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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Sunbomb - Evil and Divine
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04/06/2021
( 1004 letture )
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Ormai Michael Sweet lo si trova dappertutto, è non è certamente un male. Il chitarrista/cantante degli Stryper, negli ultimi anni, appare impegnatissimo a tirare fuori il suo microfono, con chitarra annessa, impegnandosi in svariati progetti paralleli alla sua band originaria. E solitamente in compagnia di personaggi storici e di grande richiamo. Il qui presente primo disco dei Sunbomb vede l’unione delle forze tra il nostro e un altro personaggio simbolico del hard ottantiano, Tracii Guns. Se qualcuno non lo conoscesse, c’è sempre la compilation di Sanremo da ascoltare. Della formazione fanno anche parte l’ex batterista degli L.A. Guns, Adam Hamilton, e su un brano l’attuale bassista della band californiana, Johnny Martin. Il qui presente Evil and Divine si presenta come un platter da puro divertissement, con i due leader spensierati e molto rallegrati nel comporlo e suonarlo, lo stesso Tracii si è lasciato scappare una frase semplice ma esplicativa:” Questo è il disco metal che avrei fatto quando avevo 17 anni”. 11 tracce di metallo puro con tante influenze e forte debitore nei confronti di Judas Priest e Black Sabbath, il che non è niente male come inizio.
Copertina folgorante, poi si parte subito con Life. Screaming acuto del singer, atmosfere pesantissime che mixano perfettamente le due super influenze storiche appena citate, il video è semplice ma efficace: la drum pesta di brutto, le sei corde stilettano, il solo spara scintille, la voce incastra fango e voli pindarici, un inizio metallico senza nessun spazio a melodie facili e scontate. Take Me Away fa l’occhiolino a Ozzy e dà il cinque a tutti i fans sabbathiani, pezzo pesante, lento, cinereo e infernale che mette in luce una saga chitarristica e le grandi doti interpretative di Sweet, dotato di uno spettro vocale impressionante, ma questo già si sapeva. Better End vola sui lidi carissimi a Rob Halford e soci, metal impudente e sparato in maniera ossessionante, le asce danno i brividi per quanto sono grosse e gonfie e le corde vocali del frontman variano dal pulito, all’incazzato al falsetto impressionante: altra mazzata devastante con solo delirante di Guns. No Tomorrows è molto N.W.O.B.H.M.con uno sconfinato lavoro strumentale e manco a dirlo dietro il microfono, un dosato mix tra Iron Maiden e Judas, brekkato da un intermezzo docile e melodioso, Born To Win pesca dal rock fine anni sessanta con quell’inizio dove la batteria va su pattern classici, per poi trasformarsi in uno scampolo creato in altoforno con le sei corde incandescenti. La titletrack sfoggia una bella armonizzazione vocale poi parte a razzo e passa tutto e tutti a fil di spada, senza badare al risparmio: musicisti ingobbiti, sudati e capaci di tirare fuori magma nero dalla loro performance gigantesca, la seguente Been Said And Done si abbiglia da ballad intensa con grande lavoro vocale, echi e salite di tono che recano qualcosa degli Stryper anche se il substrato appare più crudo e selvatico corredato da un guitar-solo bellissimo, mentre Stronger Than Before torna a calcare le piste sulfuree dei Sabbath con uno spirito rock and roll: risultato riuscitissimo con Sweet che fa sfoggio di un singing farneticante e azzeccato. Story Of The Blind indossa bracciali di borchie, inforca una Harley e vola verso Rob Halford, distillando un solo dissonante, la penultima World Gone Wrong è fragorosa come la ghisa intinta nello Stige, notevole il solismo stralunato e piroclastico, mentre la sigla di chiusura giunge con They Fought, cavalcata epica e metallica che si attaglia perfettamente al giubbotto di pelle che la band indossa.
Chi non conosce bene Michael Sweet probabilmente rimarrà sorpreso e un pochino spiazzato dalla sua vena metal, significa che gli sarà sfuggita l’immensa cover di Heaven and Hell dei Black Sabbath cantata con la band madre sul grandissimo The Covering, eclettico album di cover, dove si può apprezzare tutta la vasta gamma delle sue incredibili corde vocali. Tracii Guns svolge un enorme lavoro con la sua amica fidata a tracolla e ne esce fuori un disco davvero godurioso di ottimo metal, certamente derivativo, ma estremamente spassoso e apprezzabile. In perenne incastro tra la voce prodigiosa del cantante, il lato più grezzo del guitar work di Guns, la batteria che picchia come un martello pneumatico e il basso muscoloso che lega il tutto. Questo dei Sunbomb è davvero un bel progetto, chissà se mai li vedremo live su un palco. Per il momento sparatevi questo Evil and Divine, non avrete rigurgiti di pentimento. Metal up!
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Piatto come una sogliola, un Tracii veramente "scolastico", uno Sweet che urla come un ossesso per tutto il tempo senza un minimo di dinamica fondendo le orecchie di chi ascolta...
60 tirato giusto per il mestiere...peccato |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Life 2. Take Me Away 3. Better End 4. No Tomorrows 5. Born To Win 6. Evil And Divine 7. Been Said And Done 8. Stronger Than Before 9. Story Of The Blind 10. World Gone Wrong 11. They Fought
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Line Up
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Michael Sweet (voce) Tracii Guns (chitarra) Mitch Davis (basso) Johnny Martin (basso su ‘They Fought’) Adam Hamilton (batteria)
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RECENSIONI |
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