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Girlschool - Demolition
09/10/2021
( 1313 letture )
Se consideriamo che ancora oggi, nell’anno di grazia 2021, è ancora relativamente inusuale imbattersi in band totalmente al femminile impegnate a suonare heavy metal in qualunque sua sfumatura, pensate a cosa doveva essere fare la stessa cosa tra la fine degli anni ’70 e l’alba degli anni ’80. Un momento in cui il machismo imperante nel mondo del rock rendeva la presenza dell’altra metà del cielo sulla scena, davvero molto difficoltosa. Quando nel 1978 Kelly Johnson incontra Enid Williams e Kim McAuliffe, le quali hanno appena chiuso un progetto musicale chiamato Painted Lady, nato essenzialmente perché nessun uomo vuole suonare con loro e attorno cui lei stessa ha modo di gravitare, nascono le Girlschool. La band, nonostante vari e immancabili commenti inizialmente perplessi, se non di aperto dileggio a causa del fatto che si trattava di una formazione tutta al femminile che si proponeva di inserirsi in un ambiente decisamente fallocentrico, diventa subito molto seguita. Ciò sia a causa di un look pienamente in tema con la musica, che della concomitante esplosione della NWOBHM che accende definitivamente i riflettori su un mondo destinato di lì a poco a vivere un’epoca di assoluto splendore. Soprattutto, però, perché le ragazze suonano davvero bene (*).

Dopo il singolo Take it All Away e quando la band è già stata in tour coi Motorhead, nel 1980 è già tempo per il loro primo LP intitolato Demolition. Con il gruppo di Lemmy si stabilirà un sodalizio forte e destinato ad avere delle conseguenze, come l’allontanamento di Taylor dagli altri due sodali dopo l’EP St Valentine’s Day Massacre. Per quanto riguarda Demolition, l’equilibrata miscela tra il suono più tipicamente rock/NWOBHM e l’irruenza motorheadiana che contraddistinguerà questa fase della carriera delle Girlschool, contribuì a confezionare un album davvero gradevole e ben suonato specialmente dalla Johnson, prodotto da Vic Maile (Eric Clapton, Fleetwood Mac, Led Zeppelin, Hendrix). Dopo il suono lamentoso di una sirena il vinile partiva con la quadratissima Demolition Boys, pezzo di stile anni ’70 come base, in cui echi dei Motorhead risultanti dal lavoro della chitarra e della batteria in particolare, mettono subito in chiaro come le quattro donzelle non suonino smielate hit da classifica per un pubblico di rockettari da salotto. Not for Sale rallenta il ritmo con un pezzo bluesy che scivola via piacevolmente, mentre Race With the Devil è una cover del celeberrimo pezzo del power-trio dei The Gun e, come l’originale, si stampa in testa per merito di un riff tanto semplice quanto riuscito. Take it all Away riporta vicini al lato più rock 'n' roll di Lemmy & C. col singolo prima segnalato. Non il vertice del vinile, così come Nothing to Lose e Break Down. Una parte più amichevole dell’album, questa, che resta un po’ troppo ancorata alla decade precedente la sua uscita. Più sguaiata e leggermente punkeggiante Midnight Ride, ma il freno a mano tirato e un suono non esaltante non la aiutano. In questo senso è molto più riuscita Emergency. Un riff punk’n’roll su un arrangiamento heavy che anticipa alcuni sviluppi che avrebbero avuto a breve altre e ben più pesanti ricadute sulla scena. Anche Baby Doll si giova di certi echi post 1977 mischiati con il rock più tradizionale, per arrivare alla fine della fiera con Deadline, brano da cui viene fuori la vera anima metallica della band.

La storia delle Girlschool andrà avanti tra alti e bassi, attraverso il decesso della Johnson (un’artista morta di cancro a soli 49 anni, la cui storia vi invito ad approfondire) e vari cambi di formazione. Appiattito un po’ da una produzione teoricamente più che qualificata come quella segnalata nel paragrafo precedente, ma non addentro ai fermenti della nascente NWOBHM, Demolition resta un disco gradevole da ascoltare ancora oggi. Anche come testimonianza di un certo momento storico di passaggio, come primo vagito sulla lunga distanza di queste ragazze e quale carta d’identità di un’epoca in cui suonare heavy rock senza possedere un pisello era considerata cosa alquanto strana. Come testimonia la dichiarazione a suo tempo rilasciata da Jeff Beck proprio sulla Johnson ("Non posso credere che sia una ragazza a suonare") e probabilmente oltre le intenzioni del musicista. Disco che piazzandosi al numero 28 della chart U.K. fruttò date con Uriah Heep e Black Sabbath e un passaggio alla BBC, Demolition non rappresenta solo un buon esordio, ma la trasformazione di un sogno/diritto in realtà.

(*) Tratto da Donne Rocciose – 50 ritratti di femmine rock.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
82.83 su 6 voti [ VOTA]
Epic
Domenica 10 Ottobre 2021, 12.16.34
5
Gran bel disco di heavy&roll. Grande band.
Rob Fleming
Domenica 10 Ottobre 2021, 8.49.25
4
Race With The Devil è un autentico classico. Bel disco veramente e Hit and Run sarà una vera conferma
Maurizio
Sabato 9 Ottobre 2021, 15.59.40
3
Questo è (soprattutto) il successivo Hit and run sono un cazzotto in faccia al femminile. Grande Rock n roll brutalizzato. Motorhead al femminile...cara vecchia Bronze Records...
Fabio
Sabato 9 Ottobre 2021, 13.07.25
2
Un vero e proprio classico
Galilee
Sabato 9 Ottobre 2021, 13.07.10
1
Disco dall'energia invidiabile. Se lo metti in macchina sei fottuto. La strada diventa una formula indy. Top! Anche Hit and run merita.
INFORMAZIONI
1980
Bronze Records
NWOBHM
Tracklist
1. Demolition Boys
2. Not For Sale
3. Race With The Devil
4. Take It All Away
5. Nothing To Lose
6. Break Down
7. Midnight Ride
8. Emergency
9. Baby Doll
10. Deadline
Line Up
Kim McAuliffe (Voce, Chitarra)
Kelly Johnson (Chitarra, Voce)
Enid Williams (Basso, Voce)
Denise Dufort (Batteria)
 
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