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Avaland - Theater of Sorcery
10/06/2021
( 1022 letture )
Viene dalla Francia sotto il moniker Avaland il nuovo parto metallico/fantastico dedicato agli amanti di Avantasia, Nightmare, Sonata Arctica, Ayreon, Beast In Black e band simili. O almeno: come interessante per costoro viene presentato dalla Rockshots Records il progetto in questione. Una band molto giovane, quella di Grenoble, capitanata dal ventiduenne Adrien G. Gzagg il quale, con Theater Of Sorcery intende raccontare una vicenda a cavallo tra eroismo, mitologia, storia ed esoterismo, basata sul tentativo di restituire la luce al regno di Avalon da parte di uno stregone in grado di dominare le tempeste. Per farlo, Gzagg si è giovato anche della presenza di una nutrita batteria di ospiti di alto lignaggio, tra i quali Ralf Scheepers (Primal Fear), Zak Stevens (Savatage/TSO), Stephan Forté (Adagio) e Zaher Zorgati dei Myrath. Fatte queste premesse e delimitato il raggio d’azione del gruppo, le aspettative nei confronti degli Avaland erano piuttosto alte, ma probabilmente la non completa maturità artistica del responsabile principale dell’album ha limitato la resa del risultato finale.

Strutturato attorno a otto diversi characters che agiscono in maniera funzionale allo sviluppo della narrazione, Theater Of Sorcery mostra la presenza ripetuta di orchestrazioni curate dallo stesso Gzagg, che oscilla tra momenti orientati a una maggiore semplicità e altri in cui il tessuto delle composizioni si fa più intricato. Proprio le seconde sono quelle che dovrebbero conferire al tutto quel quid in più che lo faccia spiccare tra le migliaia di proposte di genere, ma alla prova dei fatti si rivelano invece il punto debole del CD. Se canzoni come Theater Of Sorcery, Escape To Paradise, Never Let Me Walk Alone, Deja-Vu e Rise From The Ashes funzionano tutto sommano relativamente bene, pur ricordando questa o quella canzone dei gruppi di riferimento (e di centinaia di altri dagli anni ’80 in poi), quando si arriva ai brani che dovrebbero far spiccare il volo al disco, qualcosa si inceppa. Gypsum Flower e I’ll Be Ready For Your Love, per esempio, sembrano a tratti un po’ pretenziose e, sopra tutto, durano troppo rispetto ai reali contenuti. Un problema generale che affiora purtroppo spesso, quest’ultimo. Quel che più nuoce al lavoro, però, è la mancata valorizzazione degli ospiti, talvolta "dispersi" all’interno di canzoni che lasciano solo intuire il valore del compositore, più che mostrarlo davvero. Molte voci, molti cori, molti assolo e molti botta e risposta innervano la scaletta, ma non comunicano quel senso di coesione e sviluppo degli arrangiamenti che un’opera del genere dovrebbe invece tenere come obiettivo principale. Ciò proprio al fine di non generare mille rivoletti di note diverse invece che un fiume che scorre sicuro nel suo alveo musicale fino alla foce. Questo anche a causa di una eccessiva insistenza su certi ritornelli che non sono così meritevoli di reiterata esaltazione.

L’impressione finale è che la voglia di stupire e dimostrare di essere già a un livello ottimale quale mastermind di una band e di un intero progetto molto articolato, abbia giocato uno scherzo a Gzagg. Theater Of Sorcery non è brutto e a tratti è persino godibile, ma si avviluppa spesso su sé stesso. La presenza degli ospiti non giova più di tanto e anche se il resto della band fa il suo, tutto scivola via superando la sufficienza, ma senza lasciare il segno. Probabilmente ritroveremo gli Avaland (o il solo Adrien) più in là, quando l’esperienza gli avrà conferito la capacità di selezionare meglio i propri obiettivi, di eliminare gli orpelli inutili e di affinare la capacità di organizzare un album come corpo unico e non come pretesto per segnalarsi. Magari tagliando del tutto ciò che non funziona al massimo e a costo di scendere nel minutaggio finale, puntando solo sul materiale migliore. Decisione che avrebbe giovato anche a Theater Of Sorcery.
Per adesso dobbiamo accontentarci di una metal-opera acerba.



VOTO RECENSORE
64
VOTO LETTORI
51.66 su 3 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2021
Rockshots Records
Symphonic Metal
Tracklist
1. Theater Of Sorcery
2. Gypsum Flower
3. Let the Wind Blow
4. Storyteller
5. Escape To Paradise
6. Holy Kingdom Of Fools
7. Never Let Me Walk Alone
8. Deja-Vu
9. I’ll Be Ready For Your Love
10. War Of Minds
11. Rise From The Ashes
Line Up
Adrien G. Gzagg (Voce, tastiere, orchestrazioni)
Christophe Feutrier (Chitarre)
Lucas Martinez (Chitarre)
Camille Souffron (Basso, double bass)
Léo Mouchonay (Batteria)

Musicisti ospiti
Ricky Marx (Ex-Pretty Maids/Now Or Never) chitarra su traccia 1
Stephan Forté (Adagio) chitarra su traccia 2
Ayman Mokdad (Venus Syndrome/Alien Encounters) chitarra su traccia 7
Virgile (ex-Rising Steel/Schräpnel) chitarra su traccia 11
 
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