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The Michael Schenker Group - Assault Attack
26/06/2021
( 1856 letture )
Si potrebbero scrivere decine di pagine parlando della storia dello storico chitarrista tedesco Michael Schenker, dei suoi dischi e dei suoi progetti, partendo dalla militanza negli Scorpions (assieme al famoso fratello Rudolf) e negli UFO, fino ad arrivare ai suoi progetti da solista e le varie versioni del Michael Schenker Group. Si potrebbe parlare del suo carattere, dei suoi problemi con alcool e droghe, dei successi che ha ottenuto negli anni e dei momenti un po’ più bui, ma non serve, ormai sono cose già note a tutti. Alla fine Michael Schenker, disco dopo disco, forse non troppo facilmente (è uno dei tanti artisti che ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, anche in proporzione al talento) si è sempre fatto valere, ritagliandosi una bella fetta di estimatori, giungendo in questo 2021 alla pubblicazione di un altro validissimo album, Immortal. Se da una parte stiamo parlando di un’artista che non ha bisogno di presentazioni, dall’altra i suoi validissimi lavori non sempre sono così celebri, ricordati con facilità, ma sono piuttosto delle chicche per appassionati, musica di estrema qualità purtroppo non così diffusa e riconosciuta come può esserlo quella di tanti altri “big” del rock-metal. Ecco quindi che è doveroso “rispolverare” un po’ le loro pubblicazioni: oggi è il turno di Assault Attack, terzo album della band pubblicato nel 1982.

Assault Attack viene dopo l’ottimo album d’esordio The Michael Schenker Group uscito nel 1980 e MSG, disco con cui avviene una certa maturazione, pubblicato nel 1981. Tornato nel regno Unito dopo un tour in Giappone (dal quale è stato tratto il live album One Night at Budokan) il MSG vede una rivoluzione nella formazione, con l’uscita del tastierista Paul Raymond e del batterista Cozy Powell, egregiamente rimpiazzati da Tommy Eyre e Ted Mckenna. Il cambiamento più grande avviene però sul fronte vocalist, con Gary Barden sostituito da Graham Bonnet, autore di una prova grandiosa. Tutti i musicisti, in entrata e in uscita, sono nomi validissimi. Cambia anche il produttore: a curare Assault Attack c’è Martin Birch, fresco da The Number of the Beast degli Iron Maiden. Entrando nel disco si viene subito travolti da brani all’insegna dell’heavy come l’esuberante Assault Attack o canzoni dalle ritmiche più lente e scandite come Rock You to the Ground o Samurai. In ogni caso emerge un grande lavoro da parte di tutta la band (come già detto fatta da gente con immense qualità) e in particolar modo da Michael, che mostra la solita grande capacità di creare brani solidi, di mettersi al servizio delle canzoni e di uscire quando serve mostrando tutto il suo talento come solista in grandi assoli di chitarra, precisi e tecnici, ma suonati con grande gusto e senso melodico. C’è spazio anche per l’hard rock più convenzionale, più abbordabile, con canzoni come Dancer o Desert Song.
Si prosegue tra rock, heavy e qualche punta di arena rock/AOR con Broken Promise, e Searching for a Reason. SI chiude con la strumentale Ulcer, veloce ed energica. Nella versione rimasterizzata nel 2009 si trova poi una traccia aggiuntiva, Girl From Uptown, in linea con quanto sentito nel disco.

Assault Attack alla fine è un disco pregevole, per qualità esecutiva ed idee. La band suona benissimo e tutto funziona al meglio, regalando all’ascoltatore una quarantina di minuti di musica di altissima qualità. Il disco rappresenta uno dei punti più alti nella discografia di Michael Schenker e alla fine non è cosa da poco, dato che ha sempre tirato fuori buone cose, basti pensare ai dischi precedenti, rispetto ai quali a dirla tutta fa anche un salto in avanti. Ci sono grandi melodie, uno stile (anche per quanto riguarda la chitarra) frizzante e divertente, una band e una produzione di qualità. Niente è fuori posto. Parlando di CD hard-rock/heavy-metal è veramente difficile pensare a qualcosa di meglio (non per fama, ma musicalmente siamo ai livelli di artisti blasonati e incensati dai media e nel suo “piccolo” il disco è una pietra miliare per il genere), pertanto il consiglio è sicuramente quello di recuperare Assault Attack e di riscoprire (specie nel caso l’abbiate sottovalutata) un po’ la discografia del talentuoso Michael.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
93.71 su 14 voti [ VOTA]
Fabio
Giovedì 27 Ottobre 2022, 23.52.49
6
Quando voglio ascoltare qualcosa di sensazionale metto su questo album, la title track è l'abc dell'heavy rock.
Alex
Martedì 25 Ottobre 2022, 22.11.10
5
Un album granitico, potente, ampiamente sonoro e strumentale. Brani ottimi, elettrizzanti e di una freschezza imperitura. La voce di Bonnet, poi, si adatta alla perfezione sul suono tecnico e pulito di Schenker. Album, a mio modesto avviso, da avere assolutamente.
Luka2112
Domenica 17 Aprile 2022, 1.07.15
4
Album fenomenale, così come qui è fenomenale la prestazione di Bonnet, siamo certamente di fronte ad un degli apici assoluti del biondo Mad Axeman, almeno 90 per un disco così.
Mr.Darcy
Venerdì 2 Luglio 2021, 7.29.34
3
Album immenso, per me il migliore della discografia di Micheal.
Aceshigh
Martedì 29 Giugno 2021, 9.24.21
2
Il mio preferito continua a rimanere il primo, ma anche questo è un grandissimo album. Sempre grande Schenker, qui forse leggermente più al servizio delle canzoni che in altri casi, insieme all’altro protagonista Bonnet, qui autore di una delle sue prove migliori. Voto 85
Lizard
Sabato 26 Giugno 2021, 13.55.02
1
Uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi per gusto melodico, tocco, tecnica. Ha influenzato almeno una generazione di musicisti. Peccato che da solista non abbia mai davvero sfondato negli States, finendo per rimanere in un limbo a metà strada.
INFORMAZIONI
1982
Chrysalis Records
Hard Rock
Tracklist
1. Assault Attack
2. Rock You to the Ground
3. Dancer
4. Samurai
5. Desert Song
6. Broken Promises
7. Searching for a Reason
8. Ulcer
9 Girl From Uptown
Line Up
Graham Bonnet (Voce)
Michael Schenker (Chitarra)
Chris Glen (Basso)
Tommy Eyre (Tastiere)
Ted Mckenna (Batteria)
 
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