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19/04/24
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Colonnelli - Iniezione Meccanica Continua
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22/11/2021
( 1922 letture )
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Suonare thrash metal in italiano, i Colonnelli avevano già dimostrato in passato di saperlo fare. Una scelta singolare, per certi versi coraggiosa, che vede oltre agli storici IN.SI.DIA ben pochi adepti. Sin dall’esordio, il gruppo toscano ha messo in avanti una forte dose di personalità, che traspariva in una proposta personale e ambiziosa, anche se forse non ancora perfettamente inquadrata. Giunti con Iniezione Meccanica Continua alla soglia cruciale del terzo album, i tre ragazzi sono pronti a varcare l’atteso salto di qualità. Era quindi con una certa trepidazione che aspettavamo il loro nuovo capitolo discografico e, diciamolo subito, non siamo stati delusi.
Il gruppo non cambia di una virgola la propria proposta sonora, composta da due elementi cardine: una strumentale thrash metal di rara violenza e un cantato in lingua madre che non disdegna linee melodiche talvolta vicine all’alternative. Il tutto avvelenato da una rabbia cieca e una visione del mondo nerissima. Ingredienti forse strani sulla carta, ma che, una volta passata una certa sorpresa iniziale, convivono in maniera piuttosto naturale. Rodato da anni di esercizio, il suono del gruppo si fa ancora più compatto, affiatato e, se possibile, feroce di prima. Un’ottima produzione fa pulsare gli strumenti in un brodo ribollente, mettendo in luce una potenza di fuoco davvero impressionante. Basta prendere le strofe dei primi due brani, Primo Sangue e Federico io ti Ammazzerò: è come se i solchi del disco facessero fatica a contenere l’odio sputato dal leader Leo Colonnelli sopra un turbine maligno che prende letteralmente l’ascoltatore a mazzate. I riff scarni e diretti dello stesso Colonnelli, il drumming tentacolare di Bernardo Grillo e, sullo sfondo, il basso di Andrea Deckard, erigono un muro sonoro granitico sul quale però trovano spazio ritornelli più ariosi e melodici. I refrain dei due suddetti brani ne sono un esempio, così come quello della successiva Uomo Morto nel mio Letto. Pur presentando gli stessi corrosivi ingredienti, il brano si dimostra meno compatto, e, per certi tratti, più vicino all’alternative, soprattutto nell’intenso ritornello, così come la lunga e riuscita Furiosa. Altrove invece è l’assalto primordiale a prevalere, come nel caso de Il Cantico dei Colonnelli o della title-track.
Pensata, secondo le parole della band, come una dedica d’amore ai motori, la canzone svela anche il filo conduttore concettuale del lavoro, visibile fin dalla copertina: l’espressione “iniezione meccanica continua” designa un particolare tipo di iniezione che alimenta motori di enorme cilindrata utilizzati nelle competizioni di accelerazione su un breve percorso, ciò che sprigiona un’energia talmente grande da provocare, talvolta, gigantesche esplosioni. Se quest’episodio è raccontato nella tragica e notevole Interceptor, carburante, fuoco e benzina fanno capolino continuamente durante l’ascolto, anche in senso più ampio. Ne è esempio la rabbiosa Fossi benzina, a voi Romani che se la prende in maniera molto poco sottile con gli “odiosi” turisti della Roma bene in visita nelle zone del Monte Argentario e della Bassa Maremma, luogo di origine dei Colonnelli. La citazione di Fabrizio De André è solo uno dei tanti rimandi che la band ha disseminato nei brani. La linea Federico, io ti ammazzerò, sei troppo stupido per vivere fa il verso, cambiando giusto il nome, a un brano di Alberto Fortis, mentre il titolo della breve strumentale Non uscirò mai vivo da questo mondo è un riferimento a Hank Williams. I titoli Furiosa e Interceptor evocano, invece, la saga di Mad Max, e un cenno a Twin Peaks è contenuto nella title-track. E parlando di tributi, ben due cover sono presenti in Iniezione Meccanica Continua. Con Elettricità dei Santo Niente, il gruppo mostra il proprio amore per l’alternative rock italiano degli anni 90, stravolgendo però il brano in stile Colonnelli, un po’ come fatto per Festa Mesta dei Marlene Kuntz, presente su Come Dio Comanda. Chiude la raccolta, un po’ a sorpresa, Love will Tear us Apart dei Joy Division. Ben più muscolare dell’originale, la canzone è reinterpretata in modo più che godibile, ma, lontana dalla tempesta che la precede, segna un piccolo calo di intensità sul finale del disco.
Riferimenti motoristici a parte, Iniezione Meccanica Continua vuole essere, stando alle parole del gruppo, una metafora del modo in cui i Colonnelli intendono la propria musica, senza pause momenti morti o rallentamenti di alcuna sorta. Una descrizione che tiene fede al contenuto del disco che, tra stacchi, cambi di tempo, improvvise accelerazioni e vaste aperture, avanza compattissimo e senza il minimo calo di tensione. Grazie alle già citate aperture vocali melodiche e a una struttura talvolta cangiante, i brani sono sufficientemente variegati e si evita così il rischio di un album troppo monolitico, dove le canzoni finiscono per assomigliarsi tutte. Ottima la prestazione di tutti i musicisti, ed in particolare di Colonnelli, capace di passare da cieche urla a passaggi relativamente melodici e puliti. La già personale ed efficace ricetta del gruppo toscano trova dunque con Iniezione Meccanica Continua la perfetta quadratura del cerchio.
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5
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Questo disco 80 li merita tutti. |
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3
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E' un gran bel disco!
Ben suonato, rabbioso, essenziale.
Un cazzotto nello stomaco.
Bravi, bravi davvero.
Ad ogni lavoro un miglioramento.
Pazzi e divertenti!!
Tappeto di batteria da paura! Grande Bernardo!
Meritano molta più visibilità
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2
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questo è un GRANDE disco. |
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1
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Daje! non vedo l'ora di ascoltarlo! Pazzi scatenati! |
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INFORMAZIONI |
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Bagana - B District Music
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Tracklist
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1. Primo Sangue 2. Federico io ti Ammazzerò 3. Uomo Morto nel mio Letto 4. Il Cantico dei Colonnelli 5. Elettricità 6. Interceptor 7. Iniezione Meccanica Continua 8. Non Uscirò mai vivo da questo Mondo 9. Furiosa 10. Fossi Benzina a voi Romani 11. Love Will Tear us Apart
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Line Up
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Leo Colonnelli (Voce, Chitarra) Andrea Deckard (Basso) Bernardo Grillo (Batteria)
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