavoro onesto, discreto, e probabilmente lo è. Ma il gruppo pena a farne qualcosa di davvero vivo, viscerale. Pur senza grandi difetti formali, e seppur forte di un paio di highlights, tra cui degli assoli di buona fattura, Nano 3000 è destinato a fare giusto un paio di giri nel lettore, prima di essere accantonato. Sarà forse musica che trova la sua dimensione ideale sulle assi di un palco, almeno in tempi normali, ma la cui esistenza su disco è tutt’altro che garantita.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Skeleton Scale 2. Reefers Sting And Honey 3. Most Hated Man In The Universe 4. Sight Got Past 5. Nano 3000 6. Shooting Stars 7. Lethal and Armed 8. Lunchtime Funeral
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Line Up
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Yehi Zaken (Voce) Roi Illouz (Chitarra) Yoav Gruper (Chitarra) Slava Kishka (Basso) Nir Baruch (Batteria)
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RECENSIONI |
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