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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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04/09/2021
( 1284 letture )
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Assicuratosi la permanenza nella storia del rock grazie alla produzione di Nevermind, Butch Vig nel 1993 decide di far partire un nuovo progetto insieme ai colleghi Steve Marker (co-fondatore degli Smart Studios di Madison) e Duke Erikson, con il quale aveva già suonato negli Spooner e nei Fire Town. L’ensemble così formato inizia con lo stesso Butch dietro al microfono, ma ben presto i tre realizzano di voler reclutare una cantante tosta e dotata di una grande personalità alla Patti Smith o Debbie Harry. Un giorno come altri, guardando il programma di MTV 120 minutes, Marker rimane attratto dal brano Suffocate Me degli Angelfish, band scozzese capitanata da una sensuale e carismatica ragazza di nome Shirley Manson: registrato il video su VHS e ottenuta l’approvazione unanime dei compagni, viene affidato alla manager Shannon O’Shea il compito di rintracciarla e il primo incontro fra i quattro avviene a Londra l’8 aprile del ’94. Dopo un’audizione disastrosa, la Manson conclude il tour con gli Angelfish (che da lì a poco si scioglieranno) e richiama la O’Shea assicurandole che stavolta le cose sarebbero andate per il verso giusto. Scelto il curioso moniker Garbage (il modo in cui venne bollato un remix creato per i Nine Inch Nails e la reazione che ebbe un loro amico in studio quando sentì una versione ancora in divenire di Vow), la band svolge le sessioni di registrazione tra l’aprile ’94 e il maggio ’95, un arco di tempo piuttosto lungo dovuto all’impegno di Butch con i Soul Asylum, alla non semplice ricerca di un’etichetta discografica (il gruppo, inviando i demo, non voleva allegare la biografia per non scatenare richieste dovute solamente alla presenza del celebre produttore) e al faticoso lavoro di scrittura dei testi, in gran parte concepiti prima dell’arrivo della Manson e da lei pesantemente rielaborati.
Il disco omonimo, pubblicato il 15 agosto ’95, è una pietra miliare dell’alternative rock anni ’90 e deve la sua fama all’allora innovativa proposta musicale, consistente in un raffinato lavoro di taglia e cuci certosino in grado di far convogliare rock, elettronica, echi new wave e “grunge destrutturato” all’interno di piccoli gioiellini pop scolpiti nello studio di registrazione. È questo l’habitat naturale dei tre producer e la loro grande esperienza dietro al banco del mixer si manifesta chiaramente nella sofisticata ricercatezza degli arrangiamenti, stratificati tramite l’incessante cooperazione fra tastiere, samples, loop e sovraincisioni ricreanti un patchwork stiloso e variopinto. A coronare un simile labor limae strumentale ci pensa la magnifica Shirley Manson, nuova icona del rock al femminile in virtù della sua forte personalità e del suo timbro che sa essere tanto seducente e languido quanto leggiadro e intriso di un malinconico romanticismo. Suoi anche i testi che, al contrario della musica, si ammantano di un’accezione profondamente intima e oscura intenta ad indagare argomenti scomodi come perversioni, voyeurismo, autodistruzione o il complicato rapporto con i demoni interiori riallacciandosi a certa darkwave e al nichilismo del grunge.
Il magico mondo dei Garbage apre i battenti con l’umbratile Supervixen, alternative rock dal sentore grunge nel trattamento delle chitarre (echeggianti gli Stone Temple Pilots) che conquista immediatamente grazie alle melodie “imbronciate” di una Manson alla quale è già impossibile resistere. Il primo asso nella manica è Queer, malizioso trip-hop degno dei maestri Portishead sublimato da una prova super sexy della singer contrassegnata da vocalizzi catchy e provocatori. La tripletta da capogiro iniziale viene completata dalla hit Only Happy When It Rains, a detta dei suoi autori uno sguardo parodico sullo stato di perenne depressione del Seattle sound: titolo preso in prestito dai The Jesus and Mary Chain, pseudo grunge nelle liriche e all’atto pratico un favoloso saggio di rock alternativo dai contorni elettronici infuso di una candida anima pop. Le pulsioni dark accennate in precedenza emergono nella soffocante coltre elettronica della seriosa As Heaven Is Wide (cruda denuncia degli abusi sessuali perpetrati dalle organizzazioni religiose), nei beat trip-hop cupi e angosciosi di A Stroke of Luck e nella piccata Not My Idea, graffiata dai perforanti riff distorti della chitarra e dai refrain secchi e ossessivamente ripetuti della vocalist. L’ondivago mood di Vow precede la stranota Stupid Girl, fra le gemme più luccicanti della discografia dei Garbage: incentrata sul sample di batteria di Train in Vain e sulle dense linee del basso, la traccia -dal piacevole flavour disco- è dominata da una Manson smaliziata ed autoritaria che con disincantato cinismo sprona le donne a non buttare il loro talento e la loro personalità nel mero tentativo di compiacere gli uomini. Gli hook melodici dell’angelica My Lover’s Box svelano un lato sentimentale e dolce che trova poi la sua piena realizzazione nella conclusiva Milk, un’eterea ballad edificata su ritmi trip-hop e su un’elettronica dalle nuance sinfoniche ideali per accompagnare la magistrale performance della cantante, allo stesso tempo passionale, vulnerabile e così struggente da far sciogliere anche i cuori più insensibili.
