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Frank Carter and The Rattlesnakes - Sticky
29/10/2021
( 857 letture )
Ne è passato di tempo da quando Frank Carter urlava tutto il suo disprezzo nei confronti della sua decadente Inghilterra, al microfono dei fenomenali Gallows. Dieci anni quest'anno, per la precisione. Dopo aver lasciato gli enfants terribles del punk britannico e passata la parentesi melodica dei Pure Love, l’irrequieto singer mette in piedi il progetto che lo occupa tutt'ora, assieme al chitarrista Dean Richardson: i Frank Carter and the Rattlesnakes. Nel corso dei suoi sei anni di vita, la band ha pubblicato quattro album, compreso il qui presente, freschissimo Sticky. Ciò che all'inizio doveva essere un ritorno alle origini HC di Carter, si è rapidamente trasformato in un pot-pourri di punk, alternative, elettronica, garage e svariate altre forme di rock.

Veniamo a Sticky. Giunto dopo l’ultimo End of Suffering (2019), il nuovo nato è, come molti suoi contemporanei, figlio della pandemia. Mentre le prime restrizioni sanitarie provocano la fine anticipata del tour a supporto del disco, la band si ritrova all’improvviso nella più totale incertezza. Un tema che traspare nei solchi dell’album, registrato durante il lockdown. Il singolo My Town, ad esempio, sarebbe una metafora della situazione, e più precisamente della nostra salute mentale collettiva che cade a pezzi, secondo lo stesso cantante. Ma questo non significa che Sticky sia un disco triste, anzi. Il quarto album dei Frank Carter and the Rattlesnakes applica la stessa ricetta del passato, rendendola se possibile ancora più catchy ed eliminando quasi del tutto certi toni intimisti che caratterizzavano End of Suffering. Musicalmente parlando, siamo di fronte a une mezz’ora scarsa di alternative rock sanguigno e moderno, nella forma di un pugno di brani brevi e dall’andamento parecchio sostenuto, costruiti attorno alla voce versatile e riconoscibile del leader. La title-track apre la via: struttura strumentale minimalista e rumorosa, ritmi alti e un refrain che, tenendo fede al titolo, non si stacca dalla testa. Nel suono del gruppo inglese, l’immediatezza del punk si coniuga con il lato casinista del garage e l’approccio catchy del rock più radiofonico, condito spesso e volentieri da grossi sequencer posti in primo piano. Allo stesso tempo affilati e pettinati, i brani comunicano un senso di divertimento e una voglia di fare casino non indifferente. Ne sono esempio la sguaiata Bang Bang, i singoli incendiari My Town e Go Get a Tattoo, ma anche le più “cupe” (si fa per dire) Take it to the Brink e Off With His Head, che difficilmente riusciranno a tenervi ferma la testa. Su tutto svetta un Frank Carter in stato di grazia, evidentemente divertito, che passa dalle grida a un cantato pulito più che onesto, dimostrando sempre molto carattere. Ma malgrado uno stile globalmente immediato e easy listening, alcune eccezioni mettono in mostra qualche dettaglio in più, come l’evocativa Cobra Queen, i cui synth rimandano alla new wave, o il sax che fa capolino in Rat Race. Da segnalare poi la presenza di qualche ospite di un certo rilievo, tra cui Joe Talbot degli Idles, la cantante Cassyette e Bobby Gillespie dei Primal Scream.

A conti fatti, Sticky si rivela essere un disco gradevole e coinvolgente. Al quarto tentativo, i Frank Carter and the Rattlesnakes riescono forse a trovare la perfetta unione delle parti, erigendo un suono allo stesso tempo composito, ultra-immediato e inconfondibile. Se l’efficacia dei brani è innegabile, bisogna anche riconoscere che questi non si limitano al loro lato più patinato. Lungi dall’esaurirsi dopo due ascolti, le canzoni mettono invece in mostra un songwriting relativamente sofisticato, che trova ampio spazio in alcuni episodi sopracitati. Sticky non rivoluzionerà di certo la storia della musica, ma si pone come un valido esempio di come fare rock (alternativo) nel 2021, divertendosi e senza prendersi troppo sul serio.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2021
International Death Cult
Alternative Rock
Tracklist
1. Sticky
2. Cupid's Arrow
3. Bang Bang
4. Take It to the Brink
5. My Town
6. Go Get a Tattoo
7. Off with His Head
8. Cobra Queen
9. Rat Race
10. Original Sin
Line Up
Frank Carter (Voce)
Dean Richardson (Chitarra)
Tom Barclay (Basso)
Gareth Grover (Batteria)
 
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