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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Billy F Gibbons - Hardware
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21/10/2021
( 1174 letture )
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Nel giugno 2020 è stato Matt Sorum a telefonarmi di punto in bianco e a dirmi: “Non so tu, ma io sono pronto a fare qualcosa e fare rumore fa proprio al caso nostro. Che ne pensi di uscire e dare un’occhiata ad un nuovo studio di registrazione?” Io ho risposto: “Accidenti! Questa è musica per le mie orecchie! Che cosa hai in mente?” E lui ha detto: “Oh, c’è un posto vicino a Joshua Tree”. E inizialmente pensavo si riferisse a Rancho De La Luna, dove avevo già lavorato con Josh Homme e il suo progetto Queens of the Stone Age. Ma Matt ha detto: “No, è proprio dall'altra parte dell'autostrada”. Non solo era dall'altra parte dell'autostrada, ma a venti miglia, in mezzo al deserto! Quando siamo arrivati ho pensato: “Trenta minuti; daremo un'occhiata in giro”. Quei trenta minuti si sono trasformati in tre mesi. Siamo entrati dalla porta principale e non ce ne siamo andati finché non abbiamo concluso l’album. La cosa migliore è stata trovare una manciata di strumenti in giro, perché quando siamo arrivati Matt non aveva nemmeno una bacchetta e io non avevo neanche un plettro. Con mia grande gioia, in studio avevano una vecchia chitarra Fender Jazzmaster che si appoggiava ad un serbatoio di riverbero Fender. Matt ha messo a punto un set di pelli che era in un angolo e siamo partiti.
Non ci sono parole migliori per spiegare Hardware se non quelle del suo autore. Il racconto di Billy Gibbons su come è nato il suo terzo disco solista, affidato alle pagine di Pastemagazine.com dalle quali è stato estrapolato lo stralcio in apertura, ha il sapore d’altri tempi. In un mondo in lockdown e sempre più orientato allo smart working (anche nella musica), la storia acquisisce quasi un’aura mistica. Che la fiaba di Billy sia vera o no, dalla musica traspare indistintamente il luogo dove sono avvenute le registrazioni: sabbia del deserto, cactus, serpenti a sonagli…Sulle lyrics permane l’immancabile chiodo fisso di Billy per le auto roventi e le femmine ancor più “calienti”. Insomma se non si fosse capito il sound e le tematiche di Hardware sono profondamente “made in south”. Quasi 37 minuti di pregevoli sfumature blues/rock fedeli alla tradizione con uno sguardo furtivo sul presente. Ma in fondo cos’altro potevamo aspettarci dal leggendario cantante/chitarrista degli ZZ Top e dall’ex batterista dei Guns’n’Roses? Ai due aggiungete Austin Hanks, cantautore e chitarrista proveniente dalle colline pedemontane dei Monti Appalachi e il producer di Nashville, Mike Fiorentino. Terre d’origine che portano gradevoli spolverate country/folk, a confezionamento di un prodotto 100% U.S.A.
Gran parte delle track sono incentrate sullo splendido lavoro delle chitarre e sul riverbero menzionato da Billy Gibbons durante l’intervista. Convivono pacificamente refrain riconoscibilissimi, slide guitar, assoli dinamici e mai noiosi. I singoli e i videoclip caratterizzano il disco e forniscono una valida anteprima del contenuto. Ad esempio una canzone come She’s on Fire non lascia spazio ad incomprensioni per quanto riguarda la proposta. Sul brano la tensione è mantenuta alta dall’inizio alla fine della corsa, grazie anche all’apporto prezioso del basso; gli assoli servono a spezzare una monotonia comunque contagiosa e a farci godere maggiormente. West Coast Junkie è un elogio al rock’n’roll californiano, una sorta di via di mezzo fra una beach song e la colonna sonora di una serie spy. My Lucky Card risulta essenziale pur possedendo un indovinato sottofondo di tastiere ed una produzione moderna. Quest’ultimo tratto non è casuale, anzi torna sulle track alternative di Hardware, cioè More-More-More e la conturbante Spanish Fly. All’interno dell’LP Gibbons non fa altro che ribadire il concetto e l’attaccamento alle radici americane. I momenti salienti sono il duetto con le bravissime georgiane Larkin Poe (Stackin’ Bones) e l’autobiografica S-G-L-M-B-B-R. Infine un salto oltre il confine messicano con la spettacolare versione elettrica di Hey Baby, Que Paso, brano originariamente folk, per poi tornare incentrato sul vero protagonista del platter: il deserto. Desert High è uno splendido e misterioso omaggio; rispecchia atmosfere notturne e inquietante vastità, rese alla grande dalla profonda prosa basso-baritonale del frontman.
È stimolante vedere un ultrasettantenne mettersi continuamente in gioco, non muovendosi solamente sui propri storici passi, ma cercando anche di andare oltre, affidandosi a musicisti e produttori più giovani di lui e quindi inevitabilmente più pratici con l’uso di nuove tecnologie. Beninteso, non siamo certamente di fronte ad un album alternative rock: spesso le track non superano i tre minuti, i ritmi sono incalzanti e le sonorità ben radicate al cospicuo bagaglio musicale americano del XX secolo. Hardware è un album perfetto per gli amanti del classic rock con piccole pretese di intuizioni contemporanee.
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9
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Ascoltato oggi. Carino ma niente di eccezionale. Direi sufficiente *anche perché tante canzoni finiscono lì, sembrano quasi troncate). |
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8
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80 no. C'è molto mestiere ed è gradevole, questo si. |
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6
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Gran chitarrista e bluesman.
La sua tecnica sopraffina, debitrice del'immenso Roy Buchanan lo mette una spanna sopra agli hendrixiani, lasciando perdere il songwriting |
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5
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Bel disco entrato nella mia playlist... |
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4
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Ho ascoltato qualche pezzo, davvero esaltante. Se riesco lo recupero volentieri. |
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3
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Ragazzi questo è un album spettacolare! E' rock, boogie, hard rock e hard blues. Ma soprattutto - frase banale lo so - è tanto, ma tanto Billy Gibbons. Vagabond Man e Spanish Fly sono brani "stupenderrimi". Gibbons dimostra di essere un chitarrista sopraffino ogni volta che tocca la chitarra. In una canzone di tre minuti riesce ad infilare due inserti solistici. Chi ci riesce più al giorno d'oggi? Il voto è corretto, ma poiché oggi si esagera dico 85. |
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2
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Solo TANTO affetto per questo amabile barbone!!! |
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1
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Bellissimo. Ottimo compagno di viaggio in auto |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. My Lucky Card 2. She’s on Fire 3. More-More-More 4. Shuffle, Step & Slide 5. Vagabond Man 6. Spanish Fly 7. West Coast Junkie 8. Stackin’ Bones 9. I Was a Highway 10. S-G-L-M-B-B-R 11. Hey Baby, Que Paso 12. Desert High
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Line Up
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Billy Gibbons (Voce, Chitarra) Austin Hanks (Chitarra) Matt Sorum (Basso, Batteria) Musicisti Ospiti: Larkin Poe (Voce nella traccia 8)
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RECENSIONI |
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