Garbage è dunque un album che ha segnato il rock degli anni ’90 e non è difficile capire il perché: un sound che porta a compimento le sperimentazioni dei Curve, una frontwoman degna erede delle grandi del passato (come il suo modello Chrissie Hynde), un campionario di hit smaliziate ed iconiche e, dettaglio da non dimenticare, dei videoclip curati serviti sul piatto d’argento per l’heavy rotation di MTV. Un caposaldo dell’alternative rock che ancora oggi, a ormai più di un quarto di secolo dall’uscita, suona fresco e moderno come solo i grandi dischi sanno fare: se incredibilmente non lo conoscete, fatelo vostro senza perdere un solo istante in più; al contrario, se ne siete innamorati questa recensione sarà il pretesto giusto per andare a riascoltarselo ancora una volta.
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8
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Un grande debut album..davvero moooolto molto bello. |
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7
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Mah non lo so, sto povero Butch Vig solo perche' ha prodotto Nevermind e altre band che nei primi '90 hanno contribuito a mandare in crisi il Glam, viene continuamente bistrattato. Altre canzoni molto belle sono Supervixen con quelle chitarre distorte e il ritmo stop and go, e Vow. Riperto per il genere e il contesto storico questo e' da 91, ma pegh me, attenzione. Ottima recensione accurata Indigo. Caghi saluti |
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6
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Lo conosco ma non c'è l'ho. Ho però il successivo che adoro follemente. |
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5
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@Imbonitore, guarda sulla carta il voto lettori è uno strumento utile per bilanciare da parte dell'utenza il giudizio del redattore; purtroppo molto spesso c'è chi si diverte (?) a mettere 30 a prescindere e ciò sfalsa tutto.
All'inizio pensavo succedesse solo negli scritti nu metal o metalcore (gli stili più odiati dai puristi), invece capita anche con gli altri generi.
La cosa migliore rimane che se uno vuole dare la propria opinione deve lasciare un commento dove esporre il proprio parere e termina dicendo il suo voto: certo questo comporta l'esprimersi in prima persona e non tutti hanno voglia di farlo, ma al momento è l'unico modo.
A parte la questione numero, almeno vedo che anche voi concordate che questo è un bel disco: la mia preferita è Queer, ma non si può resistere al fascino di hit come Stupid Girl o Only Happy When It Rains o la celestiale Milk. |
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4
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Capolavoro. Concordo. Lo ascolto tuttora con piacere, inoltre hanno pubblicato un nuovo album meraviglioso. |
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3
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Only Happy When It Rains e Stupid Girl sono i gioiellini di quegli anni; l'eroticissima A Stroke of Luck ai tempi mi creava qualche scompenso e trovo Milk un vero capolavoro. @ImBONItore ci ho pensato io. Non so le ragioni di quel 30: non è metal? Shirley non gliel'ha data? Vig è un produttore scarsissimo? Non lo sappiamo. Ma ad un album del genere non si possono dare certi voti. Così, per me è da 80, ma gli ho dato 99 per riequilibrare la media. |
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2
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Questo è un capolavoro dell'alternative rock anni 90. Senza se eeeeeé senza ma. Chi ha dato trenta nel voto lettori ha un buco anale al posto del cervello. Questo eeeè da 91 |
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1
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"only happy when it rains" mi piace, soprattutto il video, con la Manson in tutto il suo splendore provocante e malizioso, e ce l'ho pure salvato sul pc! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Supervixen 2. Queer 3. Only Happy When It Rains 4. As Heaven Is Wide 5. Not My Idea 6. A Stroke of Luck 7. Vow 8. Stupid Girl 9. Dog New Tricks 10. My Lover’s Box 11. Fix Me Now 12. Milk
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Line Up
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Shirley Manson (Voce, Chitarra) Duke Erikson (Chitarra, Basso, Tastiere) Steve Marker (Chitarra, Basso, Programming) Butch Vig (Batteria, Programming)
Musicisti ospiti Mike Kashou (Basso su tracce 1-5, 8, 12) Clyde Stubblefield (Batteria su tracce 2, 5) Pauli Ryan (Percussioni su tracce 3, 5, 8, 10)
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