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Lurk - Around the Sun
19/10/2021
( 741 letture )
Stravaganza, eccentricità, furia cieca e quel pizzico di strafottenza e sicurezza di sé che, in maniera dosata, dovrebbe far parte del corollario genetico di ogni artista all’esordio. Non manca nulla di tutto questo nell’universo degli americani Lurk, arrivati al debutto discografico con l’interessante Around The Sun, pubblicato lo scorso 17 settembre dall’attenta Pure Noise Records.
Nato come progetto punk nei sobborghi di Chicago, il quintetto capitanato dal cantante Kevin Kiley e dal bassista Dan Durley si presenta ai suoi ascoltatori con una miscela incendiaria di influenze, capaci di spaziare dai Ramones ai The B-52’s, mischiando il tutto con abbondanti dosi di horror punk à la The Cramps e un’impostazione vocale debitrice del sempreverde Jello Biafra.
I Lurk però non si limitano ad essere una semplice punk band, ma inseriscono nei propri brani incursioni puramente alternative rock creando di fatto uno stile che, sebbene risenta palesemente di influenze note, riesce a distinguersi quanto meno per il suo essere diverso dal solito.
Se infatti la sezione ritmica retta dal batterista Pedro Unzueta si muove spesso e volentieri in territori hardcore, le chitarre di Alex Rackow e Kevin Maida parlano una lingua spesso diversa se non opposta, sporcandosi di new wave e di crossover grazie ad arpeggi e fraseggi melodici alternati a sfuriate in power-chords, le quali fissano l’ossatura principale di tutti i brani.
Anche la produzione da una parte esalta il sound grezzo del gruppo, ma dall’altra tiene particolarmente in considerazione l’orecchiabilità dei brani; in particolare è nei ritornelli che il songwriting del gruppo emerge con più forza, con momenti talvolta memorabili.

Basta l’introduttiva Chromosome per capire di cosa si stia parlando: un avvio in sordina, ma che lascia ben presto spazio al timbro particolare di Kiley, il quale intona una sorta di inno da cheerleader esaltato dalla ritmica stoppata delle chitarre e dagli stop’n’go della batteria. In due minuti c’è spazio anche per un paio di aperture melodiche e un riff cafonissimo, che si scioglie in un finale forse fin troppo affrettato. Alla fine del brano sembra di aver assistito ad una jam tra Dead Kennedys e Faith No More, non male insomma.
Sicuramente Kiley non fa molto per nascondere la sua ammirazione per Jello Biafra e i vibrati che accompagnano la più classicamente hardcore punk Pressure Points non lasciano dubbi a riguardo.
Se a questo punto si potrebbe pensare di aver intuito lo spirito compositivo del gruppo arriva il singolo Crack A Smile a sparpagliare le carte in tavola, disorientando l’ascoltatore con il suo flavour power-pop weezeriano forse un po’ più ruvido di come ce lo si aspetterebbe, ma pur sempre azzeccato. Tutto funziona bene, senza mai sorprendere, ma risultando gradevole soprattutto in corrispondenza del solito bel ritornello.
Tornando su un mood più cattivello in See-Thru, dove si sentono chiari gli echi dei Faith No More di King For A Day... Fool For A Lifetime, ma sempre incanalati in un contesto piuttosto punk, si arriva alle note più placide di Bermuda, che strizza invece l’occhio alla pischedelia liquidi con risultati non esaltanti. La voce filtrata in particolare non risulta la scelta migliore per un brano simile, mentre invece le chitarre e i synth riescono ad amalgamarsi sul finale per una coda strumentale tutto sommato dignitosa.
I Lurk convincono quando rimangono fissi su un unico stile e la loro forza sta nell’unire l’hardcore alle sinuosità più moderne del rock: per questo brani come Sterilizer e Fear//Loathing risultano altri momenti forti del disco, con la loro solarità beach-punk unita ad una impostazione vocale pattoniana e movenze quasi meccaniche à la Devo. In particolare il secondo pezzo risulta a conti fatti il momento più rappresentativo dell’intero album e in generale la seconda sezione di Around The Sun risulta più coesa e convincente rispetto alla prima.
Top Secret è un ottimo corrispettivo della già citata Crack A Smile, per via delle sue melodie pop sui ritornelli, ma è inferiore nel risultato finale a causa di una scrittura non altrettanto brillante.
Concludono il lavoro i due brani più lunghi in scaletta, entrambi superiori ai quattro minuti: Strut è ancora un omaggio a Mike Patton, ma con una base strumentale al limite del post punk e un ritornello corale pop-punk quasi spiazzante al primo ascolto. La titletrack invece arriva a toccare addirittura sonorità (post) grunge vicine ai Puddle Of Mudd, con uno schema piuttosto prevedibile e lo spiacevole inconveniente di chiudere l’album con un brano insipido e del tutto non originale. Un vero peccato, soprattutto visto la coda strumentale ancora una volta più che apprezzabile.

I cinque ragazzi di Chicago dunque esordiscono con dieci brani onesti e apprezzabili, per un disco che dura meno di mezzora e anche grazie a questo particolare non stanca e non annoia. La proposta dei Lurk è accattivante e sulla carta anche particolarmente interessante, salvo poi perdersi in qualche frangente poco ispirato. Quando invece gli americani imbroccano la via giusta ecco che si creano momenti godibili tra il punk e l’alternative rock, piacevoli come ascolto disimpegnato o ideali anche come party-songs per serate all’insegna del divertimento.
Sicuramente c’è bisogno di migliorare a livello di personalità, laddove i modelli di riferimento risultano fin troppo evidenti e a tratti si prova quasi fastidio nel riconoscere l’ispirazione originaria.
Ma tutti questi aspetti, come detto in apertura di recensione, sono anche da imputare al fatto che Around The Sun è un disco di debutto e in quanto tale ha pregi e difetti.
La sostanza c’è e sembra pure essere consistente, speriamo che il quintetto lavori di cesello per i prossimi brani e ci regali un secondo disco ancora più schizzato di questo. Per adesso godiamoci i buoni brani presenti in Around The Sun per immaginare come risulterebbe una collaborazione tra alcuni dei nostri artisti preferiti.



VOTO RECENSORE
68
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2021
Pure Noise Records
Alternative Rock
Tracklist
1. Chromosome
2. Pressure Points
3. Crack A Smile
4. See-Thru
5. Bermuda
6. Sterilizer
7. Fear//Loathing
8. Top Secret
9. Strut
10. Around The Sun
Line Up
Kevin Kiley (Voce, Chitarra, Synth)
Alex Rackow (Chitarra, Cori)
Kevin Maida (Chitarra)
Dan Durley (Basso, Cori)
Pedro Unzueta (Batteria, Percussioni)
 
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