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At The Gates - The Nightmare Of Being
02/07/2021
( 4514 letture )
Appare pressoché superfluo imprimere nero su bianco parole per narrare chi sono gli At The Gates e cosa hanno creato nel corso della loro carriera. Una peculiarità intrinseca alla band è sempre stata il loro spirito di cambiamento senza violare però la propria anima e la propria essenza. Come ampiamente dichiarato dagli stessi musicisti, l’intento in questo nuovo disco era quello di rinnovare lo spirito che aleggiava dietro ai propri lavori iniziali, scavando a fondo nella loro creatività e in uno mood progressive, facendo tesoro dell’esperienza di anni di carriera e di maturità personale e artistica.

Nel loro nuovo The Nightmare Of Being questo spirito si sente eccome, l’album è edito dalla Century Media suddiviso in dieci tracce e, senza girarci troppo attorno, diciamo subito che ci offre una band (ricordiamolo, tra i padri fondatori di un genere) in forma pressoché perfetta, a tratti irrequieta, a tratti “come una volta”, con sfaccettature inaspettate che camminano di pari passo a ciò che i fans di vecchia data avrebbero voluto sentire. Andiamo per gradi: The Nightmare Of Being gode di una produzione moderna e dinamica, tutte le sfaccettare sonore sono ottimamente equalizzate, gli strumenti sono bilanciati in maniera ideale sia nelle parti melodiche sia quando la band accelera e spinge fortissimo sui tempi e sulle distorsioni. Nessun aspetto sonoro prevalica ma regna un funzionale equilibrio e un suono generale, che ben si identifica nel macrocosmo definito Gothenburg sound. Senza dimenticare che in questo nuovo disco vengono esplorati territori musicali diversi tra loro, toccando partiture e sonorità che arrivano fino al jazz. Passiamo quindi alle tracce: Spectre Of Extinction dà inizio ai balli, il suo incedere è articolato e martellante, con sprazzi acustici e aperture dinamiche è il biglietto da visita ottimale per le aspettative d’ascolto. Dopo alcune note di piano The Paradox si mette in marcia con un fortissimo passo death/thrash e, se in un primo ascolto sembra un classico brano alla At The Gates, in realtà si rivela essere estremamente stratificato e dettagliato. La titletrack The Nightmare Of Being naviga su atmosfere melodiche e leggere che si alternano a una rocciosa sezione ritmica, il tutto con chitarre e voce in grande spolvero, è un brano immediato e orecchiabile che, porta alla successiva Garden Of Cyrus il primo passo verso l’uscita dalla zona classica della band, un brano complesso ed elaborato ma al contempo estremamente fluido e funzionale, gli innesti di sassofono e ambienti prog sono riusciti e godibilissimi. A metà scaletta, dopo due episodi più distesi, la band inserisce Touched By The White Hands Of Death che ripropone una spinta decisa sull’acceleratore, i ritmi sono serrati, oscuri ed aggressivi, cambi di tempo, uptempo e incisivi fraseggi chitarristici ne esaltano lo scorrere. Ennesimo cambio di marcia e con The Fall Into Time gli At The Gates ci propongono il miglior brano dell’album: cori, elaborazioni prog e melodiche, orchestrazioni musicali e impressive ritmiche si succedono, scorrono fluide, un brano compositivamente parlando di pura classe ed eleganza. A farla da padrone nella successiva Cult Of Salvation sono le due anime che pervadono il disco, una prima metà orientata sul death metal e una secondo più progressiva e rock oriented, una dualità messa in equilibrio e che traghetta l’ascolto a The Abstract Enthroned che con i suoi riff al limite del black è senza dubbio l’episodio di maggior violenza musicale di The Nightmare Of Being, con un finale inaspettatamente orchestrato e stratificato. Il finale del disco è affidato alla coppia Cosmic Pessimism più libertina e divagatoria e Eternal Winter Of Reason che mette nuovamente in auge il classico suono di Gothenburg.

