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Unanimated - VIctory in Blood
22/12/2021
( 1784 letture )
Mantenendo fede ad un’aura tanto oscura quanto riservata, d’animo misantropo, senza troppi proclami e sbandieramenti gli Unanimated danno alle stampe il quarto capitolo della loro carriera. Fregandosene del tempo che scorre, delle aspettative altrui e di ogni dogma convenzionale, seguendo unicamente il proprio istinto, la leggendaria band svedese torna in splendida forma e Victory In Blood ne è la testimonianza fatta musica.

Pubblicato dalla Century Media Records e composto da dodici tracce, questo nuovo album non si discosta di molto dalla direzione stilistico-musicale tracciata e perseguita da sempre dal gruppo, amalgamandola ad una freschezza compositiva per nulla scontata e davvero piacevole. L’innesto di molti punti di matrice thrash alle storiche bordate death-black melodiche caratteristiche del gruppo riesce e convince, musicalmente siamo di fronte ad una buonissima produzione in cui il balance degli strumenti (pompati ma dal sapore analogico) la fa da padrone, nella quale nella sua semplicità si possono percepire una grande quantità di sfumature sonore. La voce di Broberg si pone come strumento aggiunto e giocando sulle ritmiche crea dinamiche cariche di groove, nessuno strumento svetta e la coesione unita alla solidità delle prove tecniche dei musicisti rende l’impatto sonoro di Victory In Blood davvero aggressivo e potente. La struttura complessiva di questo disco è ricercata, melodica e allo stesso tempo tagliente, le tracce trasmettono un senso di freddo graffiante e di blasfemia caratteristica dei gruppi del nord. La violenza sonora è subito servita con la combo iniziale formata dalla titletrack e dalla successiva Seven Mouth Of Madness dove si possono sentire spunti ed influenze sia di matrice teutonica che della scuola della Bay Area il tutto con un piacevolissimo tocco di glaciale atmosfera. Con As The Night Take Us incomincia ad emergere lo spirito più “rock” delle sonorità che compongono l’album condivise in Demon pact (Mysterium Tremendum), quest’ultima intrisa oltretutto di una sulfurea area di inquietante epicità. La seconda metà di Victory In Blood è caratterizzata da una marcata accelerazione sul pedale del groove, tra i migliori episodi spiccano per la loro ferocia e brutalità musicale Scepter Of Vengeance e The Golden Dawn Of Murder. Meritano una citazione a sé stante i due ottimi interludi strumentali With A Cold Embrace e Chaos Ascends che attraversano territori epicamente folk e ben spezzano le ritmiche serrate dell’incedere della scaletta. Infine, a degna chiusura troviamo The Poetry Of The Scared Earth che fa rivivere in un battito di ciglia le atmosfere e le sensazioni monumentali ricreate dagli iconici Bathory. Seppur godendo di una certa immediatezza donata soprattutto dall’incedere melodico e dal taglio rock intriso nel riffing generale, siamo di fronte ad un album freddo, ruvido, spigoloso, tagliente come un affilatissimo rasoio, perfettamente studiato nei suoi molteplici incastri di genere, di ritmiche e di melodie ed ovviamente eseguito magistralmente da una band che è più viva che mai nonostante la propria natura schiva che da sempre la contraddistingue.

Victory In Blood è un disco che emerge ascolto dopo ascolto, che si lascia scoprire lentamente, nel quale musicalmente parlando è molto difficile trovare punti deboli: le soluzioni applicate scorrono fluide e dinamiche in ogni cambio di registro e di genere ed inoltre il livello tecnico esecutivo e compositivo dei cinque è di estremo livello. Sono trascorsi ventotto anni dall’esordio discografico degli Unanimated e nonostante una discografia di soli quattro album, la qualità musicale proposta da Cabeza e compagni è sempre di livello altissimo e di pregiata caratura, ennesimo bersaglio colpito a pieno.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
83.71 su 7 voti [ VOTA]
Ezio
Venerdì 16 Settembre 2022, 15.03.22
4
Album stupendo una canzone più bella dell'altra, sicuramente inferiore ai primi due ( manca la rece del bellissimo primo "in the forest of dreaming dead" magari un giorno avro' il piacere di leggerla) ma comunque ottimo, band molto sottovalutata un vero peccato voto 87
Ezio
Venerdì 2 Settembre 2022, 11.48.47
3
Appena acquistato, nelle prossime settimane vi sapro' dire.
Aceshigh
Venerdì 24 Dicembre 2021, 16.26.05
2
Dodici anni dall’ultimo album, ma la lunga attesa è stata ripagata alla grande. Senza far paragone con le loro release storiche, che appartengono ormai praticamente ad un’altra epoca, Victory in Blood è a mio avviso un album eccellente, dove, a parte un paio di pezzi meno convincenti nella prima metà, funziona tutto; sia che si tratti di pezzi sparati a manetta, come nel caso della doppietta iniziale o di Scepter of Vengeance, sia nei pezzi più lenti, dall’atmosfera epica, come XIII o The Poetry of the Scarred Earth. Voto 85
Max
Giovedì 23 Dicembre 2021, 9.24.12
1
Forse il meno top della loro carriera, ma comunque resta un bellissimo disco, uno dei miei preferiti di questa annata.
INFORMAZIONI
2021
Century Media Records
Melodic Death
Tracklist
1. Victory In Blood
2. Seven Mouth Of Madness
3. As The Night Take Us
4. The Devil Rides Out
5. With A Cold Embrace
6. Demon Pact (Mysterium Tremendum)
7. XIII
8. Scepter Of Vengeance
9. Chaos Ascends
10. The Golden Dawn Of Murder
11. Divine Hunger
12. The Poetry Of The Scarred Earth
Line Up
Micke Broberg (Voce)
Jonas Deroueche (Chitarra)
Johan Bohin (Chitarra)
Richars Cabeza (Basso)
Anders Schulz (Batteria)

Musicisti ospiti
Set Teitan (Assolo nella traccia 3)
Fredrik Folkare (Assolo nella traccia 7)
 
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