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Cynic - Ascension Codes
07/12/2021
( 3772 letture )
L’attesa per tutti i fans ed addetti ai lavori è finalmente terminata, i Cynic sono ancora tra di noi, nonostante le infinite avventure e disavventure che la band statunitense ha passato (nel suo passato più o meno remoto) ci regala ancora nuova musica, racchiusa sotto al titolo di Ascension Codes.
Riformato come un duo a distanza di sette lunghi anni dopo le dipartite premature dei due indimenticati Sean Malone e Sean Reinart, membri culto di una delle sezioni ritmiche più visionarie del genere, questo nuovo capitolo musicale concepito dalla mente di Paul Masvidal si articola in diciotto tracce, otto delle quali vere e proprie canzoni mentre le restanti si possono definire come ponti di transizione, strumentali o recitativo-narrativi, che indicano i codici di ascensione di quello che è un vero e proprio viaggio musicale, nelle profondità cosmiche (oltre che intime della band), simbolica ed eterea trasposizione musicale del più profondo animo di questi contemporanei Cynic.

La produzione del disco rasenta la perfezione, ogni minimo dettaglio è percepibile, il balance tra strumenti e voce è ottimo, ogni dettaglio dello spettro sonoro è in perfetto equilibrio con gli altri, generando una fluidità sonora che ben si presta alla musica qui suonata. Batteria e chitarre sono cristalline e dal taglio piuttosto naturale, il basso synth (una scelta che ricorda il genio di Ray Manzarek) compie un buonissimo lavoro nel campo sonoro, è stato voluto da Masvidal in quanto insostituibile lo strumento di Malone. La musica descritta in Ascension Codes merita una trattazione a sé stante: inutile porre confronti con quel che fu Focus, così come è inutile sperare od ardire che menti musicali di questo calibro restino imbrigliate in recinti di genere che ne limitano l’estro creativo, tutti i musicisti si evolvono e cambiano, maturano nuovi stimoli e si dirigono su più strade o su più generi, la direzione presa da anni a questa parte da Paul Masvidal e compagni è quella del prog e qui lo possiamo ascoltare nella sua odierna massima espressione, con soventi incursioni verso jazz, richiami heavy e piccolissimi richiami death, un “non genere” che se lo si vuole a forza definire potrebbe rientrare solo sotto la nomea di progressive. I brani si basano sulle evoluzioni strutturali ricreate dall’abilità tecnico compositiva ed esecutiva del trio, riconoscere ed estrapolare una vera e propria hit è impossibile poiché il concatenamento strutturale del concept gioca un ruolo di primaria importanza. A fare da filo conduttore musicale tra i vari brani c’è un approccio stilistico votato in toto al progressive, si rinvigorisce inoltre la vena più heavy del gruppo senza tralasciare l’approccio siderale, futuristico e spirituale del suono. Il trio ci mette quindi in una condizione di abbandono pedestre, ci trasmuta in una sorta di spazio parallelo con la sola e potentissima forza del suono. Ecco quindi brani dalla brutale potenza evocativa e dal grande valore compositivo come 6th Dimensional Archetype e Multiverse Where Atoms Sings dove possiamo ascoltare una buonissima coesione di band nello sviluppare i temi musicali e veri e propri voli pindarici come Mythical Serpents in cui la sezione ritmica mostra tutta la propria potenza di fuoco (notare il lavoro sui piatti del drummer) spaziando in stili e ritmiche disparate. La batteria di Lynch in questi brani spazi tra generi, stili e ritmiche con una fluidità disarmante e si rivela il motore pulsante perfetto per le progressioni degli altri strumenti, il lavoro al basso-synth di Mackay non è da meno anche se a tratti si percepisce la mancanza di un basso “vero” e soprattutto del basso di quel che fu l’immenso Malone. Nel procedere degli ascolti Elements And Their Inhabitants e Architects Of Consciousness si rivelano essere due dizionari di quel che possiamo definire l’essenza della fusion, così ridondanti di sonorità e sfumature tecniche, la personificazione in note jazz di Aurora invece, con la sua atmosfera old school rievoca reminiscenze di Traced In Air giusto prima dalla sconvolgente bellezza della conclusiva Diamonds Light Body, il finale migliore che si potesse desiderare. Efficace e in coerenza con i temi trattati la voce usata nel canto da Masvidal è una via di mezzo tra uomo e macchina, tra clean e robot, una dualità costante e in continuo sviluppo che possiamo denotare inoltre citando parte del testo di Mythical Serpents:

Fractalizing a star birth
Pregnant by Annunaki
In a holographic field
The air we breathe
Landscape we see
Cellular metabolism
A Mythical Serpents’s dream
I am the veins
Of a human hand
Solar system organism
Our galactic history unsung


