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29/03/24
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Black Witchery - Inferno of Sacred Destruction
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31/07/2021
( 766 letture )
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Inferno of Sacred Destruction è il terzo full length dello storico gruppo statunitense Black Witchery, considerati tra i precursori del war metal, l’unione di Vaz e Impurath figli distorti di due parti molto dolorosi quali Irreverent e Witchery. Un’orgia sonora di stampo infernale tipicamente nordamericano con forti influenze di Blasphemy e di scuola finlandese Beherit, un disco black/death oscuro, minimale e marcio prodotto malissimo e pregno di odio e satanismo adatto ad anime che non hanno ancora trovato una giusta collocazione in questo tragico e disgustoso mondo, un album dove la copertina, i titoli dei brani e la durata brevissima fanno subito capire dove si andrà a parare.
In un muro di pietra impenetrabile fatto di riff intensi e contorti, una voce aspra e cavernosa, un metallo che passa in pochi secondi tra il black più demoniaco e il death più bestiale ed una composizione strumentale ai limiti del maligno accompagnati da una ritmica disumana e selvaggia per non parlare della produzione rozza e informe da scantinato che regala al lavoro un certo fascino grottesco. I Black Witchery come ben sappiamo anche se privi di originalità e ben lontani da innovazioni e sperimentazioni, sono comunque da annoverare tra i gruppi con maggior attitudine e personalità, i loro dischi sono sempre pregni di quel sadico e perverso senso di oppressione che in tanti cercano, uno stile musicale inconfondibile ma non inimitabile che riesce sempre a lasciare il segno regalandoci puntualmente dei piccoli e brevi lavori di una violenza inaudita, e Inferno of Sacred Destruction è uno di questi, un primitivo old school black metal dalle tinte death rosso sangue e un sound adatto a chi ama gruppi come Archgoat, Proclamation, Conqueror e Revenge. Dopo tanti allegri split ed EP e dopo i marci e decomposti due lavori precedenti Desecration of the Holy Kingdom e Upheaval of Satanic Might, arriva il super ridotto Inferno of Sacred Destruction, ventiquattro minuti di follia e pura immoralità, un disco sicuramente dal forte impatto ma sicuramente il più debole dei tre. Un lavoro privo di luce, che rappresenta un immaginario malato ed aggressivo proprio come ci mostra il devasto perverso dell’artwork disegnato e rappresentato dalla mente di Sickness 666. Pronti allora ad invocare il signore degli inferi? Premete play e non abbiate paura di sporcarvi le mani. Dopo l'intro, i musicisti non tolgono più il piede dal pedale e le dita dalle corde, l'ascoltatore viene dolcemente violentato dai demoni che usciranno dalle note di questo disco. Le porte delle tenebre, quindi si spalancano ad una dannata e malevola intro seguita da Holocaustic Church Devastation traccia senza tregua, un vero e proprio diabolico sterminio. Le note e le strofe blasfeme di Antichrist Order of Holy Death e la straziante Apocalyptic Carnage ci regalano attimi di vera distruzione totale, qui la voce di Impurath è catacombale e molto evocativa. Immancabili le fiamme in questo inferno sacro dove i riff lineari e quadrati della buonanima di Tregenda (R.I.P. 2016) e la batteria scarna e senza fronzoli di Vaz fanno da colonna portante di tutto il disco. Imbattiamoci ora nelle tracce protagoniste dell’album, Barbarism Domination e la titletrack dove ci viene presentata una pesante e dissacrante tortura in termini di blast beat e intermezzi sacrilegi. Oscura è la cover ben eseguita di Kingdom Against Kingdom dei Conqueror. Dopo la strumentale Sepulchral Witchcraft, ovviamente mai troppo soft, arriviamo all’ultimo girone, Ascension of the Obscure Moon dove siamo travolti da una intensa oscurità, quest’ultima traccia e l’interezza dell’album lascia addosso una tremenda angoscia e agitazione costante. La voce che prevarica su tutto è penetrante e priva di sfumature, Impurath riesce ad arrivare in ogni angolo del cervello e riesce a completare questa irriverente impresa cominciata dagli altri satanici strumenti.
Questo disco è l'arma perfetta per distruggervi completamente, l’effetto che provoca Inferno of Sacred Destruction è devastante, riuscirà a far cadere ogni tipo di maschera, che voi siate dei perversi sadici, potenziali suicidi, dei promiscui lussuriosi o dei peccatori di gola che hanno anteposto la ghiottoneria ai principi della giustizia e del rispetto per gli altri, sarete completamente assolti dall’abbraccio di satana che vi darà una breve e soprattutto semplice risposta: essere sé stessi non è mai un male, come non lo è questo disco diretto, semplice e vincente proprio come dovrebbero essere i nostri reali e sani sentimenti.
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2
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Gruppo davvero per i cultisti di un certo tipo di black metal (il cosiddetto \"war metal\"). Disco brutale, diretto, infernale e dannatamente blasfemo. Preso appena uscì, ne rimasi soddisfattissimo, come il resto degli altri due dischi che già possedevo. Certo lo stile dei Black Witchery grossomodo quello è, fin dal loro primo, fondamentale album. Si può quasi dire che sentito un pezzo, li hai sentiti tutti... ma è quello che rappresenta la loro musica: un assalto diabolico dall\'inizio alla fine, con pochissime variazioni (questo album si differenzia per la presenza di qualche intermezzo evocativo tra i pezzi). O si amano o si odiano... io sono tra i primi!
Per tutti gli amanti di vecchie glorie come Blasphemy e Conqueror! |
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1
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Questo disco l'avevo preso ad un mercatino. Marcissimo ignorante e come ce n'è sono a milioni, ma comunque divertente. 65 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. - 2. Holocaustic Church Devastation 3. Antichrist Order of Holy Death 4. - 5. Apocalyptic Carnage 6. Barbarism Domination 7. Inferno of Sacred Destruction 8. Kingdom Against Kingdom (Conqueror cover) 9. Sepulchral Witchcraft 10. Ascension of the Obscure Moon
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Line Up
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Impurath (Voce, Basso) Tregenda (Chitarra) Vaz (Batteria)
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RECENSIONI |
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