Il fascino intrinseco in questo nuovo The Nightmare Of Being risiede nel suo essere un disco libero: libero da dogmi e da schemi, libero di muoversi in territori musicali che vanno da serratissimi paesaggi death a soluzioni progressive, sfruttando orchestrazioni e soluzioni stilistiche trasversali e inaspettate. Non è un disco sperimentale, qui tutto è studiato alla perfezione e tutto funziona dannatamente alla perfezione, le stratificazioni richiedono più ascolti per essere percepite, senza ombra di dubbio, ma fin dal primo play, si resta oltremodo affascinati da ciò che giunge alle orecchie e alla mente. Gli At The Gates hanno ritrovato a pieno la loro vena creativa e, con tutta la loro classe ed esperienza hanno finalmente messo in musica ciò che probabilmente si portavano dentro da anni.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
59 su 160 voti [ VOTA]
DavideD
Lunedì 31 Ottobre 2022, 17.46.00
19
Solitamente non sono un fan del melodic death metal sulla carta...proprio no....ma questo è un album così variegato...spazia liberamente tra generi...davvero qualcosa di fresco...ben fatto! Voto 85
Ezio
Lunedì 4 Aprile 2022, 20.35.13
18
Sono rimasto stupito in positivo da quest'album, si riconfermano maestri nel loro genere, 80 ci sta.
DEEP BLUE
Venerdì 7 Gennaio 2022, 20.42.30
17
per ora mi garbano - Spectre Of Extinction, Garden Of Cyrus, Cosmic Pessimism ...
TeoTheRipper
Martedì 3 Agosto 2021, 8.20.50
16
Ma solo a me la parte di sax in Garden of Cyrus ricorda la sigla di BoJack Horseman?
AL
Mercoledì 14 Luglio 2021, 11.26.50
15
a me ha colpito motto in positivo. Sono loro ma con alcune piccole variazioni ben bilanciate e inserite nel contesto generale in maniera perfetta. E quando decidono d fare gli ATG classici con Touched By The White Hands Of Death, spaccano che è una meraviglia. Per me 85 ci sta
Moro
Sabato 10 Luglio 2021, 22.39.58
14
un disco clamoroso. Non mi sarei mai aspettato una tale sperimentazione per gli At the Gates né tantomeno ci avrei scommesso. synth, flauti, sassofoni, chitarre acustiche.... ci sono diverse volte che sembrano gli Edge of Sanity e altre volte i migliori Opeth. Eppure fra un po' di atmosfera e l'altra, quando ripartono a mille, lo fanno sempre nel migliore dei modi. E' un disco fuori dai loro schemi eppure suona At the Gates 100%.... Ma suona anche come il disco che avrebbero dovuto fare gli Opeth dopo blackwater park
Aceshigh
Sabato 10 Luglio 2021, 19.01.39
13
I due album precedenti non mi erano dispiaciuti, ma nemmeno mi avevano fatto esaltare. Questa nuova uscita l’ho trovata decisamente migliore. Se le prime due tracce sono abbastanza tradizionali (grandiosa comunque l’opener), a partire dalla title-track le cose cambiano: ogni pezzo diverso dall’altro, ognuno con una sua precisa identità stilistica e ognuno pieno di sfaccettature al suo interno. Sia che si parli di brani più aggressivi che di brani più ariosi e dall’approccio quasi progressivo. Minimo comune denominatore: un’ispirazione che raramente viene a mancare nell’arco di questi 45 minuti. Accattivante, sorprendente a tratti e molto… libero. Quando finisce a me viene voglia di riascoltarlo di nuovo. Voto del recensore assolutamente sottoscrivibile.
Punto Omega
Giovedì 8 Luglio 2021, 12.24.31
12
Hanno osato, lo hanno fatto bene e hanno creato un lavoro decisamente pregevole senza perdere la loro identità. Personalmente lo colloco fra le migliori uscite dall'anno e pensare, che la stessa band, che ha scritto Slaughter of the soul, sia riuscita a comporre un pezzo come Garden of Cyrus, mi lascia soddisfatto, perché dimostra che alcune band vogliono maturare e non rimanere anchilosate su una formula che ha dato loro successo. Un'altra cosa va rimarcata nel descrivere questo disco: non è un ritorno al passato remoto della band, si tratta di una fase nuova che non tradisce il passato, cosa che ritengo lodevole.
