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Cro-Mags - The Age of Quarrel
24/04/2021
( 1576 letture )
New York, 1986. Ci sarebbe solo da chiudere gli occhi ed immaginarla. Tutto il bello e tutto il brutto del mondo condensato lì, nella grande città americana che appartiene agli uomini più che agli Stati Uniti. Musicalmente poi, il 1986, è talmente denso di roba da raccontare che non basterebbero due tomi scritti fitti fitti. E a New York possiamo solo pensare a che coacervo di gente e stili e rumore e rabbia poteva girare nei club affollati di pazzi che si lanciavano dai palchi perché tanto, con la gente che c’era sotto -stipata e sudata nella mescolanza più genuina che solo il metal sa regalare-, male che andava facevi un bernoccolo sulla testa a qualcuno ma tu, tuffatore professionista dallo stage, salvo lo eri sempre.
Il fattaccio successo nel 1986 non poteva capitare in un altro posto che non fosse New York, la capitale del melting pot.
Quello che accade grazie ai Cro-Mags ha dello stupefacente. È qualcosa che assomiglia a quegli eventi unici ed irripetibili perché la storia è fatta di episodi che, una volta accaduti, fanno sterzare gli eventi in una direzione che prima non era preventivabile.
Questi nostri musicisti newyorkesi non hanno i capelli lunghi e neppure usano borchie e catene, al più qualcuno di loro espone tatuaggi imperfetti e sfodera fisici da panca nascosta dietro il divano del salotto di casa.
Succede che una band punk decide che è arrivato il momento di suonare “un po' più metal”, anzi “un po' più thrash”.
“Traditori, bastardi, figli di …” urlerebbero i molti ragazzacci con la cresta a punte issate tanti centimetri in su rispetto al cuoio capelluto, vincendo la sfida della forza di gravità grazie alle bombolette di lacca consumate manco fossero noccioline.
“Dai, non sono poi così male questi qua” balbetterebbero quegli altri con i capelli lunghi e le toppe di Kill’em All sulla giacca di jeans. Questi ultimi, i thrasher, nel 1986 di roba ne hanno da ascoltare; eccome se ne hanno.
Nel 1986 le uscite sono una più bella dell’altra. Il 3 marzo esce Master of Puppets ed il 7 ottobre viene pubblicato Reign in Blood, ma poi c’è l’esordio dei Sepultura ed il nuovo dei Megadeth. La lista non finirebbe mai perché lo sappiamo tutti che il 1986 è stato l’anno sacro del metal. Nessun’altro periodo è stato florido come quello. Non ci prendiamo in giro.

I Cro-Mags sono lì nel guado e succede che passano il Rubicone. Continuano a suonare punk, ma con Age of Quarrel inseriscono segmenti thrash nelle loro composizioni e si pongono in testa al movimento a cui avrebbero poi aderito i Suicidal Tendencies, gli Agnostic Front e ancora i D.R.I.. Ma come i Cro-Mags nessuno mai. Tempisti e avanguardisti. E sì perché i Sucicidal Tendencies e i D.R.I. il salto vero e definitivo lo faranno un anno dopo, nel 1987, proprio dopo aver essere entrati in catatonia ipnotica conseguente all’ascolto di The Age of Quarrel. I Suicidal Tendencies saranno ricordati con Join the Army e i texani D.R.I. con un long playing dal titolo che non ha bisogno di commenti, Crossover. Appunto.
Il punk è morto? No, il punk è vivo ma gli serve un’iniezione di vita. Una botta di Viagra (anche se all’epoca non esisteva) e che non se ne parli più. Magari una dose minima, di quelle che non ti fanno partire la pompa del cuore, ma che comunque contribuisce a tenerti duro (o a farti sentire tale, stai a vedere tu), giusto perché di te non si dica che sei eroticamente insignificante.
I Nostri trovano la loro dose di sopravvivenza nel thrash che dal punk ha rubato la rabbia ed il piacere di infrangere le regole (ah no, quello è il metal tutto). Vabbè, poco importa.
L’album lo chiamano The Age of Quarrel e sono talmente sconvolti dalla scelta fatta che ci metteranno poi tre anni per andare in studio di nuovo per registrare il seguito, Best Wishes. Perché dare un fratello a quel figlio ibrido ed unico non era proprio facile.
