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Ministry - Moral Hygiene
15/11/2021
( 2419 letture )
Tre anni dopo l'ultimo AmeriKKKant, il coloratissimo e chiassoso carrozzone dei Ministry torna a fare irruzione nei nostri impianti stereo. E per certi versi, lo fa in una veste radicalmente nuova. Il quindicesimo disco del gruppo presenta infatti una formazione quasi del tutto rinnovata rispetto al precedente, eccezione fatta per il líder maximo Al Jourgensen e il “macchinista” John Bechdel. Se ogni cambio di line-up comporta il suo lotto di incertezze, bisogna dire che i nomi coinvolti sono già una mezza garanzia. Al basso troviamo l'ex-Tool Paul D'Amour, mentre il chitarrista Cesar Soto e il prestigioso Roy Mayorga (già batterista di Soulfly, Stone Sour, Amebix e tanti altri) entrano stabilmente in formazione. Il pericoloso vuoto lasciato dalla partenza di Sin Quirin viene colmato da un certo Monte Pittman. Bassista dei Prong per qualche anno, Pittman è soprattutto chitarrista live per Madonna da vent'anni, quindi non proprio il primo degli sprovveduti.

Forte di questa formazione da urlo e fomentato da un anno di pandemia e disordine, Al Jourgensen torna dunque a far ruggire la sua macchina da guerra che, manco a dirlo, si presenta in gran forma. Leggasi una profonda e angosciosa immersione in un mare frastagliato di campionamenti, elettronica, chitarre affilate e ritmiche chirurgiche, il cui andamento ossessivo dipinge paesaggi distopici e alienanti. Alert Level è una vera e propria dichiarazione d'intenti e mette sul tavolo quanto appena detto: persa tra mille filtri e riverberi, la voce roca di Al Jourgensen si trascina su una pasta pulsante e allucinata, degna base per un personaggio metà predicatore metà agitatore politico. La rabbia di fronte al sistema resta tanta da gridare: the world is a mess, grida il cantante nella seguente Good Trouble che, malgrado certe tinte introspettive, chiama alla rivolta e a sbatter fuori i fascisti, inteso qui in senso lato. Testi incendiari che trovano benzina nelle trascinanti Sabotage is Sex e Disinformation. Up-tempo anthemico, la prima vede un'ottima ospitata di Jello Biafra, mentre la seconda mette in luce il lato più meccanico e marziale dei Nostri, che richiama alla mente i loro primi lavori. Tra denunce alla giungla digitale dei social media, la canzone fa trasparire una strumentale corposa ed efficacissima, prova della prestazione maiuscola dei nuovi compagni di rotta di Jourgensen. Pur suonando parti semplici e quadrate, come vuole il genere, i musicisti erigono un moro sonoro davvero impressionante, innaffiato da massicce dosi d'elettronica. A questo punto della scaletta, la band infila saggiamente una riuscita cover di Search and Destroy degli Stooges. Scelta come singolo, la canzone permette di tirare il fiato grazie ad una struttura più snella e catchy. E sulla stessa lunghezza d'onda si piazza anche Believe Me, il cui andamento strisciante fa spazio ad un altro refrain anthemico. Tabla e sitar arricchiscono la successiva Broken System, che, stando alle parole dello stesso leader, fornisce il riassunto di quanto detto finora, come l'eloquente titolo suggerisce. Cambiamento climatico, corruzione, cleptocrazia, ce n'è per tutti i gusti. E tra i temi trattati, non poteva certo mancare la pandemia di Covid, evocata nell'angosciante strumentale Death Toll. Se We Shall Resist si perde nei riverberi della dub più nera e rituale, l'ultima TV Song #6 (Right Around The Corner Mix) parte a perdifiato in una sorta di “surf-industrial” indiavolato e totalmente folle.

Giunti a questo punto appare evidente come il quindicesimo disco dei Ministry metta in luce una gran varietà di volti e stili, fornendo un buon sunto della loro lunga carriera. Dai battiti meccanici ai mantra sciolti nel fumo dei campionamenti, passando per un'aggressiva ed efficace base strumentale puramente rock, i Nostri si presentano in stato di grazia e decisamente scatenati. Che sia l'ennesima ripartenza, l'apporto di nuovi compagni, la pandemia o nulla di tutto ciò, la band firma un disco di tutto rispetto. Non c'è quindi da aver paura: finché il mondo resta un posto ingiusto e malato, si può sempre contare su Al Jourgensen per cantare le sue peggio derive. In questi tempi cupi, una garanzia.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
68.16 su 12 voti [ VOTA]
Metalraw
Venerdì 19 Novembre 2021, 12.22.28
6
Sinceramente? Inascoltabili dal post-Relapse. Solo confusione.
Diego75
Giovedì 18 Novembre 2021, 20.07.43
5
Non saprei cosa dire di loro....ma sinceramente penso che siano finiti da 30 anni ...dopo psalm 69 " carino"...hanno fatto cose molto anonime....praticamente stanno a galla solo perche' vengono considerati tra i prime movers del genere industrial....voto 60 per la coerenza...ma in quanto a idee meno di zero.
DEEP BLUE
Giovedì 18 Novembre 2021, 7.19.08
4
Aspettiamo da tempo il ritiro dalle scene
Deathland
Lunedì 15 Novembre 2021, 20.58.22
3
Per me il migliore da The Last Sucker. Voto giusto, se soprattutto sapete chi è Kenneth Copeland non potete non rendervi conto che Al sia stato geniale con i campionamenti di questo disco, ha portato i Ministry nel 2021
Korgull
Lunedì 15 Novembre 2021, 19.35.45
2
Non un capolavoro di sicuro....album molto "standard" per un gruppo che aveva fatto dell'eccezionale e del imprevedibile la loro missione. A parte il calo fisiologico di idee, come ho già detto in un'altra recensione di un album dei Ministry, allo zio Al manca l'aiuto di Paul Baker...da quando se ne ė andato, ormai quasi un ventennio fa, la musica ė cambiata... Detto qusto vorrò sempre bene al vecchio Al!
Shock
Lunedì 15 Novembre 2021, 18.59.12
1
Altro disco di rara bruttezza da parte di Al: ormai da anni non ne imbrocca una, disco noioso come pochi, qualche raro guizzo ma troppo poco per un gruppo (beh, non proprio) che ha fatto tanti capolavori in passato. Magari piantarla veramente lì, come detto da anni?
INFORMAZIONI
2021
Nuclear Blast Records
Industrial
Tracklist
1. Alert Level
2. Good Trouble
3. Sabotage Is Sex
4. Disinformation
5. Search and Destroy
6. Believe Me
7. Broken System
8. We Shall Resist
9. Death Toll
10. TV Song #6 (Right Around the Corner Mix)
Line Up
Al Jourgensen (Voce, Chitarra, Tastiera, Campionamenti)
John Bechdel (Tastiera, Campionamenti)
Cesar Soto (Chitarra)
Monte Pittman (Chitarra)
Paul D'Amour (Basso)
Roy Mayorga (Batteria)
 
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