Aletona
Giovedì 8 Luglio 2021, 6.06.52
11
Lo dico io!!!Non hanno tirato fuori una perla,nemmeno qualcosa che gli assomigli. Parer mio ovviamente, che sia chiaro adoro gli AC/DC.
Anish Giri
Mercoledì 7 Luglio 2021, 9.13.16
10
Album veramente interessante, sono rimasto piacevolmente sorpreso.
d.r.i.
Lunedì 5 Luglio 2021, 18.50.15
9
Come era troppo alto il voto per il precedente anche qui forse si è stati alti. Disco migliore di quello prima, piacevole ma nulla di indimenticabile o trascendentale. Piazzo lì un 72
Lord Vonatar
Lunedì 5 Luglio 2021, 18.31.11
8
85? cioè dico 85...già per come viene suonata la batteria è un voto un tantinello alto. A parte qualche passaggio imteressante (specie quelli jazz), disco senza infamia e senza lode. Questo se non avessi mai ascoltato gli ATG, ma avendoli conosciuti agli inizi, devo dire, disco da cestinare. Molto meglio il precedente, anche se li, il copione era il solito trito e ritrito. Anche gli ACDC usano i lsolito copione trito e ritrito, ma ditemi che non han tirato fuori una perla, con l'ultimo disco.
Salvo
Lunedì 5 Luglio 2021, 13.01.16
7
Credo che ultimamente si esageri troppo con i voti, non solo qui, anche su altri lidi. E' un disco onesto, nulla di più. Questi voti sono da riservare a ben altri lavori.
Giaxomo
Domenica 4 Luglio 2021, 9.50.39
6
Gli ho dato tre giri fino ad ora e per il momento sono in linea col pensiero di @Pacino. Non andrei oltre il 65. E ve lo dice uno che è fan degli At The Gates, ma gli album clamorosi, quest'anno, sono altri.
Edoardo
Domenica 4 Luglio 2021, 1.30.10
5
Bella rece e album clamoroso. Una sorpresa inaspettata.
Pacino
Sabato 3 Luglio 2021, 12.18.15
4
Buono per far scapocciare qualche sbarbatello, robetta. Voto 62.
Dario
Venerdì 2 Luglio 2021, 19.02.12
3
Che dire....ho iniziato ad amare il metal con At the Gates e soci svedesi....gran album,una scarica di adrenalina pazzesca
Luca
Venerdì 2 Luglio 2021, 17.23.36
2
Dopo due album pessimi, a sorpresa se ne escono con un capolavoro.. secondo me anche 90
Psycroptic
Venerdì 2 Luglio 2021, 13.16.08
1
Una delle band che più amo da quando ho cominciato ad ascoltare metal. Il disco che più attendevo tra tutte le uscite di questo periodo. E non delude affatto le mie aspettative. Secondo me è il migliore tra quelli usciti post reunion. Oltre i classiconi death\thrash, ci sono brani più progressive, orchestrazioni, che rendono il tutto più vario ed oscuro. Le tracce che preferisco sono le centrali "Touched by the White Hands of Death", "The Fall Into Time", "Cult of Salvation". Non che le altre non mi piacciano eh!😜 8 - 8,5
INFORMAZIONI
2021
Century Media Records
Melodic Death
Tracklist
1. Spectre Of Extinction
2. The Paradox
3. The Nightmare Of Being
4. Garden Of Cyrus
5. Touched By The White Hands Of Death
6. The Fall Into Time
7. Cult Of Salvation
8. The Abstract Enthroned
9. Cosmic Pessimism
10. Eternal Winter Of Reason
Line Up
Tomas Lindberg (Voce)
Martin Larsson (Chitarra)
Jonas Stalhammar (Chitarra)
Jonas Bjoler (Basso)
Adrian Erlandsson (Batteria)

Musicisti ospiti:
Andy LaRocque (Chitarra nella traccia 1)
 
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