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Ironwill - Breakout
05/07/2021
( 999 letture )
Un progetto sfaccettato quello messo in piedi dal chitarrista Salvo Dell’Arte e rinominato “Rock against Bullying”, che si esprime attraverso la sinergia creata dalla musica e dall’arte visiva, sotto forma di dischi, fotografie, video e fumetti. Lo scopo è quello di fornire una guida e una buona dose di coraggio a chi cerca la propria dimensione spirituale su questa terra, con un occhio di riguardo verso i giovani. Il substrato cristiano alla base dell’opera intera è ben percepibile, ma mai mostrato con ossessione come talvolta capita con progetti moralmente così schierati.
Fulcro del movimento è la band Ironwill, fondata dallo stesso Salvo Dell’Arte e arrivata al debutto discografico nel 2019 con Jonathan’s Journey, concept album sul tema della rivalsa e della riconquista di sé attraverso supplizi moderni come il bullismo e l’emarginazione da parte di un ragazzo dodicenne. Lungo tutto lo svolgimento dell’album i riferimenti cristologici sono palesi e fanno procedere la narrazione in maniera un po’ farraginosa, ma comunque gradevole. La musica invece si muove lungo binari sostanzialmente hard rock, con accenni più heavy qui e lì e un gusto per le contaminazioni sinfoniche e crossover che rende il tutto più intrigante.
A distanza di due anni dunque la band, con una line-up in gran parte confermata, decide di dare seguito al disco d’esordio con Breakout, concentrato di puro rock libero da troppe catalogazioni e carico di ottime suggestioni. L’apparato visivo è subito intrigante, dal momento che ogni brano dell’album è arricchito da un’opera composta ad hoc dal celebre fotografo Franco Donaggio, utile ad immergere l’ascoltatore nel mezzo di questo nuovo lavoro discografico. Nelle immagini viene illustrato il tema portante di Breakout, ovvero l’evoluzione dell’anima umana verso un cammino fatto di positività. Ancora un’analisi di tipo introspettivo e spirituale dunque, condotta attraverso testi non banali e una narrazione stavolta più lineare e chiara rispetto al debutto.

Una volta avviato il disco si percepisce subito come la sezione vocale occupi un ruolo preponderante nell’economia compositiva degli Ironwill, con testi piuttosto verbosi e che non lasciano spazio a ritornelli di facile impatto, sebbene non risultino pesanti da ascoltare. La voce della brava Riell è assoluta protagonista, grazie a un timbro tagliente e di stampo rock che strizza l’occhio al power metal in più di un’occasione. Alla cantante si affiancano Sherrie Anne Grieve, la quale arricchisce con il suo stile operistico brani come Try On The Other Side, e Jareth Skullek, unica voce maschile, ma decisamente marginale all’interno del disco.
Salvo Dell’Arte si rivela un bravo compositore e utilizza la chitarra per esaltare gli arrangiamenti dei singoli brani, elargendo pochi momenti solisti, ma di buona fattura. Largo spazio viene lasciato anche alle orchestrazioni, le quali non raggiungono mai livelli di estrema pomposità, ma emergono nei momenti più enfatici dell’album come nella finale Wind And Talk.
Le contaminazioni sono quindi presenti anche in questo nuovo disco, in maniera ancora più preponderante rispetto al debutto, ma riescono a fondersi bene con il contesto in modo tale da rendere il risultato finale piuttosto omogeneo nel complesso.
Basti fare un confronto tra il brano di apertura Fast As Rock And Roll, che si comporta come da titolo, con un tiro heavy classico e una Riell convincente sulle tonalità più acute del proprio registro, e un brano come Prince il quale – ancora come da titolo – si prodiga a mostrare il lato più crossover della band, con movenze funk che fanno da sfondo al cantato di Riell e di Skullek, qui equamente protagonisti.
Un po’ ridondanti e didascaliche le ballate invece, con Save Me che segue un copione già sentito più e più volte e True Or Not che risulta più incalzante solo grazie agli inserti operistici.
Il pezzo forte dell’album invece risponde al nome di Step By Step, sorta di funk metal bizzarro dove tutti gli elementi trovano una propria collocazione tanto inusuale quanto indovinata. L’intermezzo gothic a metà brano aumenta il senso di smarrimento, ma fa parte del gioco; gli Ironwill vogliono stupire e qui ci riescono bene, con un minutaggio giusto e una scrittura funzionale.

Breakout è dunque una conferma delle buone potenzialità del progetto di Salvo Dell’Arte: il disco scorre via facilmente, lasciandosi apprezzare ancora di più con una buona conoscenza dell’inglese; da questo punto di vista gli eventuali difetti di pronuncia (che chi scrive non ha notato) non disturbano affatto la resa finale, anche se sarebbe interessante ascoltare Riell alle prese con testi italiani.
Per arrivare a comporre un’opera davvero significativa forse manca ancora qualcosa per rendere la composizione più avvincente, poiché nessun riff e nessun ritornello di Breakout rimangono scolpiti nella testa dell’ascoltatore, ma in ogni caso parliamo di un progetto lodevole a livello tematico e che potrebbe risultare gradevole da ascoltare a una platea variegata di appassionati.



VOTO RECENSORE
71
VOTO LETTORI
99 su 1 voti [ VOTA]
Salvo Ironwill
Venerdì 9 Luglio 2021, 16.27.47
2
Grazie di cuore Rock on
Galilee
Venerdì 9 Luglio 2021, 13.07.11
1
Grande Salvo, l'ho conosciuto qualche anno fa. Personaggio. Sono curioso di ascoltarlo vista anche la dicitura alternative rock, dato che ero rimasto alla sua band decisamente di stampo heavy classico.
INFORMAZIONI
2021
Autoprodotto
Alternative Rock
Tracklist
1. Fast As Rock And Roll
2. Breakout
3. Gravity
4. Prince
5. Save Me
6. Sad Night
7. Step By Step
8. True Or Not
9. Try On The Other Side
10. Wind And Talk
Line Up
Riell (Voce)
Sherrie Anne Grieve (Voce)
Jareth Skullek (Voce)
Salvo “IronWill”Dell’Arte (Chitarra)
CalvinDuke (Basso)
Carlos Cantatore (Batteria)
 
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