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19/04/24
MARLENE KUNTZ
NEW AGE, VIA TINTORETTO 14 - RONCADE (TV)
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Hellcrash - Krvcifix Invertör
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26/09/2021
( 1843 letture )
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È dopo quasi dieci anni di attività e un paio di uscite minori che gli Hellcrash giungono oggi alla pubblicazione dell’esordio. Il trio nato nel 2013 a Santa Margherita Ligure mette le cose in chiaro sin da subito: se l’umlaut che fa capolino sulla “o” di Krvcifix Invertör non vi avesse ancora convinto, la copertina fa il resto: a metà strada tra il disegno di un bambino e un quadro di arte naïf, l’immagine è un riferimento tutt’altro che casuale all’artwork di Show No Mercy degli Slayer. Aspettatevi quindi massicce dosi di velocità, confusione, Satana e ignoranza come se ci trovassimo ancora nei primi anni Ottanta. In due parole: speed metal, un termine che il gruppo rivendica per altro sfoggiando il famoso swirl all’interno del booklet.
Ciò che l’involucro suggerisce viene immediatamente confermato dall’opener War Against Christ (Satan or Die), che dopo un minuto di rumori esplode in un riff micidiale. Quello che colpisce di più è la produzione ovattata e caotica, quasi da presa diretta, che immerge l’ascoltatore in un’atmosfera bestiale e dannatamente old school. Sul fronte musicale, oltre ai già citati Slayer di inizio carriera, emerge prepotente la lezione di Venom e Bulldozer. Siamo dunque di fronte a un incandescente miscuglio di speed metal, proto-thrash, spruzzi heavy e influenze punk, il più delle volte lanciato a velocità folli e condito da testi blasfemi di pessimo gusto. Lungo tutta la durata del disco, la chitarra tesse riff sguaiati e infuocati, sorretti da una batteria serrata ma che quasi si perde nel mare dei watt vomitati dalla sei corde. Mentre il basso fornisce una base sferragliante che aumenta ancor più l’impatto delle canzoni, il cantante-chitarrista Hellraiser sfoggia una prestazione vocale sgraziata degna del miglior Cronos. Forte di questi ingredienti, l’album è un assalto frontale continuo, un susseguirsi di autentiche bombette che non mancheranno di scatenare macelli in sede live e che difficilmente vi faranno star ferma la testa: la title-track, Evil Executioner, Hordes of Satan o ancora l’iconica Alcoholic Brigade colpiscono nel segno grazie a velocità elevatissime e riff indovinati, non di rado infuocati da una nera anima rock’n’roll. Il tutto è poi pervaso da un’attitudine luciferina, che si percepisce soprattutto nei molti passaggi di tremolo-picking, e sporca all’inverosimile. In altri momenti, i ritmi si fanno (leggermente) più ragionati e la costruzione dei brani più elaborata. È per esempio il caso di Raped by Satan che, nei suoi oltre sei minuti di durata, esplora territori prettamente heavy metal in un lungo intermezzo strumentale, o ancora della conclusiva Mephistopheles. Ricca di spunti solisti, sviluppi strumentali, la traccia si snoda lungo sette minuti di un vero e proprio tour de force, comunque non privo di momenti immediati ed esaltanti.
La durata piuttosto lunga dei brani è un primo indizio riguardo la qualità del lavoro che, pur presentandosi, all’immagine della copertina, come becero e ignorante, è assemblato con maestria e un’ottima conoscenza dei propri mezzi. Gli Hellcrash pescano a piene mani dal passato e confezionano un debutto micidiale, che farà senz’altro la gioia degli spiriti più nostalgici, così come di tutti coloro che apprezzano il lato più viscerale e rumoroso dell’heavy metal. Sguaiato, sferragliante e violentissimo, il disco trascina e diverte, ponendosi come perfetto contraltare alle produzioni cristalline e chirurgiche tipiche delle uscite discografiche odierne. Ma pur essendo citazionista e involutivo, Krvcifix Invertör non si limita a ricopiare i grandi nomi del passato. Tenuto conto delle influenze, il disco suona relativamente fresco e, soprattutto, mette sul tavolo una fortissima personalità. Alla luce di questo primo album, speriamo di non dover aspettare altri otto anni prima del prossimo.
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VOTO LETTORI
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51.56 su 182 voti [
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5
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Idee buone, produzione oscena anche contestualizzandola al genere
Non rovina totalmente l\'ascolto e qualcosa si può apprezzare, tuttavia è difficile. Pezzi troppo lunghi (paradossalmente quello da 7 minuti sembra essere il più breve). Non darei più di 60. Debutto sbagliato ma non musicalmente, cosa che temo segnerà la reputazione della band a vita. |
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4
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Neanche mi pagassero, e bene, loro per prendere certa roba o andare a vederli live, ammesso suonino in giro... |
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3
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per gente di bocca buona... |
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2
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Un po' di sano speed metal da santa Margherita ligure città piena di snob e fans della trap ci sta bene,, grandi cmq |
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1
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Va bene cavalcare i fausti ottantiani dei nomi citati già sopra, però la produzione poteva essere curata un pò meglio...a parte la voce, il resto è molto confusionario |
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INFORMAZIONI |
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Dying Victims Productions
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Tracklist
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1. War Against Christ (Satan or Die) 2. Krvcifix Invertör 3. Evil Executioner 4. Hordes of Satan 5. Into the Necropolis 6. Satanic Heresy 7. Raped By Satan 8. Alcoholic Brigade 9. Mephistopheles
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Line Up
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Hellraiser (Voce, Chitarra) Skullcrusher (Basso) Nightkiller (Batteria)
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RECENSIONI |
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