Il contenuto musicale di Ascension Codes è estremo e raccogliere tutto ciò in parole descrittive è un compito tanto meraviglioso quanto impervio. Si tratta di un viaggio onirico in altri mondi musicali, un visionario labirinto di note, sfumature, sensazioni e percezioni. In quello che a detta di molti potrebbe essere il canto del cigno del progetto Cynic (i quali ci hanno comunque sempre stupito e si son sempre mantenuti con un profilo imperscrutabile) possiamo risentire una insolita benevolenza ed accoglienza umana. Aggrappandosi ad un aspetto puramente analitico (isolando Ascension Codes e ricordando la scelta di non voler porlo a confronto con nessun suo predecessore) la presenza di molti bridge o ponti tra i brani potrebbe esser un elemento destabilizzante per taluni ascoltatori, ben consapevoli però che sono parte integrante e fondamentale del concept voluto dalla band, svincolandosi da questo unico (forse) neo e lasciandosi trasportare dalle sensazioni generate ad ogni ascolto si riesce a fare entrare sotto pelle e sempre più in profondità la incredibile potenza musicale dei Cynic.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
55.03 su 96 voti [ VOTA]
Ivan75
Domenica 11 Giugno 2023, 9.16.22
14
Che su 82 voti la media sia sotto i 50 implica che ci sia una discreta disonestà intellettuale.
Mauroe20
Domenica 16 Gennaio 2022, 22.57.27
13
Mi ha preso al primo ascolto, un disco complesso che ascolto in loop da settimane.Bentornati Cynic. Voto 90
God of Emptiness
Domenica 12 Dicembre 2021, 20.44.30
12
Album stupendo e ideale per un escape da questo mondo inadeguato. Sovrasensibile. Voto 85
Danimanzo
Venerdì 10 Dicembre 2021, 9.10.27
11
Un disco bellissimo e un giusto commiato al progetto Cynic e alle persone fondamentali che hanno contribuito a forgiarne l'essenza ( Malone e Reinert ). Magico, avvolgente e alieno ( DNA Activation Template è da brividi ). Bravissimo Paul, per me me uno dei TOP certi del 2021.
JC
Giovedì 9 Dicembre 2021, 20.19.46
10
...diversi ascolti dopo...si merita un 90 pieno, i Cynic son sempre loro
Aceshigh
Giovedì 9 Dicembre 2021, 15.48.03
9
Grandissimo ritorno! Per me finisce tra le migliori cose uscite in questo 2021 ormai agli sgoccioli. Ora, senza far paragoni con questo o quell’altro album della discografia: stavolta comunque è tanta roba, a partire già dalla prima strumentale The Winged Ones. Giusto un paio di pezzi nella parte centrale mi sono sembrati meno coinvolgenti (a prescindere dall’aspetto tecnico che ovviamente non è in discussione), ma altri come Mythical Serpents, Aurora o In A Multiverse sono da ascoltare in loop. 85 ci sta tutto e forse potrebbe essere pure poco.
DEEP BLUE
Mercoledì 8 Dicembre 2021, 13.48.44
8
Molto in linea con quanto prodotto dai Ghensis Tron.
Ivan75
Mercoledì 8 Dicembre 2021, 10.44.56
7
Disco ben suonato e ottimamente prodotto. Sono innegabilmente degli ottimi musicisti. Giudizio positivo, anche se quelle atmosfere pervasive che fanno tanto "post-rock" lasciano, almeno a me, una sensazione di impalpabilità, di sospensione, di inconcludenza. Tuttavia, può sempre essere una "filosofia musicale".
MetalFlaz
Mercoledì 8 Dicembre 2021, 8.57.07
6
ho ascoltato più volte tutta la discografia dei Cynic, li ho visti dal vivo, son dei grandissimi musicisti ma, per i miei gusti, il mix di influenze ed idee messe in Focus lo rende ineguagliabile
d.r.i.
Martedì 7 Dicembre 2021, 22.35.53
5
Io sono combattuto non l'ho ancora capito e assimilato. Ma 85 mi pare esagerato.
JC
Martedì 7 Dicembre 2021, 21.27.12
4
Al primo ascolto mi sembra il miglior disco dei Cynic, ma prima di dare un giudizio ho bisogno di più ascolti.
GGGladio
Martedì 7 Dicembre 2021, 15.00.54
3
Se non erro Malone è scomparso esattamente un anno fa...
Galiler
Martedì 7 Dicembre 2021, 13.52.25
2
Quel poco che ho ascoltato ha convinto anche me. Li avevo abbandonati con traced air, ma mi sa che su questo ci farò un pensierino.
Black Me Out
Martedì 7 Dicembre 2021, 13.42.39
1
Parto prevenuto perché non ho mai seguito i Cynic e quello che ho ascoltato negli anni - compreso "Focus", che purtroppo non mi è mai andato a genio - non mi ha mai preso più di tanto. Questo album invece mi ha colpito fin da subito, probabilmente grazie ai suoni utilizzati (batteria, percussioni e synth-bass da urlo per i miei gusti) più che alle composizioni in sé; a livello sonoro rimane proprio una bomba e una goduria per le orecchie. Poi i brani e il concept funzionano e mi hanno coinvolto. Lo ascolto a ripetizione da quando è uscito. Uno dei miei top dell'anno.
INFORMAZIONI
2021
Season of Mist
Prog Metal
Tracklist
1. Mu-54
2. The Winged Ones
3. A’-Va432
4. Elements And Their Inhabitants
5. Ha-144
6. Mythical Serpents
7. Sha48*
8. 6Tth Dimensional Archetype
9. DNA Activation Template
10. Shar-216
11. Architects Of Consciousness
12. DA’z-a86.4
13. Aurora
14 DU-*61.714285
15. In A Multivere Where Atoms Sing
16. A’Jha
17. Diamonds Light Body
18. Ec-Ka72
Line Up
Paul Masvidal (Voce, Chitarra, Chitarra synth)
Matt Lynch (Batteria)

Musicisti ospiti:
Max Phelps (Voce addizionale)
Plini (Chitarra, Chitarra synth)
Dave Mackay (Basso synth, Tastiere)
 
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