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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Groza - The Redemptive End
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13/08/2021
( 1474 letture )
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Il progetto Groza nasce nel 2018 come one-man band e prende il nome dall’omonimo primo full length dei polacchi Mgła, influenza massima del sound del gruppo. Con questo secondo album, i Groza confermano la loro bravura e professionalità. Chi ama il cosiddetto black metal moderno e di una certa fattura oltre che ben prodotto, non potrà farsi sfuggire questo oscuro gioiello. The Redemptive End è un fuoco fatuo che illumina e arde ad ogni singola nota, strumentazione potenziata dall’aggiunta di altri tre membri incappucciati e senza volto che hanno collaborato in maniera eccellente ad ottimizzare e perfezionare questo bellissimo lavoro.
Il black metal proposto dalla band è orecchiabile, di ottima qualità e dall’aspetto melodico molto dettagliato e pulito, anche se a tratti sfocia nel classico metallo nero svedese. L’approccio musicale della band tedesca è molto contemporaneo grazie principalmente ad una registrazione eccellente, dove è preponderante la cacofonia in stile Mgła come lo sono i riff infuriati e gelidi che diventano man mano protagonisti dell’album. Le canzoni hanno una forma classica e basica dove le melodie ben si mescolano alla freddezza della componente strumentale, arpeggi ed una vocalità potente che fanno gelare il sangue. Il songwriting è molto accurato e ricercato, tematiche come la misantropia e il nichilismo sono al centro della struttura di ogni canzone, perni portanti del messaggio dei Groza. Una band seria e di grande talento, dedita a questo genere che è capace di creare brani sì molto semplici strutturalmente parlando, ma di un fortissimo impatto emotivo ed emozionale, un album non originale sicuramente ma fatto e suonato da professionisti. The Redemptive End a differenza del primo full length Unified in Void è più cattivo, i riff sono avvincenti e violenti, una vera e propria mazzata. e la batteria? È praticamente perfetta sotto il punto di vista tecnico, riesce a raggiungere vette altissime ed acuminate. Il quartetto tedesco si lascia bruciare da subito in uno stato emozionale di passione totale grazie alla presenza di sonorità ordinarie date da arrangiamenti di chitarra completi e ben realizzati e onde perfette di blastbeat a profusione. La band traccia la propria direzione stilistica ed atmosferica attraverso sei brani ben costruiti senza troppi virtuosismi e con sezioni molto orecchiabili in quarantadue minuti di ferocia totale. Sunken in Styx - Part I: Submersion è di stampo oscuro e melodico a tratti malinconica e romantica, Sunken in Styx - Part II: Descent invece è dannatamente esasperata e musicalmente black metal vecchio stile, spicca invece subito dopo l’epica Elegance Of Irony dove gli arpeggi si evidenziano in tutta la loro bellezza ed armonia. Tocca poi alla titletrack che definirei mutevole, differenti sonorità maligne tra cui arpeggi magici e una batteria feroce in forte contrasto si mescolano in un vortice quasi assassino. Chiude il disco Homewards, dieci minuti di dolore profondo, dove le ritmiche sono tormentate e placate spesso da arpeggi finissimi alternati a silenzi e parti atmosferiche quasi dolci e poetiche.
Un disco dall’animo tagliente e suona in modo meraviglioso, un giusto connubio tra cattiveria ed eleganza ed a metà strada tra Uada e Mgła, molto godibile e strutturato alla perfezione. I Groza sono una realtà stilosa e oscura allo stesso tempo, ormai considerabile come di assoluto rilievo nel panorama estremo, una band lineare, tecnica ma non troppo che ha molto da offrire. Insomma, un lavoro molto convincente dal facile ascolto con una musicalità mai ripetitiva e scandito da un ottimo ritmo grazie soprattutto al batterista per il lavoro svolto alla perfezione, voce e registrazione eccellente.
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7
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Piacevole mix fra violenza sonora e melodia.. Produzione forse, fin troppo curata.. |
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6
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Riposa in pace Mike e insegna a tutti i demoni e a tutti gli angeli a suonare il basso. Una grande perdita per una band dalle sonorità incredibili. |
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5
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Discone, sono riusciti a prendere ispirazione da una band ma uscirne con personalità e poi questo disco ha dei suoni da paura, una cura nei dettagli che fa apprezzare le doti tecniche e le sfumature melodiche di cui il disco è pieno. |
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4
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Album valido, melodie convincenti, buon sound. Impossibile non riconoscere una aderenza un po' troppo devota agli MGLA, anche nella scelta dei volti velati sotto i cappucci, di chiara ispirazione dalla band polacca...forse un po' troppo a mio modesto parere. Confermo il voto della recensione. |
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3
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Ottimo, voto giusto. Meritevole di menzione il cuore della title-track: ti lacera i sentimenti. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sunken in Styx - Part I: Submersion 2. Sunken in Styx - Part II: Descent 3. Elegance of Irony 4. The Redemptive End 5. Nil 6. Homewards
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Line Up
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P.G. (Voce) U.A. (Chitarra) M.S. (Basso) T.H.Z. (Batteria)
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RECENSIONI |
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