Il titolo dicevamo, l’anno del bisticcio e che razza di bisticcio.
Titolo profetico ed autobiografico.
Non lo sanno che stanno registrando un album che sarà un pezzo della storia di questa musica. Non lo immaginano e lo capiranno tempo dopo, quando inizieranno ad essere accerchiati da altri gruppi, famosi o esordienti, che li scopiazzano. Per il momento si litiga e di brutto su cosa fare. Ormai il thrash tira, piace a tutti. Ai concerti si fanno i numeri. E i punkettoni? Mmmmm, musi lunghi e pane senza companatico. Dobbiamo svoltare; se non lo facciamo ora, poi rischiamo di non farlo più. Magari potrebbe piacere ed altri potrebbero farlo. Ormai la corruzione musicale ha preso il via, almeno nella loro testa.
Il titolo dell’album non basta. Ci vuole una copertina forte perché quello che stanno proponendo a chi si accosta a quel prodotto è una roba tipo “bomba nucleare”, rischi di restarci secco dopo che la puntina del giradischi ha toccato anche il solo primo solco del vinile.
Lo sanno che alla fine il rischio è quello di scontentare tutti. I punk, storicamente legati ai “vecchi” cliché, non avranno grande voglia di compare il disco. I thrasher, poi, manco a parlarne perché sono rapiti dal manicomio creato dai Metallica e dagli Slayer (e dopo un anno verrà pubblicato un altro delirio, proprio a New York, Among the Living degli Anthrax, un po' più hardcore rispetto ai severissimi Master of Puppets e Reign in Blood) e quindi se la chitarra non suona come una motosega sparata oltre la distorsione non se ne discute nemmeno di ascoltare sta roba.

I Cro-Mags accettano la sfida di non piacere quasi a nessuno.
Insomma alla fine, come quando ti metti nel mezzo, rischi di prenderle da tutte le parti.
Ed invece succede quello che proprio non hai preventivato: l’album, oggi legittimamente osannato, nel 1986, colpisce e stordisce quella parte di pubblico che proprio nel cross-over ha trovato una ragione di vita. Si chiama “musica di nicchia”, ma neppure poi tanto. La Profile Records li spaccia per thrash metal band oppure per punk band; tanto che cambia? Chi ascolta thrash e legge che suonano thrash l’album lo compra ed altrettanto fa chi zompa in stanza accompagnato dalle pazzie dei G.B.H.
Può bastare per capire di che diavolo di album stiamo parlando?
The Age of Quarrel è pari alla scoperta dell’acqua su Marte, ti cambia la prospettiva del futuro. C’è vita anche dove credevi non ci fosse.
L’album ha dei punti di forza che ancora adesso, ascoltato e stra-sentito, sono tagli profondi nella carne.
The Age of Quarrel è tutto una prova oratoria incentrata intorno alla figura di John Joseph. Lui non canta, fa comizi, arringa e striglia il popolo (sentite che purgatorio è Malfunction, un pezzo realmente da manicomio). E poi, in seconda battuta, c’è questo miscuglio unico ed irripetibile di suoni in cui gli accordi in maggiore (punk) deragliano verso un riff cupo e ossessivo (thrash). Il delirio sta lì nel concentrato di Seekers of the Truth.
Tutto è ibrido (Don’t Tread on Me, Life of my Own) tutto è paurosamente senza genitori (Do Unto Others, senza confini (By Myself) oppure acido e criptico (World Peace).
Gli aspetti tecnici interessano poco. Qui non ci sono gli assoli di Steve Vai o le composizioni architettoniche dei Rush. Non c’è il nerbo dei Judas Priest o i fuochi di artificio dei Kiss.
Qui c’è sangue e merda, sudore e muscoli.
Poteva succedere solo a New York, nel 1986. È successo.



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
80 su 15 voti [ VOTA]
Area
Giovedì 13 Aprile 2023, 14.48.52
10
Allora a distanza di due annidall\'ultimo commneto é successo che ho comprato da poco la ristampa ufficiale su CD ( e spero in una nuova ristampa su Vinile), l\'ho riascoltato dopo tanto tempo e devo dire che ancora mi scorre via molto bene! Che dire? Capolavoro dell\'Hardcore tutto e forse il miglior disco NYHC dell\'epoca originale prima del periodo Youth Crew e degli ottimi album di Gorilla Biscuits e Youth Of Today che consiglio a TUTTI!!! Detto questo qui lo stile del gruppo nonostante le schitarrate metalliche di Parris Mayhew era ancora Hardcore Punk ma é da qui che parte tutta quella roba del Crossover, poi concretizzata del tutto con Best Wishes. Da avere!
Area
Lunedì 10 Maggio 2021, 13.28.04
9
Leggendario a dir poco!!! Di questo mi piaceva particolarmente Malfunction... se trovassi una stampa su CD o su Viinile a buon prezzo la prenderei, più che altro la versione Profile.... fanno solo delle ristampe Americane super limitate per etichette piccolissime. Però mi permetto di dire che i Suicidal Tendencies mi piacciono di più. A chi piacesse il Krishna-Core consiglio gli Shelter di Attaining the supreme e Mantra.
duke
Lunedì 26 Aprile 2021, 21.52.27
8
...band leggendaria...discografia da avere ....assolutamente.....
Jan Hus
Lunedì 26 Aprile 2021, 11.56.05
7
Recensione Spettacolosa
er colica (più vecchio e acciaccato)
Domenica 25 Aprile 2021, 20.55.35
6
un capostipite stavano avanti rispetto a molti ( il crossover mericano e poi la scuola degli anni 90 che è venuta dopo, sentire per esempio il mood più mosh e ritmato di malfunction e capirete da dove arrivano le radici più groove del hardcore metallico successivo) anche se alcuni nell' hardcore avevano già tentato delle escursioni crossover già prima dell'86 ma loro lo fecero bene e con stile in modo superiore. Sbagliato secondo me considerare quasi sempre solo questo perchè come detto sotto hanno fatto ottimi lavori fino agli anni 90 compresi. questo poi Best wishes e alpha omega ottima tripletta e in minor modo near death experience perchè arrivava in un momento in cui anche loro erano un pò a corto di idee. I cro mags continuano ancora molto bene adesso non inventano più nulla anzi forse non l'hanno mai fatto da zero ma lo fanno e lo facevano dannatamente bene.
hard'N'heavy
Domenica 25 Aprile 2021, 11.42.59
5
''(1986 - The Age of Quarrel)'' ''(1989 - Best Wishes)'' ''(1992 - Alpha-Omega)'' ''(1993 - Near Death Experience)'': tutti killer album tutti da avere mitici Cro-Mags!!!!!!!!!!
LAMBRUSCORE
Domenica 25 Aprile 2021, 11.14.39
4
Ovviamente tra i miei preferiti, ho anche il 10" che dovrebbe essere il demo, numerato a mano. Mi sembra che la recensione ci fosse già.
d.r.i.
Sabato 24 Aprile 2021, 14.14.17
3
Dire che è bellissimo ed è assolutamente da avere è il minimo
troops of tomorrow
Sabato 24 Aprile 2021, 13.35.37
2
questo disco e' pura leggenda .........
L'ImBONItore
Sabato 24 Aprile 2021, 13.04.49
1
Ammazza che disco che mi andate a recensire, la copertina e l'ottima ghescensione, volutamente molto grezza e diretta esemplificano alla perfezione questo disco. Ho degli ottimi ricordi di questo lavoro, aaaaah gioventu' gioventu', viene e non torna piu'. Come un aghtista del calibro di Maaaaaaaaaaaaavio Schifano.
INFORMAZIONI
1986
Profile Records
Hardcore
Tracklist
1. We gotta know
2. World Peace
3. Show You no Mercy
4. Malfunction
5. Street Justice
6. Survival of the Streets
7. Seekers of the Truth
8. It’s the Limit
9. Hard Times
10. By Myself
11. Don’t Tread on Me
12. Face the Facts
13. Do Unto Others
14. Life of my own
15. Signs of the Times
Line Up
John Joseph (voce)
Parris Mitchell Mayhew (chitarra)
Doug Holland (chitarra)
Harley Flanagan (basso)
Mackie (batteria)
 
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